Mercati: il punto della situazione

Mercati: il punto della situazione

Le principali domande che si pongono attualmente gli operatori finanziari sono: “Quando terminerà questo Bear Market?”, “A che livello di prezzo si arriverà?”.
Ora prima di rispondere, dobbiamo cambiare alcuni paradigmi consolidati usati dalla maggior parte degli operatori, in quanto, se da statistiche ufficiali, la maggior parte dei trader ed investitori perde soldi sui mercati, bisogna in maniera contro-intuitiva operare al contrario di quello che verrebbe da fare, ma questo lo tratterò in un’altro articolo.


Allo stesso modo, per capire ed ipotizzare l’andamento più probabile dei mercati finanziari, e mi riferisco ai principali indici, Europei ed Americani, bisogna guardare ed analizzare gli stessi con un’ottica diversa, cercando di eliminare la maggior parte delle analisi classiche utilizzate comunemente in questo settore, questo ci porterà ad avere una visione aggiuntiva e più completa.

Tutte le informazioni che sono a conoscenza di tutti gli operatori, non ti possono aiutare a fare soldi sui mercati finanziari.
Non tutti sanno che per far salire gli indici azionari, non bisogna solo comprare i titoli sottostanti, moltiplicato per il proprio indice di ponderazione, ma è possibile far salire i titoli correlati comprando direttamente il Future correlato. Uno dei trucchi, poco discussi e utilizzati, consiste nel capire quanto “il prezzo” ha già scontato o deve ancora scontare.
Il mercato è soggettivo, è figlio di mode e di una complessità di fattori non oggettivi, anch’essi figli di mode e di periodi. I mercati sono capaci di scontare in un istante le certezze, ma, essendo nell’impossibilità di averne, sono le valutazioni soggettive degli operatori ponderate in relazione alla loro forza a condizionare i prezzi.


La diversità tra le valutazioni, in assenza dell’autorità divinatoria, si traduce in uno scontro di opinioni che viene sintetizzato da una negoziazione e da un successivo contratto di borsa.
Ora, queste considerazioni complesse, che richiederebbero molto tempo per essere discusse ed esplicitate, devono portare alla comprensione del punto della situazione odierna sui mercati finanziari.

È ormai di dominio pubblico, l’attesa del famoso “Pivot” o “Godot“, ossia il momento in cui le banche centrali smetteranno di aumentare i tassi d’interesse e cominceranno a diminuirli, magari aggiungendo un ulteriore QE, a questo punto i mercati prenderanno la via del rialzo fino a nuove vette ancora inesplorate. Siete sicuri che accadrà proprio così? È così facile? Basta aspettare che abbassino i tassi per entrare all-in?

Essendo il mercato gestito totalmente da operatori altamente preparati, informati ed appassionati, possiamo dedurre che in questo momento chi vende è bravo e chi compra è completamente sulla strada sbagliata. Assolutamente NO: questo ragionamento è in discordia con il concetto espresso prima.

Tutti si chiedono fino a che livello di prezzo scenderà ancora il mercato, ma la domanda è errata, bisogna domandarsi “quando” abbiamo o raggiungeremo il bottom, non a che prezzo!

In conclusione ora bisogna arrivare a rispondere alla domanda del titolo di questo articolo, quindi analizzare in modo “eretico” i fattori che sono presenti sul piatto attualmente.
Quello che ipotizziamo è che, con un’allentamento delle politiche monetarie, il mercato azionario ne trarrà beneficio, ma la ripresa non sarà sicuramente come comunemente ci si aspetta, le due ipotesi sul campo sono:

  • La prima è che i mercati possano anticipare in maniera violenta una ripresa, spiazzando tutti gli operatori, si notano già delle prove generali, quando gli indici partono al rialzo di un 6/8% senza motivi o notizie di rilievo.
  • La seconda ipotesi è che alla conclamazione della recessione o diminuzione dei tassi, eseguano una finta rialzista, per poi scendere in modo violento, magari su dati brutti, per poi finalmente prendere la via del rialzo definitivo.

Altra cosa imminente sul piatto, sono le trimestrali, e nella mente di tutti si è radicata l’idea che non siano belle, ma bisogna ricordare che la diminuzione delle aspettative sugli utili etc. è già stata rivista al ribasso dagli analisti, ove le loro valutazioni nel bene o nel male sono considerate dal mercato per muovere decisamente i sottostanti.

Un altro evento, ultimamente molto considerato dai mercati, dimenticato nei mesi precedenti, sono il conflitto in atto e, da non dimenticare la tensione geopolitica tra Usa e Cina sulla questione Taiwan, quest’ultima con buona probabilità si manifesterà al termine del conflitto armato nel nostro continente.

L’ultimo fattore da considerare e non dimenticare, è che i mercati non hanno memoria e guardano solo avanti, io vi suggerirei di non perdere tempo ad analizzare cos’hanno fatto gli stessi nel passato, il passato è…..passato, bisogna guardare avanti di circa 3/6 mesi a seconda del momento, in questo frangente opterei più ad almeno sei mesi, per intuire il “Pivot” dobbiamo guardare ed interpretare di volta in volta, come fanno attualmente le banche centrali, i dati importanti del momento, che sono Inflazione, Disoccupazione e quelli minori che ci possono dare un trend dello stato economico generale.

In attesa di nuove idee “Eretiche” vi saluto tutti calorosamente.

Regards

Marco Arisi

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