Il mercato immobiliare non salverà gli USA dalla recessione

Il mercato immobiliare statunitense si è dimostrato particolarmente resistente. L’edilizia abitativa è il settore più sensibile ai tassi di interesse: il ciclo restrittivo ha avuto solo un effetto moderato sui prezzi, i quali non sono crollati.


Fonte: ricerca BCA Research 

In questo quadro, si è allargato il gap tra la formazione dei nuclei familiari e l’avvio di attività abitative (proxy di domanda e offerta), mentre le scorte di case nuove ed esistenti sono 2 deviazioni standard al di sotto della media. 

Una resistenza dell’immobiliare potrebbe quindi salvare l’economia statunitense dalla recessione? Gli analisti di BCA Research ritengono di no. Questo perché gli investimenti residenziali reali in percentuale al PIL sono in costante calo e ne rappresentano solo il 3,3%. La limitazione delle frontiere nel territorio USA pone un cap al margine di espansione futura dell’edilizia residenziale. 

BCA Research mette in luce che i consumi, che hanno evitato la crisi nel 2023, saranno la causa per la quale verrà innescata la recessione. I tre pilastri dei consumi, crescita del reddito, eccesso di risparmio e disponibilità di credito al consumo, stanno vedendo un deterioramento. L’effetto ricchezza dell’edilizia abitativa sarà attenuato. 

L’aumento dei tassi ipotecari ha frenato le attività di rifinanziamento e la disponibilità dei proprietari a vendere le loro case, mettendo in difficoltà la monetizzazione dell’aumento dei prezzi delle case nella pandemia. Il più alto costo del denaro ha ridotto l’appetito dei consumatori per le linee di credito per l’acquisto di abitazioni e le banche sono meno desiderose di estere quelle già esistenti rispetto al 2008. BCA sottolinea che i dati indicano che ci sarà una flessione a inizio 2025

Fonte: ricerca BCA Research 

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