Petrolio: il fronte geopolitico sostiene i prezzi nel breve periodo ma ci sono altri segnali di debolezza



Le quotazioni del petrolio WTI sono riuscite a chiudere la prima settimana in territorio positivo dopo 7 consecutive con il segno meno. A sostenere gli acquisti è stato il fronte geopolitico, con le principali linee di spedizione che hanno sospeso il transito attraverso il Mar Rosso. L’autorità egiziana del Canale di Suez ha detto infatti di monitorare da vicino le tensioni sul territorio dopo che gli Stati Uniti hanno detto di aver abbattuto 13 droni lanciati dalle aree dello Yemen controllate dagli Houthi. Il focus principale del mercato rimane tuttavia quello sulla domanda e l’offerta. Bloomberg nota che il petrolio medium sour sta crollando rispetto al benchmark di Dubai per via della debolezza della domanda proveniente dalla Cina e da un aumento delle forniture a pronti. Questo tipo di greggio ha un alto contenuto di zolfo ed è stato sostenuto nell’ultimo anno grazie al taglio dell’output saudita a dai margini solidi del diesel. La domanda è stata supportata anche dalle raffinerie asiatiche ed è stata influenzata meno dalla produzione USA, di qualità diversa. Per la prima volta dal 2020, il grado Al-Shaneen del Qatar è stato scambiato a sconto rispetto al benchmark. La debolezza è stata vista anche nei timespread, dove i contratti a pronti sono scesi a sconto rispetto a quelli a carico successivo (contango). 

Fonte: Bloomberg

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