USA: i potenziali vantaggi dall'adozione dell'IA

Uno dei temi principali che ha sostenuto il risk on sui mercati durante gli scorsi mesi è l’intelligenza artificiale, con l’interesse esploso con il lancio di ChatGPT a novembre 2022. Al momento, i principali beneficiari di questa rivoluzione sono state le aziende legate al settore e le “Magnifiche 7”. Un interessante approfondimento sui possibili effetti dell’IA è stato svolto recentemente da HSBC. Nel dettaglio, si ritiene che il potenziale del comparto su altri settori nei prossimi 5-10 anni possa essere sottovalutato. Le azioni potrebbero avere un ampio margine di miglioramento a lungo termine dall’adozione della tecnologia e dai relativi benefici di produttività. 

McKinsey stima che i benefit economici dei vari casi d’uso dell’IA generativa possano essere tra i 2.600 e i 4.400 miliardi di dollari. A questi vanno sommati gli 11.000-11.700 miliardi di dollari attesi dall’IA non generativa. Quest’ultima potrebbe sbloccare i vantaggi in termini di produzione, che avrebbero la possibilità di concretizzarsi con i lavoratori più esposti all’automazione e in grado di riallocare maggiori risorse verso altre aree di produzione. 

Fonte: ricerca HSBC

Con l’IA generativa i miglioramenti principali si potrebbero avere nelle operazioni con i clienti, marketing, vendite, ingegneria del software e R&S. I principali settori beneficiari sono visti il tech, il bancario e il pharma. 

I potenziali impatti dell’AI sull’S&P 500



Fonte: ricerca HSBC

Ma quali potrebbero essere gli effetti dell’AI sull’S&P 500? L’analisi di HSBC prende in considerazione 3 elementi: l’impatto della produttività su margini e ricavi, il modello Dividend Discount e diversi scenari AI. Gli esperti ritengono che in un contesto di adozione rapida dell’intelligenza artificiale gli utili dell’S&P 500 possono crescere ad un tasso composto annuo del 7,4% nei prossimi 10 anni (5,7% in un contesto di adozione lenta). Ciò giustifica un fair value di oggi a 5.900 punti circa. Al contrario, nello scenario inverso il valore giudicato corretto si trova intorno ai 5.070 punti.

L’AI come strumento di crescita degli USA



Gli analisti si aspettano che l’intelligenza artificiale possa rafforzare l’eccezionalità degli Stati Uniti nei prossimi 10 anni. Ci sono due ragioni che spingono a pensare a ciò:

Una maggiore concentrazione di mercato, con una mentalità “chi vince prende tutto”: i leader riusciranno a tagliare costi conquistare quote di mercato importanti e costruire “fossati competitivi”. Le aziende che riusciranno ad ottenere questi risultati possono essere ragionevolmente identificate nelle mega-cap tech, specie le “Magnifiche 7” che riescono a far fronte ai forti investimenti che l’IA richiede. 

Fonte: ricerca HSBC

Il secondo motivo è che gli USA hanno un vantaggio nella velocità di adozione e implementazione delle tecnologie AI. L’indice Global AI di Tortois, che classifica i vari Paesi a livello di investimenti, innovazione e implementazione di questa tecnologia vede gli Stati Uniti al primo posto con 100 punti su 100, seguiti dalla Cina con soli 62 punti. Nel 2023, il totale di finanziamenti in venture capital per le startup di IA e apprendimento automatico è stato di 86 miliardi di dollari, il 70% dei quali arrivava dagli USA, il 10% dall’Europa e un altor 10% dall’Asia.

Un aspetto ritenuto fondamentale per l’adozione dell’intelligenza artificiale è quello del quadro normativo meno rigido negli Stati Uniti rispetto ad altre aree del mondo: storicamente questa situazione si traduce in un minore ritardo dall’invenzione al mercato, permettendo un adattamento più veloce da parte delle aziende. Le aziende statunitensi hanno maggiori possibilità di riuscire ad aumentare i margini aziendali riducendo i costi tramite automazione e sostituzione dei posti di lavoro. Rispetto all’Europa, il Paese ha un potere della manodopera inferiore. Si pensi che l’adesione ai sindacati è del 12%, mentre in EU e Giappone si trova al 20% e al 30%. Le tutele dei dipendenti europei renderà più lenta e difficile la loro sostituzione. 

Fonte: ricerca HSBC

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