12 gennaio 2022
In Spagna iniziavano i mondiali di calcio che ci avrebbero portato ad alzare la coppa per la terza volta. In Argentina, finiva la guerra delle Falkland che con la vittoria britannica rilanciava il lustro coloniale della Regno Unito. Negli Stati Uniti, centinaia di migliaia di persone protestano contro le armi nucleari. Il primo telefono cellulare sarebbe stato commercializzato solo l’anno successivo ed internet era qualcosa di ancora sconosciuto e inarrivabile ai più. E’ il giugno del 1982, ed oltre a questi, e centinaia di altri fatti narrabili, è stata anche l’ultima volta in cui negli Stati Uniti, l’inflazione è salita nel mese ad un tasso annuale del 7,0%. L’ultima volta prima di oggi.
Il dato uscito nel pomeriggio infatti evidenzia come nel mese di dicembre l’incremento su base annua sia stato appunto pari al 7,0%, spinta soprattutto dalla componente energetica, aumentata del 29,3%, mentre l’indice alimentare ha riportato un rialzo del 6,3%. Questo potrebbe anticipare le mosse di politica monetaria delle FED verso un rialzo dei tassi, con Goldman Sachs che ipotizza un primo aumento nel meeting del prossimo 16 marzo.
Ma come hanno reagito i mercati? Il dato è risultato in attesa con le aspettative e quindi ampiamente prezzato ed infatti, sia Nasdaq che S&P500 vedono verde ed hanno recuperato e superato la sciacquata di lunedì, quando il combinarsi delle notizie su omicron, inflazione, tassi e rendimento del treasury avevano spinto in picchiata soprattutto il listino tech.
Medesimo destino anche per i listini europei, con Dax e FTSE MIB leggermente sotto ai livelli di sette giorni fa ma comunque in risalita.
Rimane praticamente invariato rispetto a sette giorni fa anche il rendimento del portafoglio in certificati, con la risalita di alcuni e la discesa di altri. Se da un lato il corposo rimbalzo di Alibaba dai minimi e la prova di risalita di Beyond Meat hanno dato un po di respiro ai prodotti che li vedono come worst of (+13,26% e +7,91% per i due con Beyond Meat e +4,28% per quello con Alibaba), dall’altro food delivery, Palantir e digital payments hanno bilanciato con le rispettive discese (in ordine -5,37%, -5,10% e -4,03%).
Dal punto di vista della struttura del portafoglio cambia poco, in quanto rimangono sotto barriera i medesimi quattro prodotti visti la settimana scorsa, ma quanto meno Alibaba ha dato un segnale di forza importante. Dopo aver rimbalzato per due volte tra 110$ e 111$ nel mese di dicembre, ha dato vita ad un impulso rialzista che l’ha portata a quotare in questo momento a 137$, con un rialzo di oltre il 20% in poco meno di due settimane, avvicinandosi notevolmente alla barriera capitale posta a 144$ (mentre la barriera cedola è più in alto a 156$).
Più debole al momento il rimbalzo di Beyond che dopo aver toccato i 71$ rintraccia ora di un paio di punti percentuali tornando intorno ai 67$. Vedremo nelle prossime sedute se è stato solo un fuoco di paglia o se ci sono i presupposti per qualcosa di più duraturo.
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