Cosa succede al mercato prima e dopo le elezioni presidenziali statunitensi? Abbiamo svolto uno studio sfruttando i dati Refinitiv che partono dal 1964 per l’S&P 500 e il rendimento del T-Note a 10 anni, per osservarne l’andamento intorno ad un evento così importante. Dal 1964 si sono tenute 15 elezioni, di cui 7 vinte dai democratici e 8 dai repubblicani. Vediamo i risultati dello studio:
In media, senza considerare il vincitore,
l’S&P 500 ha registrato un andamento discendente nei 3 mesi precedenti alle elezioni, per poi riprendersi registrando una variazione del +2,68% nei 3 mesi successivi.
Per quanto riguarda il rendimento del decennale USA, nei 3 mesi precedenti alle elezioni si parte da un -3%, per poi continuare a salire e registrare un aumento del +3,47%.
Sembra quindi che i mercati tendano a privilegiare un clima favorevole al rischio, con i bond che scendono post elezioni (i rendimenti salgono) e le azioni che avanzano.
In particolare, è da evidenziare che le azioni tendono a scendere in modo più deciso a circa 25 giorni prima delle presidenziali.
Restando in tema azionario, c’è differenza per quanto riguarda la vittoria del fronte democratico e repubblicano?
A dire il vero, l’andamento generale è simile, indipendentemente del fronte che vince. A cambiare sono le performance 3 mesi prima, che in caso di vittoria repubblicana sono state in continua ascesa. La variazione a 3 mesi è pressoché identica: si parla di un 2,54% dei rep contro il 2,85% dei dem.