20 aprile 2021
Dopo quasi due mesi di salita ininterrotta dei listini e una volatilità in continua contrazione, con il VIX che ha toccato quota 16, assistiamo in questo inizio settimana a qualche sussulto. Al momento indici e futures riportano discese inferiori al punto percentuale (ad eccezione del FTSE MIB a -1,6%) e non destano particolare preoccupazione ma l’indice della volatilità si è riportato in zona 18 con un rialzo di oltre il 6%.
In questa situazione di incertezza, in bilico tra la fisiologica correzione dopo un lungo periodo di positività, e la preoccupazione per l’inizio di uno storno atteso dai più, la selezione del certificato della settimana ricade necessariamente su un prodotto difensivo.
Scelta motivata da due fattori: il primo per l’appunto congiunturale, il secondo invece relativo alle scelte più speculative effettuate nelle ultime settimane.
Il certificato scelto è un Memory Cash Collect di Leonteq, emesso a gennaio 2021 ed acquistabile oggi a 902€. I sottostanti sono tre utilities, settore tipicamente difensivo e anticiclico e che ci permette di contenere la discesa dei titoli in caso di sell off sui mercati, considerando anche la barriera posta al 65%, ovvero al -35% dai prezzi di strike. I titoli, nel dettaglio, sono EDF, Enel e NextEra Energy.
Non mi soffermerò eccessivamente sui sottostanti, tutti e tre sufficientemente noti, ma analizzeremo più che altro i loro livelli.
Per EDF, produttore e distributore di energia in Francia, il livello di strike è pari a 13,135 contro una quotazione odierna di 12,08, in ritardo di circa l’8% e attuale worst of del basket. La barriera è posta intorno agli 8,5, livello che in passato ha rappresentato un buon supporto per il titolo e che dista oggi quasi il 30%.
Il secondo sottostante è Enel che non ha bisogno di presentazioni. Con uno strike a 8,803 e una quotazione a 8,533 è in ritardo oggi del 3%. Anche in questo caso la barriera è molto conservativa e posta a 5,722, valore che il titolo non vede dal 2019 e che è rimasto ben lontano anche durante il sell off di marzo 2020.
Infine, NextEra Energy, holding di servizi elettrici statunitense, con oltre 14.000 dipendenti tra Stati Uniti e Canada ed un fatturato di oltre 17 miliardi di dollari. Strike price e prezzo spot coincidono a 79,75$ e la barriera dista il 35% a 51,84$, anche in questo caso lontani dai minimi del 2020.
Il flusso cedolare previsto dallo strumento è del 7% annuo, pagato trimestralmente, con autocall dalla prossima osservazione a luglio al 100% del prezzo di strike e decrescente del 5% all’anno. La scadenza è lontana e prevista nel 2026, vista la durata pari a 5 anni del certificato.
In questo caso, sarebbero interessanti entrambi gli scenari:
Lo ritengo dunque una soluzione interessante in ottica difensiva, ben lontano dai rendimenti che oggi potrei trovare sui titoli più volatili del settore travel, airlines o green energy, ma necessario a bilanciare un portafoglio che non deve mai essere troppo esposto.
Condividi su
Informazioni sull'autore
Ti è piaciuto l'articolo ?
Non perderti neanche un contenuto, iscriviti subito alla newsletter gratuita di FreeFinance!
ISCRIVITI SUBITO