USA: la concentrazione delle azioni ricorda gli anni '70

Un approfondimento di Edward Chancellor su Reuters mette in evidenza la situazione di alta concentrazione dell’S&P 500 attuale, la quale quella dell’inizio degli anni ’70, quando le azioni USA sono riuscite a registrare un rialzo guidato da poche grandi aziende di alta qualità. Tra gennaio 1973 e settembre 1974, si è registrato un crollo del 50%.

Il piccolo gruppo di società viene chiamato Nifty Fifty e comprendeva aziende tech come Eastman Kodak, Polaroid e Xerox, di beni di consumo tra cui Avon Products, case farmaceutiche come Johnson & Johnson e Merck e altre aziende di rilievo, come McDonald’s.


Fonte: Refinitiv

Queste compagnie avevano in comune una crescita di utili e ricavi oltre la media. All’epoca inoltre, il dominio dell’azionario è passato dagli investitori privati ai gestori: nel 1972, gli istituzionali detenevano il 45% dei titoli al NYSE. I loro manager preferivano le società Nifty Fifty, che erano considerate così sicure da non renderne necessaria la vendita. A livello di multipli: a inizio del ’73, l’azione mediana del NYSE era scambiata ad un P/E di 11,5x, quello dei Nifty Fifty era di 48x. La concentrazione era talmente elevata che il Senato ha avviato un’indagine. 

L’evento che però ha innescato un sell-off è stato l’embargo sul petrolio imposto agli USA dall’OPEC. L’anno dopo, la Franklin National Bank crollò e il Presidente Nixon si dimise dopo lo scandalo Watergate. L’aumento dell’inflazione portò all’inasprimento della politica monetaria, con una recessione e una disoccupazione al 9%.


Fonte: Refinitiv

Nel crollo dell’azionario i Nifty Fifty sottoperformarono, cedendo il 60%. Titoli come Polaroid e Avon, colpiti anche da problemi specifici, subirono crolli del 90% e dell’86% dai loro massimi. Con la ripresa delle azioni del 1975, il rialzo è stato guidato da small cap e titoli value. 

Oggi, come negli anni ’70, il mercato potrebbe dipendere troppo da un piccolo gruppo di azioni. Ned Davis Research ha calcolato che i 40 titoli più importanti dell’S&P 500 rappresentano il 56% dell’indice, poco sotto il 60% del 1973.

Fonte: Refinitiv

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