02 novembre 2021
I mercati appaiono spesso paradossali perché si muovono sotto l’impulso della speculazione professionale che anticipa e quindi, mentre si cerca di interpretare una situazione di mercato, questa viene modificata da nuovi spunti speculativi che rendono costantemente divergente il contesto tra quello che sarebbe dovuto essere e quello che invece avviene.
La capacità di chi opera sui mercati può essere quindi affidata anche alla sola “price action”, perché la sola interpretazione di quello che è oggi non può essere sufficiente, se non si è capito quanto i mercati lo abbiano già scontato e quanto contemporaneamente stiano già scontando quello che presumibilmente avverrà in futuro.
Il blocco delle catene globali delle forniture e il rincaro dell’energia stanno pesando sull’economia di molte aree del mondo. In Germania l’indice Ifo ha per esempio mostrato che la fiducia delle imprese continua a calare (è il quarto mese di fila), tanto da toccare il minimo da sei mesi. Negli Stati Uniti la situazione è simile: la crescita economica mostra continui segnali di cedimento (vedi articolo: Il Sole 24 ore). A mio avviso non ci sono ancora rischi di recessione e quindi di stagflazione, ma è indubbio che la crescita post covid stia perdendo slancio.
Un contesto come quello appena descritto potrebbe preludere a minori utili aziendali e quindi ad una fase di consolidamento e invece ottobre si è concluso con gli indici USA sui nuovi record storici e positivamente anche per l’Europa.
I conti aziendali Usa che confermano che l’economia continua a crescere, assieme ai rendimenti reali delle obbligazioni che scendono leggermente, costituiscono quel mix che piace alle borse azionarie.
Archiviamo un mese di ottobre che ci fa capire che le borse non sono tanto spaventate né dall’inflazione, né tanto meno dai vari tapering o ricalibrazioni dei piani di sostegno delle banche centrali.
Nel mese di settembre, che fu un periodo di consolidamento per i valori azionari, scontammo la futura riduzione degli stimoli e un’economia che sarebbe stata meno rampante del previsto. Ottobre è andata bene perché era già tutto scontato; a novembre invece cosa sconteremo?
Non credo ad un rally prolungato fino alla fine dell’anno: se a Natale si vuole stappare lo Champagne, si deve prima metabolizzare questa ennesima scorpacciata!
Buon novembre a tutti!
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