Il Diario del Trading di Luca Padovan – settimana 28 giugno - 2 luglio

L’ottava appena conclusa ha sancito i nuovi record dei principali listini di Wall Street e la conferma dell’impostazione RISK ON tra gli investitori.

Archiviate le preoccupazioni a riguardo dell’inflazione, al momento considerata un evento passeggero, il focus degli investitori si è concentrato sul forte piano di stimoli varato da Joe Biden e su un rasserenamento generale del clima internazionale.

La mia personale opinione non è al 100% allineata con l’idea comune. Non sono certo un catastrofista ma non penso nemmeno che allo stato attuale delle cose non ci siano dei rischi nel breve che possano deviare la rotta e portare un po’ di avversione al rischio verso il mercato azionario.

A livello globale potrebbero ritornare prima del previsto le tensioni con la Cina, rispetto al pressante controllo sulle libertà ad Hong Kong o su una possibile azione aggressiva verso Taiwan.

Inflazione che, con le prossime misurazioni, se continuasse a persistere potrebbe ad un certo punto dare l’impressione di una situazione fuori controllo che agirebbe sulle banche centrali come molla ad un innalzamento dei tassi prima del previsto.

Prezzi elevati delle materie prime per un periodo di tempo troppo prolungato metterebbero certamente in difficoltà una buona parte delle aziende che non hanno pienamente recuperato la redditività ante Covid. Ad oggi secondo un report S&P ratings questa situazione vedrebbe un aumento di almeno il 20% del numero delle aziende super indebitate, quelle con un debito superiore a 4 volte l’EBITDA. 

Inoltre, il G20 del prossimo luglio a Venezia vedrà tra i temi caldi da affrontare quello della “minimum tax” annunciata da Biden e fortemente voluta anche dalla maggior parte dei grandi paesi europei. É inevitabile pensare che se questo tipo di imposta vedesse la luce o qualche altra forma di tassazione sui ricavi e non sui profitti, le grandi società tech del Nasdaq vedrebbero una forte riduzione degli utili. Tutto questo mentre il Nasdaq nell’ultima di settimana ha raggiunto il suo ultimo record storico a quota $14.414. 

Per finire l’aumento dei casi positivi di Covid in Gran Bretagna che negli scorsi giorni ha ritoccato quota 16.000 casi giornalieri potrebbe portare una vena pessimistica sulle promesse che ormai il peggio è alle spalle visto che all’ultimo minuto anche il Regno Unito si è visto costretto a perdurare con le misure restrittive che aveva previsto di eliminare a fine Giugno.

Non nego che anche gli aspetti postivi per guardare ad uno scenario positivo nel prossimo periodo esistono e ci sono e come investitore di lungo periodo è ovvio che io sia rialzista verso l’azionario, se ben diversificato, per il lungo periodo. Credo anche che ad ogni crisi l’essere umano sia capace di reagire e trovare soluzioni che fino a prima non erano nemmeno calcolate.

Ma in ottica di trading di breve periodo in questa situazione e a questi prezzi sulla base delle considerazioni fatte prima ho deciso di iniziare a prendere il rischio di andare contro trend e provare a prendere posizioni significativamente short contro i principali listini di Wall Street, specialmente il Nasdaq. 

Il contro-trend è difficile da attuare, può sembrare intuitivo se si guarda un grafico visto che vendere quando il prezzo è in alto a destra è ciò che ci consiglia la mente, ma poi quando il trend rialzista continua, ed è così nella maggior parte dei casi, il prolungarsi dell’operazione in perdita diventa logorante per il trader finché ad un certo punto non è più sostenibile e si getta la spugna. Ecco spesso quello è il vero punto di inversione. 

Personalmente affronto questo tipo di operatività metabolizzando a priori il peggior scenario possibile, decidendo a priori il capitale da mettere a rischio. 

Se la lettura del mercato risulta corretta e la fortuna aiuta spesso queste inversioni veloci dai massimi portano con loro una flessione di 4 o 5 punti percentuali in pochi giorni con un movimento bello e lineare. Queste sono le occasioni dove portare a casa un buon profitto da dei cali fisiologici del mercato che avvengono ciclicamente.

Riguardo la settimana precedente:

  • Short multiday Nasdaq andato in stop a 14.150
  • Short in scalping Nasdaq 3 giorni positivi e 2 negativi
  • Long Gold a 1750, operazione non entrata
  • Long Bitcoin chiuso con stop in profit a 35k l’operazione aperta a 32k e un’altra aperta a 30k. Resta in essere il long da 35k.

Per la settimana del 28 Giugno mi concentrerò su quanto segue:

  • long Bitcoin da 32k e 29k con target 38k
  • Long gold 1750 con target 1850 e stop a 1720
  • Short Nasdaq multiday e di scalping in aperture. Sempre 150 punti di stop dopo l’apertura della posizione con target sui 14.000

Buon trading a tutti!

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