Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 25.07.2021

Tanto tuonò, che piovve. Così Socrate rispose alla moglie Santippe la quale, dopo un furioso litigio, versò dalla finestra verso il celebre filosofo un secchio d’acqua. Come Socrate, anche l’investitore del 2021 deve abituarsi a mantenere la calma ed essere paziente di fronte a queste secchiate che probabilmente ci accompagneranno almeno fino a settembre.

Gli importanti segni rossi della giornata di lunedì, soprattutto in Europa con FTSE MIB a -3,34% e DAX a -2,71%, seguivano le chiusure in ribasso di giovedì e venerdì. Ma anche in questo caso, come visto spesso nei mesi precedenti, non si è trattato di un temporale ma solamente di una secchiata d’acqua.

Con i rialzi degli ultimi giorni e i segni verdi di venerdi infatti, tutti i principali listini si sono riportati vicino ai valori della settimana scorsa e, nel caso del Nasdaq, addirittura più in alto. Nel momento in cui scrivo il Future dell’indice tecnologico viaggia sopra ai 15.000 punti, nuovo record storico.

Fedele testimone dei movimenti di mercato il VIX, che dopo aver stazionato in area 15/16, è schizzato fino ai 25 punti di lunedì, salvo poi lentamente ritracciare e tornare in zona 17 nella giornata di venerdi. Se prendiamo il grafico degli ultimi tre mesi, vediamo come l’indice della volatilità è caratterizzato da un movimento discendente, interrotto da delle brusche impennate, velocemente riassorbite.

Per l’investitore in certificati sono importanti opportunità di acquisto. L’incremento della volatilità infatti va ad ampliare il movimento di prezzo dovuto alla discesa del sottostante e offre opportunità di profitto anche di breve, acquistando a sconto prodotti che, anche in caso di lateralità dei sottostanti, potrebbero salire di prezzo con la sola discesa della volatilità.

Il rendimento del mio portafoglio scende leggermente al 9,14%, rispetto al 9,44% della settimana scorsa senza grosse novità di rilievo. 

Giovedi, 22 luglio è mancata l’osservazione autocall per l’athena su Palantir, distante ancora circa il 30% dallo strike (22,07$ la chiusura di giovedi contro i 32,58$ dello strike) e premio al rimborso che sale al 22,5% nella rilevazione del 22 ottobre. La scadenza lunga, a gennaio 2024 mi lascia molto positivo su questo certificato essendo molto positivo sul sottostante. Il premio al rimborso del certificato aumenta del 7,5% ogni trimestre per un 30% di premio annuo. Più avanti nel tempo avverrà l’osservazione e maggiore sarà il beneficio in termini di rendimento.

Non vado ad intervenire sul portafoglio in quanto non ci sono state scadenze anticipate e non reputo al momento valga la pena fare altre sostituzioni al portafoglio. Da qui a settembre inoltre non saranno previste osservazioni autocall su alcun prodotto (per struttura o per posizione dei sottostanti). Di conseguenza mi limiterò ad un monitoraggio del portafoglio, sempre attento a cogliere eventuali opportunità che dovessero presentarsi in corso d’opera.

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