Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 22.11.2021

Dopo una prima parte di settimana positiva, culminata lo scorso giovedi con nuovi record per i mercati americani a 16.590 punti per il Nasdaq e 4.723 per l’S&P500, in chiusura di settimana i mercati europei hanno avuto un diffuso segno rosso. I timori per le nuove restrizioni legate alla pandemia hanno creato incertezza, che nei mercati finanziari non indica mai qualcosa di buono. L’apertura di Wall Street aveva dato un impulso di inversione ma non sufficiente a far girare in positivo i listini. In particolare, abbiamo visto un ribasso più corposo per il FTSE MIB, che dopo aver sfiorato i 28.000 punti ha rintracciato di oltre 800, fino ai 27.200 punti. Nulla di preoccupante, vista la forte salita delle settimane precedenti.

L’area 15 continua ad essere una zona limite per il VIX, che come già successo più volta, dopo averla toccata ad inizio novembre è salito fino a 19, salvo rintracciare ed assestarsi ora a 18, lontano comunque dai picchi di settembre.

Il mio portafoglio in certificati esce appesantito da questa settimana, come la precedente, non tanto per l’andamento dei mercati o della volatilità, quanto per l’andamento particolarmente negativo di alcune stock.

Beyond Meat: continua la debolezza sul titolo che si riporta sotto agli 80$, dopo che la settimana scorsa avevano fatto da paracadute facendo rimbalzare il titolo fino agli 85$. Questo si riflette in particolare modo sul BeyondMeat/McDonald’s, vista la barriera a 91,488$ ed il certificato perde circa il 10% in una sola settimana.

Palantir: sembra non avere fine la discesa sul titolo, che dopo la trimestrale ha intrapreso un ribasso che dai 27$ l’ha portato ai 21,50$ attuali. Valore che già in passato si era dimostrato un valido supporto, vediamo se sarà confermato anche in questa occasione. I dati pubblicati erano comunque molto positivi, in crescita rispetto ai trimestri precedenti e più alti delle aspettative. Sembra eccessivo questo movimento correttivo e a questi prezzi il titolo è buono anche per un acquisto diretto del sottostante.

Lufthansa: dopo la risalita che l’aveva riportata in area 7€, il titolo ha perso quasi il 15% in poco più di una settimana. La paura del prolungarsi della pandemia, con i record di casi giornalieri in Germania, sembra allontanare il momento in cui gli aerei torneranno a viaggiare a pieno regime. Il certificato che vede Lufthansa come wo tiene comunque bene il prezzo, sinonimo che anche il mercato prezza come passeggero lo storno della compagnia tedesca. Rimane margine rispetto alla barriera, e la scadenza ad agosto lasciano comunque tranquilli.

Alibaba: sotto le aspettative i dati trimestrali pubblicati e tonfo della quotazione del colosso cinese, che ha lasciato sul terreno l’11,13% nella giornata di ieri, riportandosi a 143,60$. A mio avviso, un valore del 2% inferiore rispetto alle attese non giustifica un tale movimento ribassista, anche in virtù del fatto che, se confrontato con lo stesso trimestre del 2020, vi è un aumento del fatturato di quasi il 30%. I numeri da record del Single Day di qualche settimana fa, dovrebbero portare in alto i ricavi nella prossima pubblicazione. Anche qui, i ragionamenti sono i medesimi fatti durante la discesa del mese scorso: fondamentali buoni, a questi prezzi titolo secondo me sottovalutato, scadenza a luglio 2023, ergo tempo a disposizione per recuperare barriera capitale e barriera premio.

Il rendimento del portafoglio si assesta al 7,64%, in ribasso del 1,23% rispetto a sette giorni ma, ma beneficerà nei prossimi dieci giorni di ben 5 stacchi cedola.

Al momento non vado a modificare la composizione del portafoglio. Se Starbucks dovesse recuperare due punti percentuali entro la chiusura di martedì, il certificato con Macy’s e McDonald’s andrebbe in autocall e andrei a reinvestire quella liquidità. Sto inoltre valutando la sostituzione di un paio di prodotti da fare eventualmente la settimana prossima.

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