Cambiano le regole di Borsa per SeDeX e Cert-X: le informazioni più importanti da sapere

Da lunedì prossimo, 11 settembre, ci saranno diverse novità che andranno a modificare come negoziamo i certificati di investimento, i certificati a leva e i Covered Warrant su Borsa Italiana. Vediamo di seguito i principali punti da conoscere, che approfondiremo anche nel prossimo webinar.

SeDeX e Cert-X: regole uniformi

Con le nuove regole di Borsa, SeDeX e Cert-X avranno le stesse identiche regole e modello di mercato. Dunque non ci sarà differenza, almeno a livello di regole, tra operare sull'uno o l'altro mercato.

Non si può operare se non c'è il market maker

Come avviene già sul SeDeX, anche sul Cert-X non si potrà negoziare un certificato se non sarà presente il liquidity provider (il soggetto che chiamiamo comunemente "market maker" e che per semplicità espositiva continuerò a chiamare "market maker" anche se la definizione è imprecisa). Quindi se il market maker non sarà presente sul book di un prodotto quotato sul SeDeX o sul Cert-X non sarà possibile negoziare lo strumento che quindi sarà sospeso.
Durante la fase di sospensione sarà ora possibile inserire, modificare e cancellare gli ordini. Questo rappresenta un cambiamento rispetto al sistema attuale, dove, in caso di sospensione del certificato, si possono solo cancellare gli ordini. È indubbiamente un vantaggio aggiuntivo per chi investe in certificati.
La sospensione avverrà in automatico se il market maker non è presente o in bid o in ask, a meno che il certificato non sia in bid-only. In questo caso c'è una differenza sostanziale rispetto alle regole di sospensione attuale: oggi il market maker deve essere assente sia in bid che in ask (se il prodotto non è in bid-only), da lunedì sarà sufficiente che manchi una delle due quote per sospendere il certificato. Questo significa che in fasi in cui tanti investitori vendono o comprano si attiverà la sospensione quando il market maker "finirà i pezzi". Questa misura a mio personalissimo parere è un bene ed è molto protettiva per gli investitori del mondo dei certificati perchè garantisce che tutte le negoziazioni avvengano solo in presenza del market maker e solo all'interno dello spread e che quindi non possano avvenire a prezzi "sbagliati". In effetti lo scorso anno avevo segnalato che sul Cert-X si verificava spesso un fenomeno spiacevole ossia che alcuni investitori inserivano ordini a mercato su un certificato quando "saltava" il market maker e venivano eseguiti a prezzi completamente fuori mercato perchè qualche furbetto si approfittava della situazione posizionandosi a prezzi "folli". Per questo avevo suggerito di operare con ordini a limite sul Cert-X anche se era possibile operare con ordini a mercato. Ne avevamo parlato anche nel Gruppo Facebook di FreeFinance e in questo webinar in cui, proprio nell'ottica di supportare gli investitori, avevamo approfondito come leggere il book di negoziazione e come evitare di realizzare delle perdite a causa di comportamenti furbetti di altri operatori privati. Ora, per fortuna, le regole di mercato sono state aggiornate e queste spiacevoli situazioni non potranno più verificarsi.
 

Orari di Borsa estesi per il SeDeX

Fino ad oggi gli orari di negoziazione di Borsa sono sempre stati dalle 9:05 alle 17:30. Nelle prossime settimane (non da lunedì prossimo, probabilmente ad inizio ottobre ma non è ancora stata definita la data ufficiale) sarà possibile negoziare i certificati con orari estesi sul SeDeX, mentre sul Cert-X gli orari di negoziazione rimangono invariati. Dalle 7:30 alle 8:00 ci sarà la cosiddetta "call phase" ossia una fase di raccolta ordini dove non sarà possibile essere eseguiti. Gli ordini raccolti se matchati saranno eseguiti all'apertura del mercato. L'emittente sceglierà per ogni singolo ISIN se renderlo disponibile alle negoziazioni nell'orario standard (9:05-17:30) o nell'orario esteso e potrà scegliere tra due orari di apertura (8:00 o 9:05) e 3 orari di chiusura (17:30, 20:30 o 22:00). La scelta dipenderà dall'emittente e sarà ovviamente basata sulla convenienza a rendere disponibili alle negoziazioni quegli ISIN specifici per orari estesi. Penso che sia lecito aspettarsi di vedere negoziati negli orari estesi (almeno in una prima fase) i certificati a leva piuttosto che i certificati di investimento.

Anche questa modifica è sicuramente la benvenuta, in effetti in alcuni casi era piuttosto difficile pensare di negoziare negli orari italiani i certificati a leva su sottostanti USA considerando le valide alternative (come su Spectrum con IG) che hanno sempre offerto orari estesi.

Certificati in bid-only

Sono confermate le due modalità di bid-only: (i) quello classico dove gli investitori possono comunque negoziare tra loro e (ii) il bid-only quote driven che cambia nome e si chiamerà "Bid-only before buy-back" dove si potrà solo rivendere il certificato al market maker e non sarà possibile negoziare tra privati. Per i prodotti in bid-only "classico" sarà determinato un Virtual Offer Price ossia un prezzo di offerta virtuale che servirà come limite di prezzo per le negoziazioni tra privati. Il Virtual Offer Price sarà determinato sommando al prezzo di vendita un determinato spread che dipende dal prezzo del certificato. Per esempio su un certificato con prezzo compreso tra 30 e 70 euro, lo spread sarà di 4 euro quindi se il bid price è a 40 euro potrò acquistare al massimo a 44 euro. Se il prezzo è compreso tra 70 e 90 euro lo spread è di 7 euro mentre se il prezzo è compreso tra 90 e 110 euro lo spread è di 9 euro. Inoltre i liquidity provider (i nostri "market maker") potranno andare in bid-only autonomamente durante la giornata di negoziazione e non dovranno aspettare il giorno successivo.

Il Modello RFE (Request for Execution)

Veniamo ora alla modifica più rilevante che piacerà poco agli investitori più attivi: il modello RFE.

Oggi il liquidity provider espone un prezzo in bid e in ask immediatamente tradabile per la size esposta, in gergo questa è detta quota "firm". Per esempio se vedo un prezzo a 99 euro per una size di 10.000 pezzi significa che posso comprare immediatamente 10.000 pezzi a 99 euro e inserendo un ordine a 99 euro per 10.000 pezzi verrò eseguito immediatamente. Nel modello RFE invece nel book vedrò il market maker con un prezzo indicativo e non immediatamente tradabile. In altre parole, sul book vedrò sempre quei 10.000 pezzi a 99 euro ma nel momento in cui inserirò l'ordine il market maker riceverà una richiesta di esecuzione (RFE) ed entro un tempo prestabilito potrà decidere se eseguire l'ordine o inserire un prezzo aggiornato. Il che significa che se inserisco un ordine al prezzo di mercato potrei non essere eseguito perchè il market maker può aggiornare il prezzo.

La RFE viene inviata solo se gli ordini possono essere matchati, ossia solo se inserisco un ordine di acquisto al prezzo attuale o superiore oppure se inserisco un prezzo di vendita al prezzo attuale o inferiore.

Se il market maker non risponde alla RFE, l'ordine viene eseguito. Se vengono inseriti tanti ordini simili viene data prima priorità al prezzo e poi al tempo di inserimento dell'ordine.

A mio parere questa modalità non crea alcun vantaggio immediato per l'investitore anzi avvantaggia il market maker che ha in effetti l'ultima parola sulla transazione. Il market maker, tra l'altro, è già in una forte posizione di vantaggio rispetto all'investitore anche semplicemente per la maggiore disponibilità di informazioni quindi questo ulteriore rafforzamento della sua posizione non va nella direzione della protezione dell'investitore, ma del market maker.

La mia prima reazione è stata quella di pensare che tutti gli arbitraggi moriranno con questo modello di mercato. Tuttavia non è detto che il market maker che subiva arbitraggi in passato sia in grado di bloccare la transazione in 3 secondi ma staremo a vedere.

Tra l'altro è doveroso notare che erano già presenti dei presidi per eliminare gli arbitraggi: infatti le transazioni in arbitraggio possono essere cancellate (se vengono rispettati alcuni parametri tra cui una soglia di perdita minima - abbassata con le nuove regole): il market maker che si accorge dell'arbitraggio tempestivamente contatta Borsa Italiana e se sussistono le condizioni può ottenere la cancellazione delle trade in arbitraggio. Quindi questa ulteriore protezione per il market maker non era del tutto necessaria.

Comunque non tutto è perduto: l'emittente può decidere, per ogni singolo prodotto, se attivare o meno la modalità di negoziazione con l'RFE e può scegliere la durata dell'RFE: 0.6 secondi o 3 secondi. Nel primo caso dovrà rispondere entro 0.6 secondi e nel secondo entro 3 secondi. Se l'RFE è disabilitata, le quote sono direttamente aggredibili e non indicative e il mercato funziona come sempre (con tutti gli aggiornamenti di cui sopra).

L'idea che ha spinto Borsa Italiana ad adottare il nuovo modello è l'efficienza di mercato: se i market maker sono protetti dagli arbitraggisti possono essere più presenti sul mercato, con più size, con spread più bassi e con più prodotti. Sarà veramente così? Solo il tempo ce lo dirà ma effettivamente se non dovessimo vedere maggiore presenza sul mercato, size più alte, spread più bassi e più prodotti da questo nuovo modello di mercato ci avranno guadagnato solo i market maker.

Altre novità

Borsa migrerà alla piattaforma di negoziazione OPTIQ, si tratta di un cambiamento a livello tecnologico che non vedremo direttamente. Il liquidity provider diventa unico: per ogni certificato ci sarà un unico liquidity provider. Chi ha letto il libro "Investire con i Certificati" sa che era possibile avere più liquidity provider sullo stesso ISIN ma da lunedì non sarà più possibile. Questo cambiamento ha un impatto su pochissimi ISIN dato che sulla maggior parte dei prodotti quotati c'è un unico market maker.

Con queste nuove regole sono stati reinseriti gli ordini di mercato sul SeDeX (che era possibile inserire solo sul TLX) e sarà possibile negoziare anche con Stop-Order ossia degli ordini che vengono inseriti quando si raggiunge un determinato livello di prezzo indicato dall'investitore. Questa tipologia di ordine a mio personale parere è da evitare tanto quanto l'ordine a mercato.

Il "circuit breaker", un meccanismo che sospendeva dalla negoziazione un certificato quando poteva essere eseguito un trade ad un prezzo troppo distante da alcuni parametri determinati da Borsa, è stato eliminato quindi le transazioni sui prodotti a leva saranno molto più fluide rispetto al passato. Trovate gli avvisi di Borsa Italiana ai seguenti link: Avviso SeDeX e Avviso Cert-X. Parleremo delle nuove regole di Borsa anche al prossimo webinar "Investire con Francesca Fossatelli". Nel frattempo, trovate di seguito due webinar in cui le regole sono state spiegate da Emanuele Grasso, Italy Securitised Derivatives Lead di Euronext:

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