La svolta dovish della Fed nell’ultimo meeting sembra aver innescato il rally di fine anno. Come abbiamo visto in precedenti focus, i tagli della Fed sono storicamente considerati rialzisti per le azioni (specie nei 6 mesi che precedono il taglio) e negli ultimi 40 anni l’istituto centrale USA è riuscito ad abbassare il costo del denaro prima dell’inizio di una recessione.
Barclays nota che guardando più indietro nel tempo, dagli anni ‘50 agli anni ‘80 (quando c’era un’inflazione incontrollata), il lasso di tempo tra l’ultimo rialzo dei tassi e una recessione era troppo breve o inesistente, con il primo taglio che avveniva in un momento di grave recessione economica.
Fonte: ricerca Barclays
Tuttavia, il ciclo attuale sembra più simile a quello degli ultimi 40 anni, con i consumatori che sono riusciti a sopportare bene gli aumenti del costo del denaro. Ulteriori diminuzioni dell’inflazione potrebbero però essere compensati con un rallentamento dell’economia. In questo quadro però, la stima di una crescita degli utili a 2 cifre sembra troppo ottimistica. Barclays ritiene che nel 2024 l’aumento dei profitti sarà guidato dal comparto BigTech grazie ai fattori di crescita secolari. La presenza di pressioni sui margini per gran parte dei settori rende scettici gli analisti su una forte ripresa degli EPS per l’S&P 500.
Fonte: ricerca Barclays
Ci sono tre scenari per il principale indice di Borsa USA: il primo riguarda il bull case di un “atterraggio perfetto”, con l’S&P che potrebbe chiudere l’anno a 5.500 punti. Il secondo è relativo al “soft landing”, con un S&P 500 a 4.800 punti alla fine del prossimo anno. Infine c’è il caso di una recessione, in cui l’indice USA potrebbe chiudere a 4.000 punti.
I settori che performano meglio durante i cicli di taglio dei tassi
In genere, i titoli tech e difensivi sono quelli che in passato hanno performato meglio in periodi di riduzioni del costo del denaro, insieme al comparto industriale a ciclo lungo del settore industriale (come ad esempio difesa e aerospazio) e i servizi discrezionali.
Fonte: ricerca Barclays
Al contrario, l’industriale a ciclo breve (ad esempio materiali da costruzione, macchinari e trasporti) e servizi come auto, apparel e retail non hanno registrato variazioni così positive. Il settore finanziario, delle telecomunicazioni e dei materiali hanno invece sottoperformato il resto dell’S&P 500. In questi periodi, le small cap sono rimaste più indietro rispetto alle large cap. Tra value e growth tende ad esserci poca differenza, ma i primi hanno un lag significativo in periodi non recessivi.
Fonte: ricerca Barclays