30 giugno 2021
Nella selezione del certificato della settimana ho orientato la mia scelta verso un settore che ad oggi vede poche opportunità di acquisto a prezzi interessanti per due motivi:
Sto parlando del settore pharma, salito alla ribalta negli ultimi mesi grazie alla diffusione della campagna di vaccinazione contro Covid19 che ha coinvolto molti dei player più importanti ma anche qualche società meno capitalizzata.
Molte di queste società quotano oggi a prezzi e multipli molto elevati o addirittura sui loro massimi storici, vedi Moderna. Motivo per cui ho selezionato un prodotto su due sottostanti che avessero un minimo di volatilità, in modo da poter ottenere un’adeguata remunerazione, ma che allo stesso tempo non quotassero sui massimi o avessero stornato dopo averli toccati, in modo da aumentare la protezione sul prodotto.
Mi sono orientato su una nuova emissione di Vontobel, in quotazione da domani, giovedì 1° luglio, con solamente due sottostanti Biogen e BioNTech, che analizziamo ora nel dettaglio.
Biogen è tra le prime aziende di biotecnologie al mondo ed è all’avanguardia nell’ambito delle biotecnologie applicate alle neuroscienze per sviluppare terapie innovative a supporto delle persone affette da gravi patologie neurologiche.
Attualmente Biogen ha il portafoglio leader di farmaci per il trattamento della sclerosi multipla, ha introdotto il primo trattamento approvato per l’atrofia muscolare spinale, ed è focalizzata sul progresso dei programmi di ricerca in neuroimmunologia, morbo di Alzheimer e demenza, disturbi neuromuscolari, disturbi del movimento, oftalmologia, neuropsichiatria.
L’azienda ha generato ricavi per $ 13,4 miliardi, in leggera diminuzione rispetto all’anno precedente (-6,50%). Nel 1 trimestre del 2021 ha registrato ricavi per $ 2,7 miliardi, in diminuzione del 23% rispetto al primo trimestre del 2020.
L’utile netto si è attestato a poco più $ 4 miliardi, anche qui con una decrescita rispetto al 2019 pari al 32%. Il totale dell’attivo è pari a $ 23,85 miliardi, mentre le passività totali ammontano a $ 13,19 miliardi. L’azienda si trova nel complesso in ottima salute finanziaria.
Al contrario il conto economico mostra uno scenario leggermente differente: infatti l’azienda ha visto una decrescita delle vendite nel 2020, e ha aumentato le spese di R&D del 75% rispetto al 2019, che hanno avuto un impatto negativo sul risultato d’esercizio. Nonostante questo momentaneo rallentamento, le risorse impiegate nella ricerca hanno dato i loro frutti. Recentemente, infatti, la FDA ha approvato un farmaco contro l’alzheimer prodotto appunto da Biogen, che potrebbe dare una spinta ulteriore alle vendite future, facendo riavvicinare l’utile netto al livello del 2019.
Per quanto invece riguarda BioNTech, è stata fondata nel 2008 sulla convinzione che il tumore di ogni malato di cancro è unico e quindi il trattamento di ogni paziente deve essere personalizzato. Per tradurre questa idea in realtà, la società ha combinato una ricerca innovativa con tecnologie all’avanguardia per sviluppare terapie pionieristiche. L’obiettivo dichiarato è quello di diventare la principale azienda biotecnologica globale per la medicina personalizzata del cancro.
BioNTech, grazie alla sua collaborazione con il colosso farmaceutico Pfizer, è riuscita a lanciare il primo vaccino efficace contro il Covid-19.
A fine 2020 l’azienda ha registrato ricavi per $ 589 milioni, con un aumento rispetto all’anno precedente pari al 383,74%. Ancor più straordinario è il fatto che nel primo trimestre 2021 BionTech è riuscita a generare ricavi per $ 2,5 miliardi (+469% rispetto al trimestre precedente), grazie soprattutto ai riscontri positivi ottenuti dalla campagna vaccinale. Ciò ha fatto si che l’EBIT da negativo si trasformasse in positivo nel giro di pochi mesi.
Finanziariamente l’azienda è ben coperta: l’ingente quantità di liquidità che è riuscita a raccogliere (oggi pari a circa $ 1,04 miliardi) in aggiunta ai crediti verso clienti ($ 2,81 miliardi), hanno portato l’attivo circolante a quota $ 4,14 miliardi; dall’altra parte invece le passività a breve ammontano a $ 1,54 miliardi, mentre il totale del passivo a $ 1,97 miliardi.
Entrando nel merito del certificato, il cui ISIN è DE000VQ811M1, prevede una barriera cedola e barriera capitale posta al 60% dei prezzi di strike che analizziamo di seguito:
Il rendimento del prodotto, come accennato inizialmente, è molto interessante in virtù del fatto che il basket è composto da due soli titoli ed è pari ad un 11,40% annuo, pagato in cedole trimestrali del 2,85%.
La prima finestra autocall è prevista a fine dicembre, con la possibilità quindi, anche in caso di rialzo dei titoli, di incassare almeno due cedole in 6 mesi, per un rendimento minimo del 5,7% in caso di acquisto intorno alla pari nella giornata di domani.
Ritengo molto interessante il prodotto per investire in un settore che sicuramente caratterizzerà la nostra quotidianità anche negli anni a venire, su un basket composto da due soli titoli che quotano su livelli interessanti, con una barriera di protezione molto profonda (in virtù anche dello storno rispetto ai massimi) e con un rendimento di tutto rispetto.
Ritengo questo prodotto a rischio medio, e quindi adatto a tutte le tipologie di portafoglio, ovviamente in misura minore su quelli estremamente conservativi e ben equilibrato rispetto al resto del portafoglio, evitando sovrapposizioni e sovraesposizioni al settore.
Per concludere, può essere anche una valida alternativa per sostituire due prodotti sempre di Vontobel sul pharma attualmente presenti sul mercato e destinati all’autocall nei prossimi mesi:
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