Inflazione USA: ecco le attese per il dato di dicembre

Cosa attendersi dai numeri dell’inflazione di dicembre? Giovedì saranno pubblicati gli importanti dati sui prezzi USA: le attese degli analisti censiti da Reuters sono per una misurazione headline a/a al 3,2%, mentre per la core le stime sono al 3,8%. Queste previsioni si confrontano rispettivamente con i precedenti 3,1% e 4%. Su base mensile, le variazioni sono previste allo 0,2% e allo 0,3%.

Per Bank of America, sia il dato headline che quello core registreranno un incremento dello 0,3%, portando ad una variazione su base annuale del 3,3% e 3,9%. I tassi annualizzati a 3 e 6 mesi, misure guardate con attenzione dalla Fed, sono viste al 3,2% e al 3,1%, confermando la decelerazione. Gli analisti si aspettano che le componenti relative ai beni e servizi core dipingano due immagini diverse: 

  • I prezzi dei beni core dovrebbero segnare la settima flessione consecutiva, al -0,2%, grazie ad una contrazione dei prezzi delle auto e dei camion usati e di altre parti del dato. Tuttavia, in futuro ulteriori cali potrebbero essere mitigati dall’aumento dei costi di spedizione dovuti ai maggiori costi di spedizione (viste le tensioni sul Mar Rosso e i bassi livelli di acqua nel Canale di Panama).
  • Al contrario, i servizi core dovrebbero registrare un incremento dello 0,4% su base mensile, prevalentemente a causa della vischiosità degli affitti. 


Fonte: ricerca Bank of America

Una considerazione interessante fatta dagli analisti di Bank of America riguarda il fatto che la misura da monitorare con più attenzione sia quella del PCE, non del CPI, sebbene la seconda sia la principale serie di prezzi utilizzata dalla prima. Le due rilevazioni possono differire in maniera decisa vista la differenza di ponderazione di diversi elementi (il PCE da un peso minore sui servizi abitativi ad esempio). Pertanto, le reazioni impulsive al dato di giovedì potrebbero essere invertite dopo i numeri dettagliati del PCE. 

Le implicazioni per la Fed



Se il dato dovesse rivelarsi in linea con le stime, BofA vede la Fed tagliare i tassi di 100 punti base nel 2024, a partire da marzo per poi proseguire con cadenza trimestrale. Nel caso in cui l’inflazione si rivelasse più forte delle aspettative, le probabilità di un taglio dei tassi a marzo si ridurrebbero intorno al 50%. Ciò porterebbe gli esponenti del board a prendere nota dell’accelerazione dell’indice dei prezzi al consumo e dei salari orari medi. Questo implicherebbe un atteggiamento attendista per la Banca centrale statunitense. 

Al contrario, letture più deboli del previsto rafforzerebbero le attese per una Fed più rapida nel ritmo di tagli. 

Fonte: ricerca Bank of America

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