Materie prime: cosa attendersi da petrolio, rame, oro e argento?

Cosa ci si può attendere dalle materie prime nella seconda parte dell’anno? Un approfondimento è stato svolto da Bank of America. Per quanto riguarda il petrolio, nel 2024 dovrebbe esserci un rallentamento della domanda, viste le difficoltà per la crescita del PIL. 


Fonte: ricerca Bank of America

In ogni caso, il surplus sarà guidato anche da una crescita dell’offerta dei Paesi non-OPEC, dalla capacità inutilizzata e da una crescita positiva (più lenta) dell’output di scisto. Oltre a ciò, i prezzi dovrebbero essere contenuti anche dall’utilizzo degli USA delle riserve strategiche. Le quotazioni del Brent dovrebbero attestarsi in media a 86 dollari al barile nel 2024 e a 80 dollari nel 2025. 


Fonte: ricerca Bank of America

Guardando ai metalli, la domanda e i prezzi del rame stanno diventando sempre meno sensibili agli indicatori macroeconomici. Infatti, guardando al PIL e i PMI, le quotazioni dovrebbero essere scambiate a un terzo sotto i livelli attuali. La causa è attribuibile all’impatto della transizione energetica. Nella seconda metà del 2024 si potrebbero osservare altri rialzi delle quotazioni con un incremento della richiesta, per poi arrivare a 12.000 dollari a tonnellata nei prossimi 2 anni

La view è positiva anche per l’alluminio, che dovrebbe restare in deficit per via del rallentamento continuo dell’offerta in un contesto di domanda resistente. Il nichel potrebbe avere un prezzo equo a 17.000 dollari a tonnellata, con le ampie forniture indonesiane e gli investimenti cinesi. 


Fonte: ricerca Bank of America

Le stime sull’oro vedono un potenziale raggiungimento dei 3.000 dollari l’oncia con un taglio dei tassi della Fed, mentre l’argento potrebbe sovraperformare il metallo giallo. Con la correlazione tra domanda di investimenti e prezzi dell’oro, si potrebbe stimare una quotazione media di 2.500 dollari nel 2024 con un incremento della richiesta di investimenti del 20%. 

Nel 1° trimestre gli acquisti non commerciali sono aumentati di un 3%, elemento che giustifica una quotazione di 2.200 dollari nel 2024. I flussi non sono favorevoli al target di BofA dei prossimi 12-18 mesi, che potrebbe però essere raggiunto con una crescita della domanda non commerciale grazie al taglio del costo del denaro. 

L’argento invece viene supportato anche dalla transizione energetica. Nel 2025 il metallo grigio dovrebbe overperformare quello giallo. 

Fonte: ricerca Bank of America

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