BCE: ecco le previsioni degli analisti per la riunione di dicembre

Dopo la riunione della Fed, il focus viene subito rivolto all’Eurozona con la riunione della BCE. Le attese del mercato non saranno tanto sulla decisione in merito ai tassi, che dovrebbero restare fermi agli attuali livelli, ma sulle proiezioni economiche, il PEPP e le parole di Christine Lagarde. Vediamo dunque cosa si attendono gli analisti.

Bank of America




Fonte: ricerca Bank of America

  • I tassi saranno mantenuti fermi e il meeting servirà a riconoscere che la prossima variazione sarà un taglio;
  • Per il momento, il comunicato dovrebbe continuare a ribadire la dipendenza dai dati e il fatto che, se mantenuto abbastanza a lungo, l’attuale livello dei tassi è sufficiente a riportare l’inflazione al 2%;
  • Le proiezioni economiche dovrebbero mostrare un ciclo di tagli più lento rispetto alle attese di mercato, con un’inflazione core intorno all’obiettivo nel 2025 e 2026 e al 2,5%-2,6% al 2024. La ripresa dell’economia potrebbe essere ritardata di 1 o 2 trimestri rispetto alle attese di settembre. Le previsioni dovrebbero quindi confermare che i rialzi sono terminati, i tassi sono sopra la neutralità e saranno abbassati ma i tagli non sono urgenti.
  • Sul fronte PEPP, le aspettative sono per un riconoscimento dell’avvio delle discussioni, che potrebbe aprire le porte ad una fine dei reinvestimenti ad aprile;
  • Secondo gli analisti Lagarde non sarà pronta a contrastare in modo deciso le attese sui tagli da parte del mercato, limitandosi a ribadire la dipendenza dei dati, la necessità di avere più tempo per valutare cosa succede a salari, produttività e margini e la cautela nel fare dichiarazioni che guardano troppo al futuro. Inoltre, dovrebbe essere affermato che non si è ancora discusso di riduzione e che le trattative salariali in primavera saranno un tassello fondamentale per il percorso futuro. BofA ritiene inoltre difficile che Lagarde ripeta quanto detto a novembre sull’improbabilità di tagli nei prossimi 2 trimestri.

Nordea




Fonte: ricerca Nordea

Gli analisti di Nordea vedono tre scenari per il meeting:

  • Scenario hawkish: l’istituto ribadisce che i tassi dovranno rimanere agli attuali livelli per più tempo, mentre le stime sull’inflazione risultano oltre il 2% per diversi anni. Lagarde potrebbe sostenere che il mercato stia prezzando in modo troppo aggressivo i tagli rispetto a quanto pensa la BCE;
  • Scenario base: la BCE adotta un atteggiamento meno aggressivo sulla base di proiezioni relative ad un’economia più debole e un’inflazione in linea con il target a fine 2024 senza però suggerire un imminente taglio del costo del denaro. Gli analisti ritengono che questo possa portare ad una riduzione dei tassi a marzo;
  • Scenario dovish: l’Eurotower evidenzia che le ultime proiezioni economiche hanno cambiato in modo sostanziale le prospettive e il nuovo scenario richiede una riduzione dei tassi. In questo quadro, se i dati di dicembre dessero ulteriori conferme, un taglio del costo del denaro potrebbe arrivare a gennaio. 

Nordea ritiene che lo scenario di mezzo sia il più probabile e non si aspetta che la discussione sulla fine anticipata dei reinvestimenti del PEPP avvenga prima di inizio 2024

In generale, le attese sono per una revisione delle previsioni macroeconomiche rispetto a settembre. Per l’inflazione core del 4° trimestre 2023 sarà inferiore di 0,5 punti percentuali sulle precedenti proiezioni, mentre il PIL dovrebbe registrare uno 0,4% nel 2023 e uno 0,5% nel 2024, per poi crescere dell’1,9% e dell’1,8% e dell’1,7% nel 2025 e 2026.

Barclays




Fonte: ricerca Barclays

  • I tassi saranno mantenuti fermi;
  • La BCE comunicherà di aver iniziato le discussioni sul PEPP, con una possibile eliminazione graduale dei reinvestimenti da aprile 2024 e maggiori dettagli sull’operazione nel 1° trimestre a patto che le condizioni restino favorevoli;
  • Dal comunicato dovrebbe essere evidenziato che i recenti sviluppi sull’inflazione sono incoraggianti e le prospettive a medio termine sui prezzi più favorevoli;
  • Nella conferenza stampa Lagarde dovrebbe evidenziare che l’istituto centrale rimane attendo all’andamento dei salari e dei margini di profitto, giudicando troppo prematuro saltare a conclusioni politiche;
  • Le proiezioni dovrebbero mostrare una revisione al ribasso della crescita a breve termine seguita da una ripresa verso il trend. Nel dettaglio il PIL potrebbe essere visto allo 0,5% nel 2023, allo 0,6% nel 2024, all’1,5% nel 2025 e all’1,6% nel 2026. Per quanto riguarda l’inflazione core, questa potrebbe essere stimata al 5% nel 2023, al 2,6% nel 2024, al 2,1% nel 2025 e al 2% nel 2026. La BCE potrebbe evidenziare che i rischi rimangono orientati al ribasso per via del contesto esterno più debole, dell’incertezza geopolitica e di una forte trasmissione della stretta monetaria sull’economia reale.

Fonti: ricerche Bank of America, Nordea e Barclays

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