USA: ecco perché va monitorata la fiducia dei consumatori in vista delle elezioni e possibile recessione

Lo scorso 28 novembre abbiamo visto che la fiducia dei consumatori elaborata dalla Conference Board in USA si è attestata a 102 punti, oltre le stime e la rilevazione di ottobre. Tuttavia, l’aumento è derivato da quella che viene definita dagli analisti di TS Lombard “un’insolita revisione al ribasso dai 102,6 punti”. Questa misurazione andrà monitorata con attenzione con le elezioni presidenziali del 2024, perché qualunque numero sotto i 100 punti nel luglio di un anno elettorale potrebbe significare la perdita del partito che si è insediato alla Casa Bianca

Fonte: ricerca TS Lombard

In dettagli, ciò è avvenuto nel 2016, 2020, 1976, 1980, 1992 e 2008. Nel 1984, 1996 e 2004 il partito in carica ha vinto con una fiducia sopra i 100 punti. In passato ci sono state delle eccezioni: il 2000 e il 2012. Inoltre, nel 1972 Nixon vinse con una misurazione a 98,9 punti, mentre nel 1968, con 130,7 punti ad agosto 1968, il patito in carica non vinse. 

Fonte: ricerca TS Lombard

Un’altra indicazione interessante che si può ottenere da questi dato arriva dallo spread tra le condizioni attuali e le aspettative future, che mediamente raggiunge un picco 4 mesi prima dell’economia. Nel caso attuale, il massimo è stato raggiunto a febbraio, con i 60,4 punti di novembre che rappresentano il minimo annuale. Nel 2007 si è verificato il periodo più esteso tra il raggiungimento del top e l’avvio di una recessione. Supponendo che al momento un fenomeno recessivo non sia cominciato, anche oggi ci troviamo in una situazione analoga. 
Fonte: ricerca TS Lombard

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Beige Book Fed e dichiarazioni Mester

  • Dal Beige Book della Fed, emerge che l’attività economica in USA è rallentata nelle ultime settimane per via della minore forza dei consumi discrezionali provocata da una maggiore sensibilità ai prezzi. Oltre a questo, è diminuita la domanda di lavoro, anche se alcuni distretti hanno continuato a descrivere una situazione rigida. Il credito al consumo è rimasto piuttosto sano, anche se alcune banche hanno iniziato a notare un lieve aumento delle morosità. Le prospettive di crescita per i prossimi 6-12 mesi sono diminuite e nelle ultime settimane si è registrato un modesto aumento dell’attività per quattro distretti, mentre gli altri due hanno visto una stagnazione o un calo. Infine, è stata osservata una riduzione dell’inflazione e i fornitori trovano più facile aumentare i prezzi rispetto ai produttori. La maggior parte dei distretti prevede che anche l’anno prossimo si registreranno aumenti moderati dei prezzi. 
  • Loretta Mester, Presidente della Fed di Cleveland, ha detto di essere favorevole a mantenere i tassi fermi a dicembre, con la politica monetaria che si trova in una posizione favorevole a riportare i prezzi al target. In ogni caso, le porte ad un altro incremento andranno lasciate aperte nel caso in cui l’economia, l’inflazione e l’occupazione non si evolvessero secondo le aspettative. Per Mester, le condizioni finanziarie restrittive hanno contribuito a moderare la domanda. 

Indiscrezioni OPEC+: il Cartello valuta tagli alla produzione per 1 milione di barili al giorno

Secondo quanto riporta il Wall Street Journal, l’OPEC+ starebbe prendendo in considerazione ulteriori tagli alla produzione fino a 1 milione di barili al giorno. L’annuncio potrebbe essere fatto già nel meeting di oggi. Tuttavia l’accordo non è scontato: mentre l’Arabia Saudita è favorevole, altri Paesi restano contrari. Ad esempio, Nigeria e Angola si sono opposti ad un abbassamento delle quote individuali, ma anche gli Emirati Arabi Uniti non sembrano favorevoli. Per i delegati sentiti dal WSJ, lo scenario più probabile è quello che vengano rinnovati gli attuali limiti di produzione.
Fonte: Wall Street Journal

Le obbligazioni si avvicinano a chiudere il miglior mese dagli anni 80

Novembre è stato molto positivo per diverse asset class, in particolare per le obbligazioni. I bond hanno registrato il miglior mese dagli anni ’80, che ha innescato a sua volta una serie di acquisti su tutti i vari mercati. Stando ai dati aggiornati a ieri, l’indice Bloomberg US Aggregate ha guadagnato il 4,9% a novembre. Perché questi rialzi possano continuare, è necessario che continuino ad emergere conferme in merito alla fine del percorso di rialzo dei tassi della Fed e al rallentamento di economia e inflazione. Nel mercato sembra essere tornata la cosiddetta FOMO (Fear Of Missing Out), tanto che stando ai dati Bloomberg gli ETF che seguono le obbligazioni spazzatura statunitensi hanno registrato investimenti per 11,9 miliardi di dollari: il massimo storico.
Vineer Bhansali, fondatore di LongTail Alpha, ha dichiarato che con i rialzi di questo mese è probabile che gli investitori ribassisti di lunga data “si stiano dirigendo verso l’uscita”. Per Bhansali, se la Fed invertisse la sua politica monetaria, si potrebbe assistere ad un rialzo dei titoli di Stato USA a 2 anni di 50-100 punti base. Al contrario, se ciò non avvenisse in tempi brevi, il titolo a 10 anni potrebbe tornare ad avere un rendimento del 4,5%-5%. Da segnalare anche il recente sondaggio tra i clienti di JP Morgan, che mostra come i net longs sulle obbligazioni a lungo termine hanno raggiunto il record del 78% degli intervistati.
Fonte: Bloomberg

Eurozona: inflazione sotto le attese a novembre, mercato alza le probabilità di taglio dei tassi ad aprile 2024

Nuovi segnali positivi dall’inflazione dell’Eurozona di novembre (preliminare). Il dato headline si è attestato al 2,4%, sotto le attese Reuters al 2,7% e al 2,9% precedente. La misurazione core è stata invece pari al 3,6%, anche in tal caso sotto il consensus al 3,9% e al precedente 4,2%. A livello di singole componenti e su base mensile, il prezzo dell’energia ha registrato un -2,2%, quello dei servizi un -0,9% e quello del cibo, alcool e tabacco ha segnato un +0,4%. I beni industriali non energetici hanno segnato un -0,1% m/m. Al momento, le attese del mercato riportate da Refinitiv mostrano una probabilità del 77,3% per un taglio dei tassi della BCE ad aprile.

Dichiarazioni Panetta (BCE) su politica monetaria

Fabio Panetta, Presidente di Bankitalia, ha detto che la BCE deve fare attenzione che i tassi elevati non causino inutili danni all’economia e alla stabilità finanziaria. L’esponente del board dell’Eurotower ha sottolineato che gli effetti dell’attuale politica monetaria non si sono ancora fatti vedere a pieno nell’economia e continueranno a frenare la domanda. Panetta ha ribadito che il processo di disinflazione è ben avviato e che l’attuale livello del costo del denaro è compatibile con un’inflazione al 2% e ha dichiarato di aspettarsi una crescita debole nel 4° trimestre, con i rischi inclinati verso il basso. Per quanto riguarda la prospettiva di accelerare la riduzione del bilancio, Panetta ha avvertito che si dovrà procedere con cautela.

Aggiornamento dati macro USA

In USA, il PCE core di ottobre si è attestato al 3,5%, in linea con le attese Reuters e sotto il precedente 3,7%. Per la rilevazione si tratta dei minimi da giugno 2021. Sempre ad ottobre, i consumi e i redditi personali sono cresciuti dello 0,2% m/m, pari al consensus e sotto i precedenti 0,7% e 0,4% (quest’ultimo rivisto dallo 0,3%). Intanto, le richieste di sussidi di disoccupazione tornano a salire attestandosi a 218mila unità, al di sotto delle stime a 220mila unità e alle precedenti 211mila (rivisto da 209mila). Da mettere in luce come le richieste continue siano state pari a 1,927 milioni di unità, ben oltre le previsioni a 1,872 milioni e agli 1,841 milioni precedenti (rivisto da 1,84 milioni): era da novembre 2021 che non si assisteva ad un valore così alto. 

Dichiarazioni Williams e Daly (Fed) su politica monetaria

  • John Williams, Presidente della Fed di New York, ha detto che la Banca centrale USA potrebbe aver finito di alzare i tassi, anche se la porta deve rimanere aperta in caso di mancata moderazione delle pressioni inflazionistiche. Williams ha ribadito la dipendenza dai dati dell’istituto e di aspettarsi che l’inflazione raggiunga il 3% nel 2023, arrivi al 2,25% l’anno prossimo e si avvicini al target del 2% nel 2025. Le attese per l’economia sono invece per una crescita inferiore al trend ma abbastanza positiva per il 2024. In generale, è ritenuto opportuno che il costo del denaro resti in territorio restrittivo per un bel po’ di tempo, al fine di riportare i prezzi all’obiettivo su base sostenuta. L’esponente del board della Federal Reserve ha anche affermato che le condizioni finanziarie si sono allentate nell’ultimo periodo: tuttavia, l’importante è vedere se questo cambiamento persiste. In questo quadro, il quantitative tightening sta funzionando come previsto, anche se c0è ancora molta strada da fare. 
  • Mary Daly, Presidente della Fed di San Francisco, ha detto che al momento i tassi si trovano in una buona posizione per riportare l’inflazione al 2%. Tuttavia ha affermato di non pensare ad eventuali tagli e che è ancora troppo presto per decretare la fine degli aumenti. Per Daly al momento non c’è un pericolo di recessione imminente. 

OPEC+: trovato accordo per ulteriori tagli da 1 milione di barili al giorno

Il Wall Street Journal riporta che, dopo un acceso dibattito, l’OPEC+ ha trovato un accordo per tagliare la produzione di 1 milione di barili al giorno. La decisione si affianca a quella di Arabia Saudita di prolungare il taglio al prossimo anno. La nuova riduzione dovrebbe mantenere le quotazioni tra 80 e 90 dollari secondo diversi analisti. Il Cartello ha approvato anche l’ingresso del Brasile, che nel terzo trimestre ha pompato 2,318 milioni di barili al giorno ed è il più grande produttore del Sud America. 

USA: vendite di case pendenti ai minimi storici

La National Association of Realtors ha detto che negli USA le vendite di case pendenti sono scese dell’1,5% ad ottobre, con il Pending Home Sales Index arrivato a 71,4 punti, il minimo da quando le rilevazioni sono cominciate nel 2001. Lawrence Yun, Capo economista della NAR, il calo dei tassi delle ultime settimane aiuterà a identificare maggiori compratori, anche se le scorte limitate impedisce che la domanda venga soddisfatta a pieno.

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