Oro: obiettivo a 2.700 dollari entro fine anno

Le quotazioni dell’oro sono riuscite a raggiungere nuovi massimi storici lo scorso 12 aprile, prima di iniziare una lieve correzione. Ma da cosa è guidato il rally del metallo giallo? Per gli analisti di Goldman Sachs, il rialzo non è guidato dai soliti sospetti macroeconomici. Il fair value dell’oro collegherebbe infatti i tassi reali, le aspettative di crescita e il valore del dollaro ai flussi e al prezzo: nessuno di questi fattori spiegherebbe adeguatamente la velocità e la portata del movimento delle quotazioni. 

La maggior parte dell’incremento a partire da metà 2022 è stato guidato da nuovi fattori incrementali di natura fisica, inclusi gli acquisti al dettaglio da parte degli asiatici e l’accumulo da parte delle Banche centrali. Con i tagli della Fed che potrebbero attenuare i venti contrari all’ETF, le elezioni presidenziali USA e il contesto fiscale, la tendenza rialzista dell’oro è chiara. La previsione di GS sul prezzo è quindi passata da 2.300 a 2.700 dollari l’oncia entro fine 2024.

In questo quadro in cui le correlazioni macro classiche si sono rotte, gli esperti ritengono utile considerare il metallo giallo come un barometro della paura e della ricchezza

Sul primo punto, la componente della paura può essere ciclica o più strutturale quando si mette in discussione la fiducia nel sistema internazionale sostenuto dal dollaro. La differenza tra questi due tipi di paura è la correlazione con i tassi reali USA: se ad un rialzo dell’oro vengono comprati i titoli di Stato allora la fiducia è presente.


Fonte: ricerca Goldman Sachs

Al contrario un aumento corale del metallo e dei tassi (come avvenuto di recente), indica uno spostamento delle preferenze per il rischio verso gli asset reali. Per fare alcuni esempi, l’aumento delle riserve di oro delle Banche centrali dei Paesi emergenti è stato guidato dalla paura delle sanzioni; la domanda al dettaglio (specie quella asiatica) è stata spinta dal rischio per la stabilità economica e dal deprezzamento valutario. A ciò si aggiungono le preoccupazioni per la sostenibilità fiscale USA e i rischi per il ciclo elettorale. 

I fattori che potrebbero limitare la corsa dell’oro



Ma quali sono i fattori che possono compromettere l’attuale momentum bullish? Ci sono quattro possibili sviluppi che potrebbero limitare la corsa dell’oro.

  1. Il primo motivo è legato ad una risoluzione pacifica delle tensioni in Medio Oriente e in Ucraina e un assestamento del rischio di sanzioni. Questo potrebbe frenare gli acquisti delle Banche centrali dei Paesi emergenti. 
  2. Il secondo motivo riguarda uno stop agli acquisti delle Banche centrali dei Paesi emergenti visto il raggiungimento dei target della quota di oro in portafoglio.
  3. La terza ragione è una riduzione delle preoccupazioni per la crescita cinese, probabilmente legato ad un maggiore sostegno politico al settore immobiliare. 
  4. L’ultimo motivo possibile è un significativo aggiustamento hawkish da parte della Fed che porterebbe ad un rialzo dei tassi. 

Gli analisti ritengono comunque che il potenziale a breve termine di questi sviluppi è basso, confermando la view rialzista per l’oro. 

Fonte: ricerca Goldman Sachs

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