La settimana finanziaria in pochi minuti e le azioni sotto la lente

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News di politica monetaria: BCE

  • Francois Villeroy de Galhau, Presidente della Bank of France, ha detto che ora la BCE deve essere cauta nell’alzare troppo i tassi e deve al contempo cercare di evitare un hard landing dell’economia. Per Villeroy, i rischi di fare troppo e quelli di fare troppo poco sono bilanciati e ha quindi ribadito l’opinione che ora è più importante il mantenimento dell’attuale livello di costo del denaro. Per quanto riguarda il rialzo dei prezzi del petrolio, il Governatore dell’istituto centrale francese ritiene che sia necessario monitorare il possibile effetto a catena sulle aspettative di inflazione e sui salari. Villeroy si aspetta una crescita economica positiva tra il 2024 e il 2025. Il 29 settembre, ha detto che gli ultimi dati sull’inflazione sono incoraggianti e che quindi la politica monetaria della BCE sta risultando efficace, rafforzando la convinzione che i prezzi torneranno al 2% entro il 2025 e che i tassi si trovino ad un livello adeguato.
  • Christine Lagarde, Presidente della BCE, ha ribadito il fatto che i tassi rimarranno in territorio restrittivo per tutto il tempo necessario a riportare l’inflazione al target. Per Lagarde inoltre, il mercato del lavoro si sta aggiustando, con un ammorbidimento che potrebbe aiutare il processo disinflazionistico. La Governatrice dell’Eurotower ha aggiunto anche che gli indicatori recenti indicano un’ulteriore debolezza nel 3° trimestre.
  • Isabel Schnabel, componente del board della BCE, ha detto che è ancora troppo presto per dichiarare vittoria nella lotta contro l’inflazione, anche a dispetto della contrazione della quantità di moneta circolante che probabilmente riflette un “significativo riequilibrio dei portafogli” dopo il periodo di tassi bassi.
  • Gediminas Simkus, Presidente della Banca centrale lituana, ha detto che il board della BCE dovrebbe iniziare a discutere sulle modifiche da apportare ai programmi di acquisto di titoli di Stato. Per Simkus, qualsiasi scelta sul PEPP deve essere valutata con attenzione prima di essere presa. Parlando di tassi, l’esponente dell’Eurotower ha affermato che gli attuali livelli mettono l’istituto centrale sulla buona strada per far tornare l’inflazione al 2% entro fine 2025. Lato tagli Simkus è rimasto vago, sottolineando che non si affretterebbe a dare una risposta sulla prossima estate.
  • Madis Muller, Presidente della Banca centrale estone, ha detto che non si aspetta altri rialzi dei tassi da parte della BCE e che il periodo di inflazione elevata nell’Eurozona è giunto al termine. Per quanto riguarda il tempo in cui il costo del denaro dovrà restare alto, Muller ha detto che tutto dipenderò dall’andamento dell’economia e dal rallentamento dei prezzi.
  • Robert Holzmann, Presidente della Banca centrale austriaca, ha detto che non è ancora chiaro se ci si trova al picco dei tassi e non si possono escludere altri rialzi. Per Holzmann i rischi per l’inflazione sono orientati al rialzo, mentre l’economia potrebbe ancora sorprendere. In un’intervista successiva, l’esponente del board della BCE ha detto che l’istituto centrale dovrebbe aumentare “fino a 10 volte” la quantità di denaro che chiede di depositare senza interessi alle banche, anche se questo potrebbe provocare delle proteste.
  • Frank Elderson, esponente del board della BCE, ha detto che in Eurozona si sta assistendo ad un periodo di crescita lenta più lungo del previsto. Tuttavia, non è detto che i tassi abbiano raggiunto il picco.
  • Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto di essere favorevole ad una restrizione di bilancio più veloce per la BCE. Inoltre, l’esponente del board dell’Eurotower ha affermato che il suo scenario base è relativo ad un soft-landing per l’economia dell’Eurozona. Per quanto riguarda altri aumenti dei tassi, Nagel ha dichiarato che ci saranno se i dati lo richiederanno.

News di politica monetaria: Fed

  • Austan Goolsbee, Presidente della Fed di Chicago, ha detto che il rischio di un’inflazione sopra il target è superiore a quello del rallentamento economico oltre il necessario causato da una politica restrittiva. Per Goolsbee, i tassi dovranno stare più alti per più tempo rispetto a quello che si attende il mercato. Inoltre, è ancora possibile per gli USA evitare una recessione anche se la Fed aumenta i tassi. Tuttavia, i rischi sono molteplici e il percorso è lungo. In dichiarazioni successive, ha affermato che la Federal Reserve potrebbe riuscire nell’abbassare l’inflazione senza causare “un duro colpo” per occupazione e crescita. Per l’esponente del board della Banca centrale, credere troppo nel trade-off tra inflazione e disoccupazione potrebbe creare dei rischi nel fare un errore politico nel breve termine portando ad un rialzo troppo marcato del costo del denaro. Goolsbee ha inoltre evidenziato che le aspettative ben radicate dell pubblico possono permettere di ridurre il ritmo dei rialzi dei prezzi con “meno dolore economico rispetto al passato”. Il Governatore della Fed di Chicago ha detto che, al posto di porre il focus sui salari reali a breve, ci si dovrebbe concentrare sulla crescita della produttività e sulla decelerazione della componente core dell’indice dei prezzi al consumo. Su quest’ultimo tema un raffreddamento per i costi delle abitazioni (shelter) è ancora necessario. Per l’economia USA, alcune fonti di shock potrebbero arrivare dall’aumento dei prezzi del petrolio, dal rallentamento dell’economia cinese e dal possibile shutdown.
  • Neel Kashkari, Presidente della Fed di Minneapolis, ha detto che l’istituto centrale statunitense dovrebbe alzare ancora i tassi e mantenerli alti per qualche tempo al fine di riuscire a riportare l’inflazione al 2%. Se poi l’anno prossimo l’inflazione scendesse come atteso, la Federal Reserve dovrà tagliare il costo del denaro per evitare che la politica monetaria sia troppo restrittiva. In successive dichiarazioni, il Governatore della Fed di Minneapolis ha affermato che lo scenario più probabile per l’economia USA è quello di un altro incremento del costo del denaro seguito dal soft landing, anche se c’è una probabilità del 40% che la Federal Reserve debba alzare in modo significativo i tassi per vincere la lotta all’inflazione. In questo scenario, i prezzi resterebbero intorno al 3% ma la fiducia delle famiglie è abbastanza da mantenere elevati i consumi mantenendo le pressioni elevate. In un’intervista a CNBC ha ribadito il fatto che non è ancora chiaro se la Fed ha concluso con il rialzo dei tassi in presenza di segnali di forza dell’economia. L’economia sta anche segnalando che la politica monetaria non è così restrittiva come può sembrare. Inoltre, è stato ribadito che le attese sono per un mantenimento del costo del denaro fermo nel 2024. In ogni caso, tutto dipenderà dai dati.
  • Thomas Barkin, Presidente della Fed di Richmond, ha detto che è prematuro sapere se i tassi andranno aumentati ancora, in quanto persistono diversi venti contrari che potrebbero mettere l’economia sotto pressione. Barkin non ritiene che la crescita a cui si è assistito nel 3° e 4° trimestre 2023 sia destinata a continuare e ritiene necessario un ammorbidimento del mercato del lavoro per abbassare ancora l’inflazione, anche se questo non dovrà necessariamente indebolirsi come in passato. Sul fronte dei rendimenti dei bond, il Governatore della Fed di Richmond ha sottolineato che è un segno di restringimento delle condizioni finanziarie. Inoltre, ci sono ancora degli effetti della politica monetaria che si riverseranno nell’economia. Infine, Barkin ha detto come resti aperta la questione in merito a quanto in là dovrà spingersi la Banca centrale nel ridurre il bilancio.

Altre news finanziarie ed economiche

  • Il Governo italiano ha modificato i termini della tassa sugli extraprofitti. Le modifiche, che dovrebbero essere approvate nel corso della settimana, riguardano 3 punti:
    • L’applicazione riguarderà il 40% dell’extraprofitto misurato dall’eccedenza di almeno il 10% della differenza tra il margine di interessi del 2023 e quello del 2021.
    • L’ammontare massimo riguarderà lo 0,26% degli attivi ponderati per il rischio (prima era lo 0,1% degli attivi)
    • Alle banche viene data la possibilità alternativa di destinare a riserva non distribuibile un ammontare non inferiore a 2,5 volte l’imposta. Tuttavia, se le riserve dovessero essere distrribuite come dividendi, gli istituti di credito dovranno pagare la tassa maggiorata degli interessi. Secondo gli analisti di Deutsche Bank, se gli istituti scegliessero di pagare l’imposta, l’impatto sugli utili del 2023 rispetto alla prima versione della norma sarebbe inferiore di circa il 30%.
  • Moody’s ha avvertito che uno shutdown negli USA sarebbe un fattore negativo nella valutazione del merito di credito del Paese, in quanto metterebbe in luce la maggiore debolezza della forza istituzionale statunitense rispetto agli altri Paesi con rating alto. Per l’agenzia tuttavia, probabilmente l’impatto economico sarebbe di breve durata, anche se dipenderà da quanto a lungo dura l’evento: se fosse di lunga durata, sarebbe infatti disruptive per l’economia a stelle e strisce e per i mercati finanziari.
  • Le quotazioni del future sul petrolio hanno aggiornato i massimi da oltre un anno, raggiungendo livelli che non si vedevano dal 30 agosto. Mentre la domanda resta forte a dispetto dell’aumento dei prezzi, l’offerta è ristretta prevalentemente per via dei tagli messi in campo dall’OPEC+. In questo quadro le scorte a Cushing, nell’Oklahoma (il più importante punto di consegna per il benchmark USA), hanno raggiunto i minimi da luglio 2022 a 22 milioni di barili. Alcuni operatori ritengono che questo livello sia al minimo per il quale i serbatoi possono operare normalmente (al momento operano al 25% della capacità). Reuters evidenzia che un livello sotto i 20 milioni di barili (tra il 10% e il 20% della capacità di Cushing) è considerato il minimo operativo. Sotto il petrolio diventa difficile da estrarre. Warren Patterson, responsabile della strategia sulle materie prime di ING Group, ha detto che qualsiasi breakout sul petrolio sarà relativamente breve per via delle pressioni che verrebbero esercitate sull’OPEC+ al fine di aumentare l’output.
  • In Germania, l’inflazione di settembre (preliminare) si è attestata al 4,5%, sotto il 4,6% atteso da Reuters e il 6,1% di agosto. La rilevazione armonizzata ha invece archiviato un 4,3%, anche in tal caso inferiore al consensus al 4,5% e al 6,4% precedente. Per il dato si tratta del valore più basso da settembre 2021.
  • L’ultima lettura del PIL USA si è confermata al 2,1%, in linea con le attese Reuters. Le richieste di sussidi di disoccupazione nell’ultima settimana si sono attestate a 204mila unità, sotto le 215mila del consensus e oltre le 202mila precedenti (rivisto da 201mila).
  • Ad agosto, le vendite pendenti di case in USA hanno segnato un -7,1% su base mensile, portando l’indice relativo ai minimi da maggio 2020 a 71,8 punti. Su base annuale, le transazioni sono scese del 18,7%. Per Lawrence Yun, Capo economista della National Association of Realtors, “alcuni aspiranti acquirenti di case si stanno prendendo una pausa, riadattando le loro aspettative sulla posizione e sul tipo di casa al loro budget”. Per Yun inoltre, la Fed dovrebbe considerare la “forte decelerazione” della crescita dei canoni di locazione per le prossime decisioni di politica monetaria. Lo shutdown potrebbe disturbare le vendite di case nel breve, per via della mancanza di un’assicurazione sulle inondazioni o ritardi nell’emissione dei mutui garantiti dallo Stato. Bloomberg ricorda che le vendite pendenti di case sono considerate un indicatore anticipatore delle vendite di case esistenti in quanto le abitazioni vengono messe sotto contratto uno o due mesi prima di essere vendute.
  • Tornando sul tema del rally dei prezzi del petrolio, delle interessanti considerazioni sono state fatte dal Presidente di Rapidan Energy Bob McNally a Bloomberg. Per McNally infatti, l’Arabia Saudita potrebbe allentare la politica dei tagli prima del previsto. Questo perché il produttore non rischierebbe di surriscaldare il mercato danneggiando l’economia e, in ultima analisi, la domanda. L’obiettivo di Riyad di spaventare gli speculatori short potrebbe quindi essere quasi compiuto per il manager. Ricordiamo che l’Arabia Saudita ha in atto una politica volontaria di tagli per un milione di barili al giorno fino a fine anno. Tuttavia, l’output verrà rivisto ogni mese.
  • A settembre, su base annuale l’inflazione preliminare dell’Eurozona si è attestata al 4,3%, sotto il 4,5% atteso da Reuters e il precedente 5,2%. La misurazione che esclude le componenti più volatili, cosiddetta core, ha invece raggiunto il 4,5%, anche in questo caso inferiore al 4,8% del consensus e al 5,3% precedente. A livello di singole componenti, rispetto al mese precedente si è registrato un incremento dell’1,4% della c0omponente energetica mentre l’inflazione dei servizi è scesa dello 0,9%.
  • Il PCE core USA di agosto, un’importante misura dell’inflazione monitorata da vicino dalla Fed, si è attestato al 3,9% a/a, in linea con il consensus Reuters e sotto il precedente 4,3% (rivisto da 4,2%). Intanto, sempre con riferimento ad agosto, i consumi e i redditi personali USA sono cresciuti entrambi 0,4% su base mensile (in linea con le attese).

Le azioni sotto la lente

Principali notizie della settimana su Amazon

  • Amazon ha dichiarato che investirà 4 miliardi di dollari nella start-up Antrophic, che si occupa di intelligenza artificiale generativa ed è stata fondata da ex dirigenti di OpenAI. Il modello Claude 2 permette di analizzare documenti commerciali o legali rispondendo a richieste ampie. L’accordo prevede che un investimento immediato da 1,25 miliardi di dollari, con l’autorità da parte di entrambe le aziende di attivare il finanziamento degli altri 2,75 miliardi. Con la partnership inoltre, dipendenti e clienti del cloud Amazon potranno accedere anticipatamente alla tecnologia di Antrophic. Quest’ultima società poi si affiderà principalmente ai servizi cloud del colosso dell’e-commerce, anche per l’addestramento dei suoi modelli di AI e per sviluppare i chip Titanium e Inferentia della stessa Amazon.
  • La FTC ha presentato una causa antitrust contro Amazon, a cui hanno aderito 17 procuratori generali dello Stato. L’accusa riguarda il fatto che il colosso dell’e-commerce avrebbe monopolizzato i marketplace online, attraverso un sovraccarico dei venditori e degradando la qualità per i consumatori. La Federal Trade Commission ritiene inoltre che Amazon abbia una condotta che esclude i rivali, soffocando la concorrenza. Inoltre, il gruppo costringerebbe illegalmente i venditori della piattaforma ad utilizzare i suoi servizi logistici e di consegna per ottenere un posizionamento di rilievo.
  • Il presidente del Tribunale UE ha sospeso parzialmente la decisione della Commissione Europea che obbligava il gruppo a pubblicare un elenco dettagliato delle pubblicità ricevute. Per il colosso dell’e-commerce, questa decisione è il primo passo che supporta la tesi della società di non rientrare nella descrizione di “Very Large Online Platform” (VLOP) sotto il Digital Service Act.

Principali notizie della settimana su NIO

  • Secondo le indiscrezioni pubblicate da Bloomberg, NIO starebbe considerando di raccogliere già nel 2024 3 miliardi di dollari dagli investitori. Il gruppo avrebbe contattato degli investitori in Medio Oriente. Tuttavia, non si hanno certezze che la società proceda su questa strada. Rispondendo ai rumor, NIO ha dichiarato di non avere in programma nessuna attività di raccolta capitali da segnalare.
  • Secondo quanto riporta Reuters, NIO avrebbe avuto dei colloqui con Mercedes per scambiare un investimento da parte della casa tedesca con la condivisione delle capacità di ricerca e sviluppo. Le discussioni tra gli Amministratori Delegati sarebbero avvenute all’inizio del 2023. I dettagli non sarebbero stati definiti, ma ci sarebbero state delle frizioni all’interno di Mercedes che sembrerebbe poco incline a procedere. Questo perché, a quanto riportano le fonti sentite dall’agenzia, si teme che il legame possa compromettere l’immagine del marchio tedesco. Contattate da Reuters, entrambe le aziende hanno negato la notizia.

Principali notizie della settimana su ENI

  • ENI si è aggiudicata due delle quattro concessioni messe all’asta in Egitto per l’esplorazione di petrolio e gas. Oltre a questo, insieme a BP e Qatar Energy, il gruppo italiano ha ottenuto anche un terzo blocco nel Mar Mediterraneo.
  • Claudio Descalzi, AD di ENI, ha detto che ci sono colloqui in corso per trovare un partner strategico per l’ingresso nel capitale di Plenitude. Dopodichè si potrà pensare ad una quotazione. Inoltre, Descalzi ha affermato che il gruppo dovrebbe riuscire a sostituire completamente la fornitura di gas da parte di Gazprom entro un anno e mezzo o due anni.

Principali notizie della settimana su Bank of America

  • Oppenheimer ha tagliato il target su Bank of America da 49 a 48 dollari

Principali notizie della settimana su Carnival

  • Macquarie ha tagliato il target price su Carnival da 17 a 16 dollari

Principali notizie della settimana su Coinbase

  • Coinbase ha annunciato che la Bermuda Monetary Authority ha dato il via libera per estendere la negoziazione dei futures perpetui ai clienti non statunitensi.

Principali notizie della settimana su Intesa Sanpaolo

  • Putin ha firmato un decreto che permette a Intesa Sanpaolo di vendere o cedere le sue attività in Russia.

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