23 novembre 2023
Dichiarazioni Nagel (BCE) su tassi ed economia Eurozona
Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto che la BCE potrebbe essere vicina o aver raggiunto il picco dei tassi, per essere sicuri di ciò si dovranno attendere nuovi dati. Nagel si è detto scettico in merito alle prospettive di hard landing e ha affermato di essere “cautamente ottimista” sulle prospettive di crescita dell’Eurozona, con la situazione che dovrebbe migliorare in modo più marcato a partire dal 2025. In ogni caso, il percorso dell’indice dei prezzi al consumo appare accidentato. L’esponente del board dell’Eurotower si è anche detto fiducioso che i Paesi del blocco riusciranno a trovare un accordo sul patto di stabilità, mettendo in luce la necessità di ridurre il debito.
PMI dell'Eurozona meglio delle attese a novembre ma la debolezza resta alta
In Eurozona gli HCOB PMI manifatturieri di novembre (preliminari) si sono attestati a 43,8 punti, oltre i 43,4 punti attesi da Reuters e il precedente 43,1 punti di ottobre. Il dato sui servizi è stato pari a 48,2 punti, anche in questo caso sopra il consensus a 48,1 punti e i 47,8 punti precedenti. La rilevazione composita si è attestata a 47,1 punti, oltre le previsioni a 46,9 punti e i 46,5 punti di ottobre. A dispetto del miglioramento, i dati suggeriscono che ci sarà una nuova contrazione nel 4° trimestre, dando il via ad una recessione tecnica (2 trimestre consecutivi a crescita negativa).
Verbali riunione BCE 25-26 ottobre
Dai verbali dell’ultima riunione della BCE (25-26 ottobre), è emerso come il board abbia deciso di lasciare sul tavolo l’ipotesi di aumentare ulteriormente i tassi se necessario, sebbene ciò non rientri nello scenario base. Dalle minutes viene evidenziato che l’atteggiamento dell’istituto per la riunione dovesse essere più rivolto alla comunicazione, e non all’azione. Inoltre è stato sottolineato che la Banca centrale deve essere “persistente e vigile” per riuscire a riportare l’inflazione al 2%. Su questa tematica, è stato affermato che il processo di disinflazione sta procedendo come previsto, anche se la crescita è stata sotto le attese. La trasmissione della politica monetaria sta continuando in modo più sostenuto rispetto a quanto stimato a settembre, mentre “una parte significativa” di questo processo è ancora in sospeso. Il board ha ritenuto che un ostacolo alla flessione dei prezzi derivasse dalla flessione dell’euro. Infine, sul tema PEPP l’Eurotower ha visto “un ampio consenso” nel mantenere la continuità dei reinvestimenti: una fine anticipata di questi è stata ritenuta ancora prematura.
Dichiarazioni Nagel e Makhlouf (BCE) su inflazione e politica monetaria
- Joachim Nagel, Presidente della Bundesbank, ha detto che la BCE deve “resistere a qualsiasi tentazione” di tagliare prima del previsto i tassi di interesse. Questo perché la parte più dura della lotta all’inflazione potrebbe non essere alle spalle, con i prezzi che dovrebbero salire un po’ nei prossimi mesi.
- Gabriel Makhlouf, Presidente della Banca centrale irlandese, ha detto di aspettarsi che le proiezioni di dicembre da parte della BCE mostrino che il target dell’inflazione venga raggiunto prima di fine 2026. Makhlouf ha poi dichiarato che è ancora troppo presto per parlare di taglio dei tassi e non sono invece esclusi altri incrementi.
Dichiarazioni Wunsch (BCE) su politica monetaria
Pierre Wunsch, Presidente della Banca centrale del Belgio, ha ribadito che le scommesse troppo ottimistiche del mercato in merito al taglio dei tassi da parte della BCE amplificano il rischio che si verifichi un altro incremento. Wunsch ha detto che se si guarda alla curva dei rendimenti, la speculazione riduce l’entità della restrizione monetaria. L’esponente del board della BCE ha inoltre messo in evidenza che non siano necessari ulteriori incrementi, ma l’opzione potrebbe rimanere sul tavolo fino a metà 2024. Il Governatore dell’istituto centrale belga ha sottolineato che un rallentamento economico non dovrebbe essere drammatizzato, in quanto “l’elevata occupazione ha mantenuto il costo sociale del rallentamento piuttosto basso”. Da mettere in luce come Wunsch abbia suggerito che si potrebbe discutere sul margine di tolleranza intorno al target di inflazione del 2%, in quanto non è realistico raggiungerlo ogni anno.
Le Banche centrali a livello globale stanno effettuando più tagli che aumenti dei tassi: cosa significa?
In una ricerca piuttosto recente, Jim Reid di Deutsche Bank ha messo in luce come è la prima volta dal 2021 che si sta verificando una situazione in cui i tagli dei tassi da parte delle Banche centrali globali sono maggiori dei rialzi. In generale dunque, i numeri mostrano un livello molto più basso dell’attività degli istituti centrali. La domanda di Reid riguarda se si assisterà presto all’avvio di un percorso di allentamento monetario: se non si verificasse una recessione in USA, questo scenario appare poco verosimile nel breve periodo, specie se si considera che il livello dell’inflazione è ancora sopra il target in tutte le principali economie. Se tuttavia si verificasse un evento recessivo, si potrebbe osservare una forte inversione di tendenza con un numero di tagli superiore alle attese: si pensi infatti che al momento le riduzioni del costo del denaro sono prezzate in un contesto di attese di soft landing. Reid ritiene che alla fine si vedranno più tagli in quanto l’atterraggio sarà più duro del previsto. Fonte: ricerca Deutsche Bank
Le azioni sotto la lente
- Secondo quanto riporta Reuters, le autorità antitrust UE sono pronte ad approvare l’acquisizione da 1,4 miliardi di dollari di iRobot da parte di Amazon.
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