USA: la recessione potrebbe essere più vicina di quanto il mercato si aspetta

Sebbene a prima vista i dati sul mercato del lavoro USA abbiano dimostrato una certa forza c’è un segnale che non andrebbe sottovalutato. In precedenti occasioni avevamo visto come la regola di Joshi sotto certi aspetti è migliore rispetto a quella di Sahm nel prevedere le recessioni in USA sulla base dei dati sul mercato del lavoro a stelle e strisce.

A differenza della Sahm Rule, quella di Joshi segnala una recessione quando la media mobile a 3 mesi del tasso di disoccupazione relativo a chi ha perso il lavoro e non è in cassa integrazione sale dello 0,2% rispetto ai minimi dei 12 mesi prima. Il valore dell’indicatore dopo le misurazioni di venerdì è allo 0,18%, poco sotto il trigger. Gli analisti evidenziano come, sebbene al momento i numeri dei disoccupati siano bassi nel complesso, coloro che vengono licenziati hanno maggiori difficoltà nel trovare un lavoro. Questo elemento sostiene la disoccupazione cattiva.


Fonte: ricerca BCA Research

Al contrario, una disoccupazione buona è definita come quella che cresce perché un numero più alto di persone inizialmente disoccupate entra nel mercato per cercare lavoro. Ciò viene considerato un effetto temporaneo dell’aumento della partecipazione. L’aumento della “disoccupazione cattiva” è confermato anche dal calo delle aperture dei posti di lavoro a novembre. In generale, al fine di raffreddare il mercato del lavoro fino al punto di spegnere l’inflazione si richiederà un tasso di disoccupazione più alto. 

Fonte: ricerca BCA Research


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