L’incertezza: la migliore amica dell’emotività

L’MSCI World dai massimi di quest’anno ha perso più del 13%. L’MSCI World è l’indice che racchiude large e mid-cap di 23 Paesi sviluppati ed è costruito su oltre 1500 azioni. Questo dato ci fa capire che anche un portafoglio ben diversificato di azioni quest’anno è in forte perdita. Pertanto, se abbiamo un portafoglio di azioni o legato all’azionario e vediamo un segno rosso in portafoglio siamo sicuramente in buona compagnia. Quindi NO PANIC!

Siamo in una situazione di mercato senza precedenti, non tanto per gli elementi oggettivi, ossia il ribasso dei listini azionari, già visto di tali entità in diverse occasioni negli anni, o per il livello di volatilità, o per la guerra, che purtroppo abbiamo già vissuto in passato in altre parti del mondo, ma siamo in una situazione senza precedenti per l’insieme di condizioni che rendono difficile guardare al futuro, che rendono complesso stimare il rischio di ogni nuova e vecchia posizione in portafoglio, che in effetti rendono il mercato “nervoso”. Da un lato abbiamo le incertezze geopolitiche, dall’altro abbiamo il Covid, che nonostante sembri passato in secondo piano, continua a mettere in crisi il benessere sanitario di ogni Paese. Come se non bastasse c’è l’inflazione, alimentata ulteriormente dall’aumento del costo delle materie prime, il che rende le politiche monetarie più restrittive nonostante il periodo storico avrebbe forse richiesto un ulteriore aiuto alla ripresa. In più l’invecchiamento della popolazione, la disoccupazione, il cambiamento climatico.. insomma, tante variabili, difficili da leggere e prevedere, che richiedono un forte investimento di tempo e risorse per essere monitorate, e che rendono difficile ragionare ed investire in modo oggettivo. In effetti è proprio quando c’è incertezza che l’emotività prende il sopravvento, potremmo dire che l’incertezza è la migliore amica dell’emotività.

L’esperienza aiuta la gestione dell’emotività. Anche quest’anno gli investitori più “senior”, avendo vissuto già momenti di mercato difficili, non si sono fatti prendere dal panico e probabilmente hanno aumentato le loro esposizioni. Al contrario, gli investitori più “junior”, con minore esperienza sui mercati, che sono stati abituati ad una ripresa veloce dei mercati dopo marzo 2020, quest’anno in una situazione quasi “apocalittica” hanno vissuto la fase di “panic selling”. Insomma c’è nervosismo, emotività, incertezza e paura sui mercati. Come sempre quando c’è emotività e incertezza c’è più rischio ma anche più rendimento.

Personalmente sono sempre molto calma nel prendere decisioni di investimento e riesco a lasciare l’emotività fuori dai miei investimenti, distaccandomene totalmente, come se quelli investiti non fossero tutti i miei risparmi. Non è facile farlo, è una cosa che ho imparato con il tempo, ma è fondamentale per evitare di farsi prendere dal panico in queste situazioni. Vi suggerisco di provare a fare lo stesso, guardate il vostro portafoglio con gli occhi di una terza persona, non facendovi influenzare dall’emotività legata al senso di sconfitta per una perdita registrata o alla paura per una perdita futura potenziale, ragionate prendendo le distanze dal vostro portafoglio. Una tecnica che utilizzo è quella di cercare punti a sfavore della mia decisione di investimento: se decido di acquistare cerco informazioni a supporto della vendita (o del non acquisto), in tal modo riesco a capire se effettivamente la decisione di investimento è ponderata e oggettiva o emotiva. E’ particolarmente utile per chi come me “crede” in alcune azioni come investimento di lungo periodo.

Allo stesso tempo evitate di essere sovraesposti alle informazioni: leggete solo fonti affidabili e studiate autonomamente i dati, dandovi un massimo di tempo al giorno dedicato ad ogni approfondimento. Purtroppo in questo periodo essere “bombardati” da informazioni sulla guerra rende difficile non essere spaventati. La guerra è una delle variabili quindi da investitori dobbiamo studiarla cinicamente e non emotivamente. Apro una piccola parentesi: come essere umani dobbiamo essere disgustati dalla guerra ed è giusto che abbiamo una reazione emotiva alla stessa, come investitori no, dobbiamo analizzare in modo oggettivo ogni informazione per cercarne di prevederne l’impatto a breve e medio-lungo termine. Possiamo scegliere di non operare in questi momenti o anche di non effettuare operazioni poco etiche, evitando di shortare paesi in difficoltà, ad esempio.

Ora molti si chiedono se questo è un buon momento per investire. Ovviamente, non avendo poteri predittivi, non mi è dato saperlo ma sicuramente in ottica di medio-lungo periodo le probabilità sono a favore di una risalita, a meno del verificarsi di eventi catastrofici (e in quel caso il valore del nostro portafogli di investimento costituirebbe il nostro ultimo problema).

Personalmente rimango sempre ottimista e penso che nel medio-lungo periodo i mercati sono destinati a salire, oltre i loro massimi storici per diverse ragioni. In primis l’efficienza di mercato, se le azioni non creano valore si crea il “mercato dei bidoni di Akerlof” di cui abbiamo parlato nel corso base, che non renderebbe più attraente l’investimento azionario, distruggendo di fatto i mercati finanziari così come li conosciamo. Inoltre anche per ragioni tecniche: la maggior parte degli investitori istituzionali sono prevalentemente long (lo short spesso è utilizzato solo a copertura). In ultimo perchè in un contesto inflazionistico dove le obbligazioni non rendono ancora abbastanza per coprire l’inflazione, dove le criptovalute sono ancora troppo volatili, dove le materie prime sono cresciute a dismisura, dove gli investimenti alternativi efficienti sono accessibili solo a chi dispone di capitali importanti, il mercato più attraente per chi ha liquidità è proprio quello azionario. Ci sono come sempre anni positivi e anni negativi ma siamo ancora a marzo, abbiamo ancora più di 8 mesi per chiudere l’anno in positivo!

Per quanto riguarda il mondo dei Certificati, una domanda che mi avete fatto molti via email negli ultimi giorni è se questo è un buon momento per acquistare certificati. In linea di massima la risposta è si, perchè c’è una forte volatilità che ha incrementato tutti i rendimenti (abbassando i prezzi di acquisto e vendita), ma la risposta più corretta come sempre è “dipende”:

  • Se non abbiamo posizioni aperte, questo è il momento di iniziare i nostri ingressi multipli, possiamo costruire un portafoglio in Certificati a prezzi scontatissimi. Non investiamo tutto il capitale in un unico giorno ma pian piano nelle prossime settimane, diversificando per sottostante e caratteristiche dei certificati.
  • Nel caso invece avessimo posizioni aperte e poca liquidità questo è il momento per valutare eventuali switch: a seconda dell’emittente (che prezza più o meno a sconto la volatilità) e delle caratteristiche del certificato (in particolare distanza dalla barriera e tempo mancante a scadenza) si potrebbe riuscire a cambiare cavallo, allungare la scadenza o abbassare la barriera senza dover aggiungere ulteriore capitale.
  • Nel caso avessimo posizioni aperte e un pò di liquidità da dedicare agli ultimi ingressi (come nel mio caso), si può investire sulle posizioni a basso rischio di medio-lungo periodo e aspettare qualche altro giorno per gli ingressi a medio-alto rischio perchè la volatilità rimarrà alta per qualche altro giorno anche se le stock iniziano la risalita quindi il prezzo sarà leggermente più alto ma la rischiosità dell’investimento sarà inferiore. Vi è sempre il rischio che la volatilità aumenti, quindi per gli ultimi ingressi è meglio essere più precisi sul timing.

Questo sicuramente non è un momento ideale per vendere, specialmente per quanto riguarda le posizioni “problematiche”, che sono generalmente a sconto rispetto alla lineare. Valuterei molto attentamente ogni operazione di vendita nel caso in cui il capitale non fosse strettamente necessario per altri investimenti, oggi si vende a sconto e magari nei prossimi mesi con volatilità più bassa riusciremmo a vendere la stessa posizione a prezzo maggiorato, anche in caso di ulteriore ribasso dei sottostanti.

Dunque non facciamoci prendere dall’emotività, ragioniamo in modo oggettivo e sicuramente usciremo vincenti da questo sfidante periodo di mercato.

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