02 agosto 2021
La settimana appena conclusa non è stata caratterizzata da grandi movimenti sui listini azionari, con tutti gli indici che si sono mossi intorno alla parità senza grossi sussulti. Con l’eccezione di Piazza Affari, dove il nostro FTSE MIB dopo esser sceso abbondantemente sotto la quota psicologica dei 25.000 punti (addirittura sotto i 24.000 a inizio settimana scorsa) ha reagito bene, superando la naturale resistenza e riportandosi a quota 25.500, non lontana dai massimi di periodo.
Nuovi massimi invece ai quali non smette di abituarci il Nasdaq100 che ha toccato quota 15.142, trascinandosi dietro anche l’S&P500, anche esso su nuovi ATH a 4.422 punti. Meno tonico il DAX che si muove da ormai tre mesi in un trading range compreso tra 15.000 e 15.800 punti, massimo che ha rappresentato in più occasioni un muro difficile da abbattere.
Come di consueto, chiusura sul VIX. Volatilità leggermente più elevata rispetto alle scorse settimane con l’indice che si è mosso tra 17 e 20, ma senza quei picchi di volatilità giornalieri che avevano caratterizzato gli ultimi mesi.
Entra nel vivo questa settimana la stagione delle trimestrali. Alcuni dei titoli inseriti nei certificati del portafoglio hanno già presentato i conti come ad esempio Daimler, Netflix, American Airlines, Starbucks solo per citarne alcune, altre lo faranno nei prossimi giorni. Il focus più che sulle large cap va su quelle società a minore capitalizzazione e che possono essere più soggette alla notizia.
Nel dettaglio, potrebbe essere il caso di Palantir (12 agosto), Beyond Meat (2 agosto), BioNTech (9 agosto). Su aziende come Apple, Facebook, Microsoft e via dicendo, anche un dato non in linea con le attese potrebbe provocare un movimento limitato a qualche punto percentuale, che non va ad incidere sul prezzo dei certificati che le vedono come sottostanti. Eccezione fatta da Amazon che sulla scia di un dato sulle vendite inferiore alle attese ha visto una discesa di oltre 7 punti percentuali. Tale movimento però, non ha influito sui certificati che la vedono come sottostante sia perché la maggior parte dei prodotti ha strike molto più bassi e, nonostante questo tonfo il prezzo rimane sopra o intorno al prezzo iniziale, sia perché la solidità dell’azienda è talmente palese che un ritorno sui valori precedenti viene scontato dai prezzi dei certificati.
Su aziende a minore capitalizzazione e a minori volumi, il movimento del prezzo invece può essere anche a due cifre percentuali, spostando in alto o in basso il valore anche dei certificati anche grazie al picco di volatilità dovuto alla news.
Come successo nel trimestre precedente con la stessa Palantir e Moderna, l’uscita della trimestrale può provare momenti di elevata volatilità sul titolo e, di conseguenza, sui certificati che hanno tale azione come sottostante, permettendo un acquisto a prezzi particolarmente convenienti e ad un profitto in pochi giorni o addirittura poche ore in caso di riallineamento del prezzo e discesa della volatilità.
Venendo al mio portafoglio in certificati, la performance si riporta al 9,77% grazie alla sola risalita dei prezzi, non essendo infatti previsto per la settimana in corso alcuno stacco cedola.
Nel corso della scorsa settimana ho tenuto sott’occhio in modo particolare il DE000VP5SXK7 di Vontobel su Alibaba/Baidu/Alphabet/Netflix. Le notizie provenienti da Oriente hanno provocato un forte sell off sui titoli cinesi quotati a Wall Street. In questo certificato, Baidu rimane ancora a +25% dallo strike mentre Alibaba era scesa a -25% (con barriera al 65%) entrando nella zona critica di osservazione. Ritengo che Alibaba sotto i 200$ sia un ottimo acquisto, ma rimane il fatto che l’influenza politica di Pechino sulle sue aziende quotate rimane una variabile importante. Nel punto più basso, il certificato è arrivato a quotare 82,40. Con un prezzo di carico a 94,00 e 4,40€ di cedole incassati, il ribasso era inferiore al 10% e c’era quindi il margine per tenere ancora il prodotto. Con il rimbalzo del titolo negli ultimi due giorni di negoziazione, il prezzo si riporta al -18% dallo strike, allontanando il livello barriera, e il prezzo del certificato torna in area 88/89 e praticamente in parità nel portafoglio considerando le cedole.
Per chi non fosse stato esposto al mercato cinese, quella dei giorni scorsi poteva essere una buona possibilità per entrare a sconto su qualche prodotto. Ad esempio il DE000VQ8PSE9 sempre di Vontobel su Alibaba/Tencent/iQIYI, anche sceso fino a 80,60 e risalito già a 89/90. Personalmente, avendo già prodotti con questo worst of ho preferito non andare ad esporre ulteriormente il portafoglio ma questo sta a testimoniare come occasioni nel mercato dei certificati ce ne siano sempre, basta essere pronti ed avere la necessaria quota di liquidità in portafoglio.
Condividi su
Informazioni sull'autore
Ti è piaciuto l'articolo ?
Non perderti neanche un contenuto, iscriviti subito alla newsletter gratuita di FreeFinance!
ISCRIVITI SUBITO