Pronti per la Fed?

Domani, 13 dicembre 2023, si terrà l’ultima riunione dell’anno della Federal Reserve. Reuters non si aspetta nessun cambiamento in tema di tassi, che dovrebbero rimanere fermi all’intervallo 5,25%-5,50%. Il focus sarà quindi posto su tre elementi: proiezioni economiche, dot-plot e conferenza stampa di Jerome Powell. Come di consueto, vediamo quindi cosa si attendono gli analisti per il prossimo meeting.

Bank of America




Fonte: ricerca Bank of America

I tassi saranno mantenuti fermi, sulla base delle minori pressioni sul mercato del lavoro, della tendenza alla disinflazione e della moderazione dell’attività;
Dovrebbe essere aumentata la fiducia della Fed in merito al fatto che la sua politica sia sufficientemente restrittiva. Per questo motivo il linguaggio del comunicato sarà più equilibrato, anche se la porta ad altri incrementi sarà lasciata aperta. La vera domanda sarà quanto il board intenderà segnalare il passaggio ad un orientamento più dovish: gli analisti non si aspettano che la Fed sia pronta a questo passo e nei prossimi 3-4 mesi è possibile che diversi funzionari considerino più probabile un taglio che un rialzo. 
Le proiezioni economiche potrebbero mostrare una disoccupazione leggermente più alta, una maggiore disinflazione e un maggior numero di tassi (stime per 75 puti base). Nel dettaglio BofA vede un aumento della crescita del 2023 e del 2024 al 2,6% e all’1,6%, un tasso di disoccupazione rivisto al rialzo dello 0,1%, un PCE core in discesa al 3,5% nel 2023, al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Il tasso mediano dei Fed Funds dovrebbe trovarsi al 4,6% nel 2024, al 3,6% nel 2025 e al 2,9% nel 2025;
Per quanto riguarda il dot-plot, se le proiezioni mostrassero tagli di 50 punti base sarà interpretato come atteggiamento falco, 75 punti base saranno visti in modo neutrale/lievemente dovish e 100 punti base saranno interpretati in modo chiaramente accomodante.

Goldman Sachs




Fonte: ricerca Goldman Sachs

I tassi verranno mantenuti all’intervallo 5,25%-5,5%;
Dal dot—plot dovrebbero emergere due tagli dei tassi nel 2024. Alcuni funzionari potrebbero trattenersi nel prevedere riduzioni del costo del denaro per motivi strategici, per non dare al mercato la possibilità di prezzare troppi tagli in modo prematuro. Per gli anni successivi il punto mediano dovrebbe continuare a mostrare 125 punti base di riduzioni nel 2025 e altri 100 nel 2026. In questo quadro, il tasso neutrale è visto salire dal 2,5% al 2,56%;
Dal comunicato stampa dovrebbe essere eliminato il riferimento all’inasprimento delle condizioni finanziarie. Inoltre, dovrebbe essere mitigato l’atteggiamento hawkish;
Le proiezioni economiche dovrebbero essere riviste: il PIL 2024 potrebbe essere visto all’1,6% nel 2024 (+0,1 punti percentuali), il picco del tasso di disoccupazione al 4%, (leggermente più basso rispetto alle previsioni precedenti), il PCE core al 2,5% nel 2024 e al 2,2% nel 2025;

Deutsche Bank




Fonte: ricerca Deutsche Bank

I tassi saranno mantenuti fermi;
I funzionari dovrebbero essere orientati leggermente verso il lato hawkish. Nel comunicato dovrebbero essere riconosciuti i progressi negli ultimi 12 mesi sul fronte dell’inflazione, ribadendo però che il lavoro non è finito. Per il resto, non dovrebbero essere segnalate altre variazioni rispetto ai precedenti comunicati;
Nella conferenza stampa, Powell potrebbe ribadire il fatto che non si è sicuri di aver raggiunto un orientamento sufficientemente restrittivo. In generale, le domande della stampa potrebbero mirare a cercare di comprendere quanto sia forte il tightening bias del Comitato, provando al contempo a comprendere una possibile tempistica nel taglio del costo del denaro. Il Governatore della Fed dovrebbe ricalcare quanto detto nell’ultima apparizione prima del blackout period (https://t.me/freefinancepro/1982), ribadendo che la politica monetaria è ben avviata in territorio restrittivo, con i tassi intorno al picco. Tuttavia, è difficile credere che Powell metterà la parola fine al ciclo di inasprimento, lasciando piuttosto la porta aperta ad altri rialzi se necessario. DB osserverà con attenzione come il Governatore dell’istituto centrale farà riferimento al dot-plot quando parlerà di quanto a lungo la politica monetaria sarà restrittiva. Se il diagramma a punti dovesse evidenziare una mediana di 75 punti base (o più) ci saranno domande sulla probabilità di tagli nel 1° semestre dell’anno e il Presidente potrebbe dover illustrare come il Comitato stia pensando alle condizioni per ridurre il costo del denaro. Su altre tematiche, Powell potrebbe notare che nonostante il recente allentamento, le condizioni finanziarie siano ancora più rigide rispetto all’estate. Lato inflazione, Powell dovrebbe ribadire il fatto che serve una prosecuzione dei recenti progressi per riportare il dato al target. Sul mercato del lavoro, il tono è visto essere un po’ più accomodante
Poche modifiche sono attese anche sul fronte delle proiezioni economiche. Per il 2023 la crescita potrebbe essere rivista al rialzo di 0,6 punti percentuali, mentre la disoccupazione non dovrebbe subire variazioni rimanendo al 3,8%. Il PCE core dovrebbe invece essere stimato più basso di 30 punti base. Per il 2024 e il 2025, gli analisti non vedono molte ragioni per rivedere le attese su crescita e inflazione. Questo perché sono migliorate le prospettive di soft landing. Lato PCE, il dato core dovrebbe essere previsto al 2,5% e al 2,2% nel 2024 e 2025 (-0,1 punti percentuali);
Sul fronte tassi, le aspettative sono per una riduzione delle previsioni sul 2024 e 2025 di 25 punti base. Per DB questo ridurrebbe le speculazioni su un taglio nel 1° semestre dell’anno prossimo. Non è atteso nessun cambiamento del dot-plot per il 2026, elemento che suggerirebbe un tasso neutrale potenzialmente più alto. In sintesi, dovrebbe essere inviato un segnale più falco rispetto a quanto il mercato stia prezzando.

JP Morgan



 
Fonte: ricerca JP Morgan 

I tassi sono visti invariati;
Le dichiarazioni post-meeting manterranno l’orientamento restrittivo delle riunioni precedenti, con la maggior parte dei partecipanti del board che non vogliono incoraggiare le attese del mercato per i prossimi tagli dei tassi;
Le previsioni economiche dovrebbero mostrare un’inflazione core più bassa nel 2023-2024 e il dot-plot continuerò a mostrare un certo allentamento (2 tagli da 25 punti base). La stima sul PCE core sul 2023 è passata al 3,4%, mentre sul 2024 ci potrebbe essere una revisione della mediana tra il 2,5% e il 2,4%. Per il 2025 e il 2026, il dot-plot dovrebbe mostrare 100 punti base di tassi per ogni anno;
Nella conferenza stampa, Powell potrebbe evidenziare che il Comitato non sta valutando attivamente quando allentare la politica monetaria. In ogni caso, il Governatore della Fed potrebbe provare a postare la conversazione dalla tempistica del primo taglio dicendo che il board sta valutando se rimanere in attesa o se alzare ancora i tassi. 

Morgan Stanley




Fonte: ricerca Morgan Stanley

La Fed dovrebbe mantenere fermi i tassi;
Nel comunicato stampa non sono attese variazioni di rilievo. Dovrebbe essere riconosciuto un rallentamento dell’attività economica e del mercato del lavoro;
La conferenza stampa di Powell dovrebbe ricalcare le dichiarazioni fatte a inizio dicembre, spostando quindi i toni verso una politica di attesa. Il Governatore della Fed dovrebbe comunque sottolineare che è prematuro dire se è stato raggiunto il picco dei tassi e che è ancora presto per dire quando il costo del denaro sarà allentato. Gli analisti ritengono che l’attenzione si sia spostata dal livello alla durata. La sessione di Q&A sarà da monitorare, in quanto probabilmente le domande verteranno sull’attuale restrittività della politica, sugli effetti delle precedenti mosse e sui progressi verso gli obiettivi dell’istituto centrale;
Le proiezioni economiche dovrebbero mostrare una stima di crescita più alta per quest’anno e ferma per gli anni successivi (2,5% nel 2023, 1,5% nel 2024 e 1,8% nel 2025 e 2026). Il PCE core dovrebbe essere stimato al 3,5% nel 2023, al 2,4% nel 2024 e al 2,2% nel 2025. Il tasso di disoccupazione dovrebbe passare dal 3,8% al 3,9% nel 2023. Il dot-plot dovrebbe segnalare 50 punti base di tagli per il 2024 e il 2025.

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