22 aprile 2021
Tra i tanti megatrend nel campo degli investimenti sicuramente si sta facendo spazio quello legato alle batterie: queste ultime saranno infatti oggetto di una domanda crescente in prospettiva futura, ciò per svariati motivi, legati alla trasformazione del modo in cui viviamo e lavoriamo.
Il settore della tecnologia delle batterie è stato capace di attrarre sempre maggiori investimenti, grazie ai quali si cerca di lavorare per migliorare l'efficienza delle batterie stesse e dunque il prezzo, la durata, la densità energetica, ma anche di ridurre il loro impatto ambientale e aumentare il grado di sicurezza.
Volendo fare un esempio del catalizzatore principale di tale business, pensiamo al settore dei veicoli elettrici, concepito come fenomeno strutturale e interessato da una crescente espansione negli anni a venire, e da cui difficilmente si potrà sfuggire per questioni di sostenibilità, etica, impatto ambientale e così via. Una maggiore domanda di veicoli elettrici produrrà una maggiore richiesta di batterie, con benefici per le aziende coinvolte un po' in tutta la catena di fornitura.
Ovviamente la domanda di batterie continuerà a provenire anche da altri settori, pensiamo su tutti all'elettronica di consumo, con i cellulari e i tablet sempre più sofisticati (che ormai tutti possiedono), i quali avranno bisogno di batterie sempre più potenti, con benefici per le società produttrici.
Da questa semplice analisi possiamo dedurre quindi che il settore delle batterie ha tutte le carte in regola per fare bene in futuro e opera certamente in un contesto di vento favorevole.
Il prodotto che andiamo ad analizzare cerca di catturare questo megatrend, attraverso un'esposizione equiponderata sui titoli azionari di ogni parte del mondo che operano lungo la catena del valore delle batterie, includendo sia aziende consolidate sia aziende emergenti.
L' etf in questione replica l' indice Solactive Battery Value-Chain Index Net TR USD, il quale riflette la performance dei fornitori di tecnologie di stoccaggio dell' energia e di imprese estrattive che producono determinati metalli impiegati nella produzione di batterie.
La capitalizzazione minima affinché una società venga inclusa nell' indice è di 200 milioni di dollari. Il volume medio di negoziazione giornaliera su 3 mesi deve essere di almeno 1 milione di dollari. Il ribilanciamento avviene con cadenza semestrale (a maggio e a novembre). Ogni singola società non può avere un peso superiore al 15% del portafoglio totale.
Analizzata la composizione dell' indice, facciamo qualche considerazione sull' Etf replicante.
A livello di performance questo strumento ha restituito un +117% nell'ultimo anno. Dai minimi di marzo ai massimi di qualche giorno fa la performance si attesta attorno al 170%, con un'accelerazione del trend rialzista che ha portato ad una salita verticale da novembre 2020 (annuncio del vaccino). Ciò è dovuto alla presenza importante di titoli ciclici all' interno dell' Etf, che avevano sofferto più di altri il periodo di lockdown.
Per quanto concerne la composizione interna: a livello settoriale i titoli industriali fanno da padrone; si riscontra inoltre una forte presenza di titoli legati alle materie prime, mentre i tecnologici risultano sottopesati.
Relativamente all'esposizione geografica, il fondo investe in aziende di tutto il mondo con un'ottima diversificazione a livello di paese: le posizioni più importanti sono sui titoli asiatici (con il Giappone al primo posto), e un'esposizione che copre anche Corea del Sud e Hong Kong. Buona presenza di paesi legati alle materie prime come Australia su tutti e Canada in percentuale minore. Si tratta di uno dei pochi Etf con focus globale a non essere sbilanciato sul dollaro Usa, ciò può essere utile da tener conto per quanto riguarda la diversificazione valutaria.
Le posizioni principali del fondo includono società minerarie come l'australiana Pilbara Minerals attiva nell'estrazione di litio, oltre che diversi titoli dell'industria automobilistica quali Renault, Mercedes e Tesla.
Il portafoglio totale è costituito da 31 titoli, molto concentrato, in modo da comportarsi sicuramente in maniera diversa rispetto ad un ampio indice di mercato. Tra le altre società big presenti possiamo citare Bmw, General Electric, Lockheed Martin, Nissan, Panasonic e Toshiba, oltre che due aziende del gruppo Lg e Samsung.
E' sicuramente uno strumento che ha corso tanto, ma che tuttora si trova praticamente sui massimi storici, con una grande forza relativa, che potrebbe continuare a fare bene in un prolungato contesto di previsioni ottimistiche per l'economia come quello attuale, forte dei flussi in entrata provenienti dagli investitori istituzionali sulla scia di una rotazione settoriale verso temi più ciclici. Altri driver macroeconomici che potrebbero indirizzare al rialzo i prezzi sono da ricercare in uno sprint delle materie prime e dell' inflazione.
La volatilità non manca, e ciò permette di lavorarlo bene con un piano d'accumulo e con delle strategie dinamiche di portafoglio (trendfollowing o rotazionali). Per via del focus molto specifico e della struttura del prodotto non lo considererei per la parte core di portafoglio ma solo per quella satellite.
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