Azioni USA: difficile vedere un altro anno di forti rialzi

Le azioni statunitensi sono riuscite a mettere a segno forti rialzi nel corso degli ultimi anni. Il 2025 è partito in modo fiacco, con l’S&P 500 che risulta in rialzo dello 0,95% rispetto a dicembre.

È ancora presto per sapere se quella a cui stiamo assistendo è una pausa o un’inversione di tendenza. Tuttavia, gli analisti di TS Lombard ritengono che sarà difficile vedere i forti rialzi degli scorsi anni.

In particolare, le aspettative di crescita degli EPS statunitensi sono molto più forti rispetto al passato in un contesto di incertezza politica e di condizioni finanziarie più rigide, le quali iniziano a mettere sotto pressione le valutazioni.

In effetti negli ultimi 2 anni le previsioni di crescita economica e degli utili per azione statunitensi erano particolarmente bassi. La recessione tanto attesa non si è verificata né nel 2023 né nel 2024. Si pensi che le attese di crescita USA erano allo 0,3% a gennaio 2023: l’anno ha chiuso al +2,5%. Per il 2024 la storia è simile, mentre il consensus per il 2025 è significativamente più alto, al 2,1%.

I dati sul mercato del lavoro hanno acceso l’idea di un’accelerazione del PIL USA, che ha dimostrato la buona forma del Paese, con un’economia sostenuta da consumi e investimenti. Tuttavia, i tassi ipotecari rimangono al 7% e c’è il rischio di un indebolimento del mercato immobiliare.

Un altro elemento di pressione sono le condizioni finanziarie più rigide, che causa sempre più problemi alle azioni mentre si rendono disponibili rendimenti elevati su asset più sicuri. Se la Fed adottasse un atteggiamento meno accomodante nell’anno, la situazione si complicherà ulteriormente.

Il primo “reality check”? Il prossimo 20 gennaio, giorno di insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca. Se il neo-Presidente annunciasse misure commerciali più aggressive rispetto a quelle attualmente scontate, o smentisse l’ipotesi circolata ultimamente di introduzione graduale dei dazi, si potrebbe innescare un clima di risk off.