Nella conferenza stampa dopo la prima riunione dell’anno della Fed, il Presidente Jerome Powell ha dichiarato che l’inflazione è troppo alta e i progressi nel ridurla non sono assicurati. È tuttavia stato evidenziato che i prezzi si sono calmierati dai massimi senza causare un forte aumento della disoccupazione. La tenuta del mercato del lavoro è giudicata come una notizia molto buona. La domanda di lavoro continua ad eccedere l’offerta e il mercato rimane stretto. Inoltre, pur essendo vicino, non è tornato alla normalità. Powell ha ribadito di vedere gli effetti della restrizione monetaria nell’economia e che al momento i tassi sono ben all’interno del territorio restrittivo. L’attuale livello del costo del denaro è probabilmente al picco: se l’economia si evolvesse come previsto, sarà opportuno ridimensionare la politica monetaria ad un certo punto nell’anno.
Sarà da prestare attenzione, in quanto ridurre i tassi troppo presto o di troppi punti potrebbe portare ad un’inversione dei progressi fatti sull’inflazione. Allo stesso tempo però, tagliare troppo tardi o troppo poco potrebbe pesare sull’economia e sull’occupazione. La Federal Reserve resta comunque pronta a mantenere i tassi fermi più a lungo se necessario. Il Governatore della Fed ha ripetuto che il board dovrà essere sicuro che l’inflazione è diretta al target e che le decisioni saranno prese meeting per meeting. Sul tema deflazione, Powell ha dichiarato che i servizi dovranno contribuire maggiormente in quanto quella dei beni dovrebbe appiattirsi. Oltre a ciò, è stato sottolineato che quello che importa è il valore aggregato dell’inflazione, non la sua composizione. In generale, quasi tutto il board ritiene che sia opportuno ridurre i tassi, ma il timing dipenderà dalla loro fiducia. Un ribasso a marzo è giudicato poco probabile. In ogni caso, le riduzioni non sono automatiche e un aumento dei tassi reali non implica necessariamente un taglio. In ogni caso, nel meeting non c’è stata alcuna proposta di ridurre il costo del denaro: per Powell, non è ancora il momento di lavorare su un piano del genere.
Il Presidente della Fed ha evidenziato che è ancora presto per dichiarare vittoria sul fatto che l’obiettivo del soft landing sia stato raggiunto. Il rischio maggiore per l’inflazione è quello che si stabilizzi ad un livello significativamente superiore al 2%. Quello a cui si guarda sono prezzi al 2% per diverso tempo.
Sul tema della riduzione del bilancio, la Fed ha iniziato a discutere un rallentamento del ritmo, ma se ne parlerà in modo più approfondito nel meeting di marzo. In ogni caso, se i dati sull’inflazione dovessero essere davvero buoni nel breve termine, si potrà partire prima e andare più velocemente.
Quello a cui si guarda, sono le continue diminuzioni dell’indice dei prezzi al consumo.