Azioni EU pronte ad un ribasso del 15% nel 2024

Per il 2024, Bank of America si aspetta che l’economia globale si indebolisca progressivamente. La crescita oltre le attese di quest’anno può essere attribuita da un indebolimento del ciclo del credito più che controbilanciato da una crescita dell’impulso fiscale USA e dal supporto delle aziende che stanno smaltendo gli arretrati di ordini della pandemia. I motivi del rallentamento sono: il concretizzarsi del pieno impatto della politica monetaria aggressiva della Fed, l’esaurimento dell’impulso fiscale statunitense e l’indebolimento della spinta fornita dalla liquidazione degli arretrati

Fonte: ricerca Bank of America

Un rimbalzo dell’economia potrebbe arrivare nel 2° semestre dell’anno grazie all’allentamento delle condizioni di credito restrittive. In questo quadro, gli analisti prevedono un ribasso delle azioni europee del 15% entro metà 2024, con una sottoperformance dei titoli ciclici rispetto ai difensivi e dei value rispetto ai growth. BofA si aspetta che nella prima parte dell’anno aumenti il premio al rischio dello STOXX 600, con un freno ai multipli compensato solo in parte dalla flessione dei rendimenti reali, visto che le Banche centrali saranno più accomodanti. L’outlook vede gli EPS in calo del 15% entro fine anno e uno STOXX 600 arrivare a 390 punti nei primi 6 mesi, per poi rimbalzare a 420 punti grazie al miglioramento della crescita e del calo dei tassi reali che guideranno l’espansione dei multipli. 

Fonte: ricerca Bank of America

I rischi positivi a questo outlook sono: un più forte slancio macroeconomico degli USA, con un allentamento delle condizioni di credito prima delle attese e da arretrati più alti delle stime; un supporto fiscale più da parte della Cina; un calo più netto e anticipato dei rendimenti obbligazionari reali.

Al contrario, i principali pericoli per uno scenario ancora più cupo del previsto sono: una perdita di slancio in USA più netto delle attese; una maggiore sofferenza per l’aumento dei premi al rischio che potrebbe portare ad un calo del 25% dello STOXX 600 se gli spread USA high yield raggiungano gli 800 punti base; un calo più deciso degli EPS a 12 mesi.
Fonte: ricerca Bank of America
 
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USA: ecco come sono andate le vendite nel Black Friday
Adobe Analytics riporta che in USA è stata spesa la cifra record di 9,8 miliardi di dollari nel corso del Black Friday. Da segnalare la crescente popolarità del buy now-pay later: questa opzione di pagamento ha registrato un +72% rispetto alla settimana precedente al giorno del Ringraziamento. Un report di Salesforce ha messo in luce come le vendite online hanno segnato un +9% su base annuale. Stando a Shopify invece, è stato registrato un incremento del 22%. Bloomberg riporta che questi dati forniscono un’indicazione in merito all’andamento delle vendite nelle feste natalizie. Tuttavia le stime Salesforce per novembre e dicembre non sono rosee: le vendite online sono attese in aumento dell’1% a/a in questi due mesi, il ritmo più lento da almeno 5 anni. Per Adobe i ricavi cresceranno del 4,8%, sotto il 13% del pre-pandemia (la differenza dei numeri è spiegata dal fatto che le due aziende analizzano transazioni diverse). 

USA: nuovi indizi sulla possibile insostenibilità dei consumi
Continuano ad emergere indizi in merito al fatto che il livello di consumi in USA potrebbe non essere sostenibile. Secondo l’ultima indagine di Goldman Sachs evidenzia che i debiti delle carte di credito a ottobre sono cresciuti dell’1,6% su base mensile nei cinque principali prestatori statunitensi, oltre il doppio rispetto all’aumento stagionale tipico dello 0,7%. Se questo dato può fare ben sperare sul fronte consumi, bisogna tenere in considerazione che ad essere più che raddoppiato è anche il tasso medio di morosità di oltre 30 giorni, passato nel periodo dal tipico 0,06% allo 0,16%.

Le cancellazioni nette sono passate da 0,18 a 0,77 punti. L’ipotesi di una possibile insostenibilità del debito delle carte viene rafforzata anche dall’indagine della Fed di Boston, che mostra come a luglio gli individui con un reddito annuo inferiore ai 50.000 dollari utilizzavano in media tra l’80% e il 90% del credito disponibile. Dallo studio si legge che questo dato lascia a questi soggetti un piccolo margine per ammortizzare un possibile deterioramento delle condizioni finanziarie. Oltre a ciò, a luglio il rapporto tra il saldo del conto delle carte e il limite di credito del conto era oltre i livelli di febbraio 2020 per tutte le fasce di reddito.

La situazione è complicata anche dal fatto che le banche stanno riducendo le erogazioni di crediti e dalla diminuzione delle riscossioni di prestiti (nel 3° trimestre cinque grandi istituti di credito aveva recuperato il 18% delle cancellazioni lorde, contro il 23% della media a 10 anni). Tuttavia, le difficoltà potrebbero essere concentrate su alcune fasce di reddito, come quelle dei consumatori più poveri: American Express ad esempio, che tende ad avere una clientela più facoltosa, ha visto ad ottobre un tasso di morosità di oltre 30 giorni dell’1,3% sotto la media del 4% dei 5 principali prestatori. È da considerare anche la tempistica delle concessioni dei crediti: quelli degli ultimi due anni potrebbero rivelarsi più rischiosi, visto che i profili creditizi sono stati rafforzati dalle misure di stimolo. 

Fonte: Wall Street Journal

USA: sarà il settore sanitario a permettere il soft landing?
Un elemento che sta sostenendo il mercato del lavoro è la crescita di assunzioni nel settore sanitario, che potrebbe essere un elemento chiave del soft landing. Il boom di domanda potrebbe continuare anche nei prossimi anni, visto l’invecchiamento della popolazione e il Covid-19. Nei sei mesi fino a ottobre, questo comparto ha contribuito al 30% degli aumenti dei posti di lavoro. Nel settore sanitario, le paghe sono aumentate del 4,2% nei tre mesi a ottobre: negli altri settori si è registrato un +1,3%.

Prendendo in considerazione il mercato del lavoro di ottobre healthcare, government e leisure & hospitality hanno registrato quasi la totalità dell’aumento di 150mila unità. Il professore di economia e finanza alla Loyola Marymount University, Sung Won Sohn, ritiene che le assunzioni del comparto sanitario potrebbero essere abbastanza forti da evitare una flessione più marcata dell’economia. Questo perché la sanità è uno di quei servizi indipendenti dall’andamento economico: per questo motivo, gli Stati Uniti potrebbero evitare la recessione. 

Fonte: Wall Street Journal

Dichiarazioni Lagarde (BCE) su tempistiche PEPP e outlook economico
Christine Lagarde, Presidente della BCE, ha detto che l’istituto centrale potrebbe rivedere “in un futuro non troppo lontano” il portafoglio PEPP, riconsiderando le tempistiche dei reinvestimenti (al momento previsti fino a fine 2024). Sul tema delle prospettive economiche, Lagarde ha dichiarato di vedere prove di indebolimento del mercato del lavoro. La Governatrice dell’Eurotower si aspetta che nei prossimi anni l’economia riesca a rafforzarsi nuovamente per via del calo dell’inflazione, della ripresa dei redditi reali e della domanda di esportazioni. Inoltre, è stato ribadito che le pressioni inflazionistiche potrebbero tornare nei prossimi mesi per via degli effetti di base. Nel medio termine è presente una forte incertezza. È stato ripetuto che ci si aspetta di mantenere i tassi agli attuali livelli per un periodo abbastanza lungo da contribuire in modo sostanziale alla stabilità dei prezzi. 

USA: vendite di nuove case sotto le stime ad ottobre
In USA, le vendite di nuove case di ottobre si sono attestate a 679mila unità, sotto le 723mila attese da Reuters e le prevedenti 719mila (rivisto da 759mila). Il prezzo medio di vendita è stato di 409.300 dollari, il 17% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. 

Proseguono le tensioni interne all’OPEC+
Bloomberg riporta che l’Arabia Saudita starebbe chiedendo agli altri componenti dell’OPEC+ di ridurre le proprie quote di produzione per sostenere i mercati globali, incontrando delle resistenze. Nigeria e Angola si stanno opponendo alla riduzione dei limiti delle quote per il 2024, stabiliti a giugno. Al momento, non p stato ancora raggiunto un deal.

Fonte: Bloomberg

Le azioni sotto la lente
·       Jefferies ha alzato il target su Intesa Sanpaolo da 3,7 a 3,9 euro
·       Morgan Stanley ha alzato il target su ENI da 15,5 a 16,4 euro

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