Azioni USA: nel breve periodo il ribasso può continuare
18 marzo 2025
Ieri le pressioni ribassiste sui mercati azionari statunitensi hanno preso una pausa. La discesa che ha fatto entrare l’S&P 500 in territorio di correzione (calo del 10% dai massimi), come nota Deutsche Bank, appare in linea con le correzioni più frequenti dopo la Crisi Finanziaria Globale che non scaturiscono in un mercato orso (qui il nostro approfondimento sul tema).
Osservando le ragioni che hanno portato a questa flessione, si deve menzionare la cautela nelle previsioni di Walmart e gli utili di NVIDIA. In questo quadro, i settori ciclici sono riusciti a sovraperformare il principale indice di Borsa USA.
Gli analisti ritengono però che un rallentamento economico più ampio derivante dall’incertezza commerciale deve ancora essere prezzato. La domanda sorge quindi spontanea: quanto può durare il ribasso?
DB nota che il posizionamento azionario è scesa notevolmente dal picco post-elezioni di dicembre, con uno z-score passato da 0,77 a -0,36. La volatilità azionaria realizzata è aumentata, senza essere estrema, mentre il VIX resta nella media. Ciò lascia margine al rialzo per entrambe le misure. Il 2022 è considerato un buon esempio della maggiore indecisione politica che fa salire la volatilità e scendere il posizionamento.
L’incertezza commerciale durerà almeno fino al 2 aprile: se si verificasse un movimento verso la parte inferiore della banda di posizionamento dove è sceso durante l’ultima guerra commerciale, si potrebbe osservare l’S&P 500 a 5.250 punti. Si deve considerare che i flussi sono stati di supporto, ma un calo della propensione al rischio e la stagionalità dei flussi sfavorevole potrebbe provocare un’inversione di tendenza.
Un altro fattore da prendere in considerazione è il deterioramento dei dati dei sondaggi, con un indebolimento considerevole della fiducia dei consumatori e delle imprese. In particolare, il calo del sentiment degli amministratori delegati (ai minimi dal 2012), tende a guidare gli ISM. Ciò suggerisce che la ripresa del settore manifatturiero rischia di arrestarsi.
Inoltre, la leggera riduzione delle stime sugli utili del 1° trimestre 2025 non tiene ancora conto del rallentamento della crescita macro. La previsione è che le riduzioni continueranno.
Per un allentamento stabile della politica commerciale, servirà un calo degli indici di gradimento, che tendono a seguire la fiducia dei consumatori. Gli analisti ritengono che servirà una discesa dell’indice di gradimento netto ad almeno il -5%.
Se nel breve periodo sono attesi altri ribassi, un piano credibile per risolvere l’incertezza tariffaria potrebbe far ripartire il ciclo economico. Ciò fa mantenere il target per l’S&P 500 a 7.000 punti entro fine anno, anche se con rischi aumentati.
Fonte: ricerca Deutsche Bank
Condividi su
Informazioni sull'autore
Ti è piaciuto l'articolo ?
Non perderti neanche un contenuto, iscriviti subito alla newsletter gratuita di FreeFinance!
ISCRIVITI SUBITO