USA: l'economia è invertita

BCA Research nota come per la prima volta in 50 anni l’offerta di lavoro in USA è inferiore alla domanda, con un’economia che appare invertita. Le considerazioni che si devono fare non possono quindi essere basate su quanto avvenuto prima della pandemia: in una situazione normale è la domanda di lavoro che costituisce il vincolo alla produzione e guida il ciclo. Al contrario, nella situazione attuale è l’offerta a costituire il limite


Fonte: ricerca BCA Research

Il Covid ha cambiato diverse cose: prima di questo evento tutte le contrazioni hanno provocato una discesa della domanda di lavoro ben al di sotto dell’offerta. Nelle riprese la richiesta è ripartita tornando in equilibrio, in un ciclo che si ripete. La pandemia ha cambiato lo schema di lungo periodo, con l’offerta che è stata vittima di un crollo più lungo, recuperando poi gradualmente. 

Negli ultimi due anni, l’economia è stata guidata dall’offerta di lavoro. Gli aumenti del costo del denaro agiscono invece sulla domanda, provocandone la contrazione. In questo quadro, è da notare che questo aggregato sta per entrare in recessione: pre-pandemia a questo seguiva una recessione economica. Ciò non è avvenuto perché il vincolo è rappresentato dall’offerta, che si è messa al passo con la domanda trainando la crescita e riducendo il divario. Ciò ha dato vita ad un contesto in cui la crescita è robusta e c’è disinflazione salariale. 


Fonte: ricerca BCA Research

I motivi dell’inversione economica USA



Sono due i motivi per il quale l’offerta di lavoro ha superato la domanda: il primo è che i lavoratori da 25 a 54 anni hanno abbandonato la forza lavoro, mentre quelli di oltre 55 anni sono andati prima in pensione, causando un eccesso di pensionamenti. 

Si deve considerare che anche chi non lavora utilizza i beni e i servizi che generano domanda di lavoro, attingendo a risparmi o ai redditi pensionistici. La partecipazione dei lavoratori di prima età si è poi ripresa, causando una ripresa dell’offerta. Gli analisti evidenziano che però è improbabile osservare un’inversione dell’eccesso dei pensionamenti. Questo implica che la ripresa dell’offerta è terminata mentre la domanda continua a superarla. 

Cosa serve per una recessione economica



Se è l’offerta di lavoro a costituire il vincolo alla produzione, una recessione del PIL statunitense richiederebbe due elementi: 

  1. Il primo riguarda una contrazione dell’offerta di lavoro, elemento giudicato poco probabile osservando anche l’impennata dell’immigrazione clandestina (questo potrebbe cambiare con un’eventuale vittoria di Trump alle presidenziali);
  2. Il secondo fattore è relativo ad una domanda di lavoro che scende di circa 3,5 milioni di posti, in modo da far invertire nuovamente l’economia: in questo quadro, il PIL verrebbe portato in recessione come nei cicli pre-pandemici. Una flessione più leggera della richiesta provocherebbe solo una sua recessione, senza provocarne una nel Prodotto interno Lordo. 


Fonte: ricerca BCA Research

Un contesto in cui vi è una recessione della domanda di lavoro e non una del PIL è il meno doloroso per la Fed per riportare l’inflazione salariale al 3% (traguardo necessario per un ritorno dei prezzi al 2%). Anche se non ci dovesse essere una “recessione ufficiale”, quella della domanda di lavoro in un contesto di redditi reali pro capite stagnanti creerebbe un quadro molto simile. Per le aziende questo implicherebbe una riduzione dei profitti

Fonte: ricerca BCA Research

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