Alla sua sedicesima data di valutazione, a fine maggio è stato richiamato il XS2463717681, il certificato che ritengo essere stato il più interessante dello scorso anno e che, nonostante avesse tutti i sottostanti sopra la pari da mesi è rimasto in vita per tanto tempo pagando cedole mensili dell’1,26% (15,12% annualizzato).
Il certificato era interessante fin dalla sua emissione ma lo è diventato soprattutto dopo i primi mesi perché aveva un rendimento elevato, tutti i sottostanti più rischiosi sopra la pari, combinava quindi alta protezione ed alto rendimento. Per questo sul certificato avevo fatto ben 9 ingressi, il massimo di ingressi che avessi mai fatto su un certificato di investimento. Nel mio canale telegram Obiettivo Resilienza trovate tutti i dettagli delle mie operazioni su questo certificato: https://t.me/ObiettivoResilienza/970.
Oggi sostituire una posizione ad alto rendimento e basso rischio sulle banche italiane come quella del 681 (o del 102 e altri certificati simili) è molto complesso, la volatilità è bassa (il Vix è a 12), i rendimenti offerti dai certificati negli ultimi mesi si stanno riducendo drasticamente infatti con il passare del tempo la probabilità stimata dagli emittenti di violazione delle barriere si riduce man mano che le azioni salgono e i mercati sono ai massimi.
In particolare sui bancari europei la situazione è peculiare: le banche sono a prezzi altissimi tanto che l’Eurostoxx Banks è ai massimi dal 2015. Solo nell’ultimo anno Intesa è salita del 53%, Unicredit del 93% e Banco BPM del 63%. In altre parole, i nuovi certificati con barriera 50% (e oltre) hanno le barriere dove erano gli strike dei certificati un anno fa. Tuttavia bisogna notare che i prezzi delle banche italiane sono saliti tanto ma con ratio: tutte e tre le banche continuano ad avere una crescita dei ricavi e degli EPS, aumenti sensibili dei redditi da interessi, costi e crediti deteriorati in discesa, nonché alti dividendi e fortissimi buy-back che sostengono le quotazioni.
In questo contesto queste azioni rimangono imbattibili, per questo nel mio portafoglio negli ultimi due anni ho avuto una fortissima esposizione al settore bancario italiano, beneficiando di altissimi rendimenti offerti dai certificati. Chi mi segue da oltre un anno si ricorderà il XS2441876765 (https://t.me/ObiettivoResilienza/385), un Cash Collect su Intesa, Unicredit e BPM con barriera 55% nato a fine 2022 che pagava un 1,75% al mese – 21% annualizzato!
Se si pensa che oggi, dopo un rally straordinario delle azioni sottostanti, i certificati con barriera 55% arrivano ad un rendimento di circa un 15% annuo, è chiarissimo che siamo in un momento di mercato in cui è necessario essere cauti. Per questo nella ricerca dei migliori certificati di investimento ad entrata periodica sulle banche italiane mi sono focalizzata sui certificati più difensivi.
Trovate il video con l’analisi completa sul canale YouTube:
Di seguito riporto la selezione di quelli che ritengo essere i migliori certificati, con i valori aggiornati a questa mattina, con indicazione dei buffer dalla barriera di protezione del capitale e dalla barriera autocall, nonché il valore di rimborso e il rendimento nei diversi scenari. In particolare, il rendimento minimo viene calcolato ipotizzando che i certificati callable vengano richiamati alla prima data di richiamo possibile e che i certificati autocallable riescano a superare la barriera autocall alla prossima data in cui l’autocall è possibile.
Il rendimento ai valori attuali viene calcolato sulla base del Valore Futuro, una variabile definita nella piattaforma FreeFinance PRO, che rappresenta il valore di rimborso del certificato sulla base delle condizioni attuali. Per i certificati callable stimiamo che il rimborso avvenga alla data di scadenza mentre per i certificati autocallable la data coincide con la data di rimborso effettivo sulla base delle performance attuali dei sottostanti.
I rendimenti sono stati inseriti in termini annualizzati così da essere comparabili tra prodotti diversi. Ho comunque inserito anche il valore di rimborso in EUR così che si possa valutare più concretamente un’eventuale operazione sullo strumento. Faccio notare che le tabelle riassumono tante informazioni utili ma parziali: per prendere una decisione di investimento ben informata è necessario valutare correttamente tutte le caratteristiche del certificato e nel video abbiamo analizzato più approfonditamente la struttura di ogni certificato, rischi e potenzialità di rendimento.
I migliori certificati di investimento con effetto airbag
Il certificato che emerge chiaramente dalla selezione è il CH1349996921, analizzato approfonditamente anche in questo articolo. Si tratta di un Memory Cash Collect Callable con Effetto airbag di EFG su Intesa, Unicredit, Banco BPM e il ProShares Ultra 20+ Year Treasury ETF (l’ETF TLT a leva 2). Considerando che la probabilità di rialzo dei tassi da parte della FED è stimata come nulla, la probabilità che l’UBT riesca a violare una barriera al 50% è irrisoria. Per questo i veri driver di rischio del certificato sono proprio le banche italiane.
Con un premio dell’1,1670% al mese (14,004% annualizzato) e la barriera premio e capitale al 50% e l’effetto airbag con strike al 50%, il certificato combina protezione elevata ad alto flusso cedolare e si distingue nettamente nella selezione dei migliori certificati sulle banche italiane, per questo a mio parere è da considerarsi una “perla” del mercato dei certificati.
I migliori certificati di investimento senza effetto airbag
Tra i certificati senza effetto airbag i rendimenti sono più elevati ma ci sono alcune insidie, vi invito a rivedere il video in cui abbiamo analizzato le diverse strutture ed evidenziato potenziali rischi.
Come sempre ricordo che NON ESISTE il certificato “perfetto” o il “migliore” in assoluto, un certificato adatto quindi a tutti i portafogli e a tutti gli scenari di mercato: esistono certificati più o meno competitivi ma ogni certificato deve essere valutato alla luce della nostra personale view sui sottostanti, propensione al rischio, pianificazione finanziaria, obiettivi di investimento e di concerto con le altre posizioni del nostro portafoglio.