Fed: la politica monetaria è abbastanza restrittiva?
24 febbraio 2025
In una recente ricerca di Scotiabank, ci si pone la domanda se la politica monetaria statunitense sia abbastanza rigida, specie alla luce degli ultimi dati sull’inflazione.
Una premessa: gennaio tende ad essere un mese di letture piuttosto elevate per l’indice dei prezzi al consumo. La rilevazione del 2025 è stata la terza più alta mai registrata.
Fonte: ricerca Scotiabank
Ignorare le misurazioni di questo mese potrebbe però essere un errore, per due motivi. Il primo riguarda il fatto che si potrebbe erroneamente fare cherry picking se non si scontano anche le letture del resto dell’anno, quando i fattori stagionali hanno creato distorsioni persistenti post-Covid.
Il secondo motivo risiede nel fatto che ci potrebbe essere un cambiamento nelle strategie di prezzo delle aziende.
In generale è chiaro che ci sia ancora un eccesso di domanda in USA che sta mettendo sotto pressione i vincoli di capacità dell’economia. Una situazione in cui dovessero essere aggiunti degli stimoli fiscali e venissero effettuati degli allentamenti normativi dal lato della domanda aggraverebbe ulteriormente la situazione.
A tutto questo si aggiungono le tariffe, che presentano un alto rischio di trasmissione ai prezzi al consumo a causa dell’assenza di un rallentamento economico.
Politiche di immigrazione più rigide che vanno a mettere sotto pressione l’aumento della forza lavoro ed effetti negativi sugli investimenti per la cautela politica, mettono la Fed in condizione di avere un approccio molto cauto.
Tutto suggerisce che la politica monetaria non è sufficientemente rigida, con il mercato obbligazionario e il dollaro che devono ancora lavorare per sterilizzare i risultati.
Fonte: ricerca Scotiabank
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