La settimana finanziaria in pochi minuti

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News di politica monetaria: BCE

  • Mario Centeno, Governatore della Banca centrale portoghese, ha detto che la BCE deve tenere conto che l’inflazione è risultata al di sotto delle sue aspettative rilasciate a dicembre, elemento che andrebbe quindi considerato quando si parla di rialzo dei tassi di interesse. L’istituto centrale europeo dovrebbe quindi “esaminare con molta attenzione” le previsioni che verranno rilasciate questo mese. Inoltre, Centeno ha evidenziato che la BCE mira solo all’inflazione complessiva, riconoscendo che comunque vi sono pressioni sui prezzi che potrebbero essere più forti. Per l’esponente dell’Eurotower, il board è rimasto sorpreso che l’indice dei prezzi al consumo abbia sorpreso al ribasso le stime e si aspetta che la decisione rifletta questa situazione.
  • Il Governatore della Banca centrale austriaca, Robert Holzmann, ha detto di essere favorevole ad aumenti dei tassi di 50 punti base ad ogni meeting fino a luglio (altre quattro volte) e spera che il picco venga raggiunto entro 12 mesi. Per Holzmann, l’inflazione core rimarrà intorno ai livelli attuali per la prima metà del 2023 e il costo del denaro non è ancora in territorio restrittivo. L’esponente della BCE ha anche evidenziato come l’istituto potrebbe considerare l’aggiunta di altri bond al programma di QT, al fine di velocizzarlo. Il PEPP potrebbe essere discusso in autunno secondo il banchiere.
  • Il Capo economista della BCE, Philip Lane, ha detto che l’istituto dovrà aumentare ulteriormente i tassi dopo il meeting di marzo, anche se tutto dipenderà dai dati. Inoltre, per Lane “l’esatta calibrazione oltre marzo dovrebbe riflettere le informazioni delle prossime proiezioni della banca, insieme ai dati sull’inflazione e sul funzionamento del meccanismo di trasmissione monetaria. Lane ha evidenziato diversi fattori da monitorare con attenzione: le letture sull’indice dei prezzi al consumo di marzo e aprile; Indici di fiducia; sondaggi della BCE; informazioni su dinamiche occupazionali e salariali; dati sulla creazione di credito e sui tassi di prestito bancario; aggiornamenti di aprile da parte dei Paesi europei del programma di stabilità.
  • Olli Rehn, Presidente della Banca centrale finlandese, ritiene probabile che la BCE continui ad inasprire la politica monetaria con un aumento “abbastanza significativo” dei tassi. Rehn ha sottolineato che l’entità e la durata degli incrementi saranno valutate sulle previsioni economiche dell’Eurotower che verranno pubblicate nel meeting di marzo.
  • Christine Lagarde, Presidente della BCE, ha ribadito che nella riunione di marzo sarà “molto probabile” un aumento dei tassi di 50 punti base, evidenziando anche come l’istituto abbia ancora del lavoro da fare. Infine, la Governatrice si è detta fiduciosa che l’inflazione complessiva scenderà nel 2023, con la rilevazione core che sarà più difficile da muovere. Per quanto riguarda la crescita economica, questa dovrebbe essere “leggermente migliore” rispetto all’ultimo trimestre del 2022.
  • La BCE ha comunicato che le aspettative dei consumatori per l’inflazione dell’Eurozona sono diminuite in maniera significativa. Nel dettaglio, le attese a 3 anni sono scese al 2,5% a gennaio dal 3% registrato a dicembre. Su un orizzonte di un anno invece le previsioni sono passate dal 5% al 4,9%. Dal sondaggio è emerso come le stime di crescita economica a 12 mesi sono salite dal -1,5% a -1,2%, mentre quelle sulla disoccupazione dall’11,9% all’11,6%.
  • Ignazio Visco, Presidente di Bankitalia, ha criticato le dichiarazioni degli altri componenti del board sui futuri aumenti dei tassi da parte della BCE, in quanto era stato stabilito di non fornire indicazioni di questo tipo. Visco ha ribadito anche che le decisioni di politica monetaria devono restare guidate dai dati e che l’Eurotower dovrà continuare ad alzare il costo del denaro se gli aumenti dei salari e dei margini di profitto non saranno coerenti con un ritorno alla stabilità dei prezzi.
  • Il Presidente della Bank of France, Francois Villeroy de Galhau, ha detto che da qui a giugno l’inflazione in Francia dovrebbe raggiungere il picco entro giugno, anche se il dato risulta ancora troppo alto. Villeroy ha ribadito nuovamente che l’impegno della BCE per portare l’inflazione verso il 2% entro fine 2024 o inizio 2025.

News di politica monetaria: FED

  • Nella sua audizione alla Commissione Bancaria del Senato USA, Jerome Powell ha evidenziato come lo stato dell’economia più forte del previsto potrebbe portare la Federal Reserve ad accelerare l’aumento dei tassi, i quali avrebbero la possibilità di arrivare ad un picco più alto di quanto atteso in precedenza. Per Powell, “se la totalità dei dati dovesse indicare che un inasprimento più rapido è giustificato, saremmo pronti ad aumentare il ritmo dei rialzi dei tassi”. Il numero uno della Fed ha anche ribadito che per riportare l’inflazione al target del 2% sarà necessario un certo ammorbidimento delle condizioni del mercato del lavoro.

Altre news finanziarie ed economiche

  • La Cina ha fissato un obiettivo di crescita per il 2023 al 5%.
  • La Reserve Bank of Australia ha alzato i tassi di interesse di 25 punti base, portandoli ai massimi da maggio 2012 al 3,6%. L’istituto ha tuttavia lasciato intendere che si potrebbe verificare una pausa nell’aumento del costo del denaro, in quanto vi è un minore rischio di una crescita dei salari che spinga l’inflazione e la spesa dei consumatori sta rallentando.
  • Il PIL dell’Eurozona è cresciuto meno delle attese nel 4° trimestre. La misurazione finale si è attestata allo 0% su base mensile (in linea con il consensus ma sotto lo 0,1% della rilevazione preliminare) e all’1,8% su base annuale (sotto le attese e al preliminare 1,9%).
  • In USA, le richieste di sussidi di disoccupazione sono salite a 211.000 unità, sopra le 195mila stimate e le precedenti 190mila. Per il dato è la prima volta da otto settimane in cui supera le 200.000 unità.
  • A gennaio il PIL inglese è salito dello 0,3%, meglio delle attese allo 0,1%.
  • Xi Jinping ha ottenuto il terzo mandato come Capo di Stato cinese
  • Le azioni del comparto bancario sono state colpite da forti vendite, probabilmente a causa delle paure degli investitori sul valore dei portafogli obbligazionari delle banche. Questo perché SVB Financial, holding della Silicon Valley Bank, ha annunciato la perdita di 1,8 miliardi di dollari dopo la vendita di un portafoglio titoli da 21 miliardi di dollari. Questa operazione è stata effettuata a causa del calo dei depositi dei clienti. L’istituto è stato quindi costretto ad annunciare la vendita di azioni per rafforzare la struttura patrimoniale e nel weekend ha annunciato il fallimento.
  • Negli USA, il mercato del lavoro è risultato ancora oltre le attese. Nel dettaglio, i Non-Farm Payrolls si sono attestati a 311.000 unità, ben oltre le 225mila attese dagli analisti ma in rallentamento rispetto alle 504.000 unità di gennaio (dato rivisto leggermente al ribasso). Il tasso di disoccupazione si è invece attestato al 3,6% (stime al 3,4%). Da segnalare tuttavia come la crescita del salario orario medio sia stata dello 0,24%, inferiore rispetto alle stime allo 0,4%. Entrando nel dettaglio della misurazione, il settore del tempo libero e dell’ospitalità hanno guidato l’aumento della misurazione con 105mila unità, seguito dal commercio al dettaglio con 50mila unità, dalla pubblica amministrazione con 46mila unità e dai servizi professionali e alle imprese con 45mila unità. I lavori sull’informazione e sul trasporto e magazzini hanno invece registrato una flessione di rispettivamente 25.000 e 22.000 unità. Stando a quanto riportato dal CME FedWatch Tool, dopo la pubblicazione del dato le probabilità sono tornate a favore di un rialzo da 25 punti base nel meeting della Fed di marzo (56,1%). Questo potrebbe essere dovuto al fatto che gli investitori si sono concentrati prevalentemente sulla crescita dei salari sotto le previsioni.

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