PCE: l'indicatore di inflazione preferito dalla Fed

Uno degli indicatori economici più osservati dagli operatori è sicuramente il Personal Consumption Expenditures, che costituisce il termometro privilegiato dalla Fed per misurare l’inflazione in territorio statunitense.

Fonte immagine: Refinitiv

 

Questo numero è calcolato da Bureau of Economic Analysis su base mensile, trimestrale e annuale e riflette come cambiano i prezzi dei beni e dei servizi acquistati dai consumatori statunitensi. In sostanza, misura quanto del reddito guadagnato dalle famiglie viene speso per i consumi correnti rispetto a quanto viene risparmiato. Il risultato è un quadro delle pressioni inflazionistiche in corso.

Le caratteristiche fondamentali

Il PCE non si limita a misurare i cambiamenti nei prezzi di un paniere fisso di beni, ma mostra i cambiamenti nelle abitudini di spesa dei consumatori, adattandosi in tempo reale alle loro scelte.

Tra le transazioni che rientrano nel calcolo ci sono gli acquisti di nuovi beni e servizi da parte delle famiglie, acquisti delle famiglie da enti governativi (ad esempio servizi educativi pubblici, Medicare, ecc,), costi sostenuti da istituzioni no-profit al servizio delle famiglie, acquisti netti di beni usati, spese effettuate all'estero da residenti USA in viaggio o che lavorano fuori dal Paese e spese finanziate da terze parti come l'assicurazione sanitaria pagata dal datore di lavoro.

Il dato viene spesso monitorato in due forme: headline e core. La prima include tutti i beni e i servizi, la seconda esclude le componenti più volatili come cibo ed energia. Quest’ultimo fornisce un’immagine più stabile, in quanto vengono escluse le oscillazioni temporanee che possono derivare da shock energetici o alimentari.

Il metodo di calcolo

Il Bureau of Economic Analysis utilizza un approccio complesso per il calcolo del PCE, considerando molteplici fonti di dati per ottenere il quadro più accurato possibile. Si inizia con la stima del valore della produzione interna basata su dati provenienti dal Censimento Economico, come le spedizioni dei produttori per la maggior parte dei beni, i ricavi per le utilities, gli incassi per la maggior parte dei servizi e le commissioni per l'intermediazione di titoli.

Viene poi stimata l’offerta domestica dei beni, aggiungendo le importazioni e sottraendo le esportazioni e le variazioni delle scorte.

Questo valore viene poi ripartito tra gli acquirenti nazionali. Si passa poi da prezzi alla produzione a prezzi all'acquisto aggiungendo diversi altri elementi. Per alcune categorie vengono utilizzate varianti di questo metodo, ad esempio per i veicoli a motore nuovi e per i carburanti per autotrazione.

Il PCE utilizza la formula di Fisher-Ideal per il calcolo, una metodologia più sofisticata rispetto alla formula di Laspeyres utilizzata dal CPI. 

Le componenti del PCE

Il BEA suddivide il PCE in 3 macro categorie:

  1. Beni durevoli: beni con vita utile di almeno tre anni (come mobili e veicoli);
  2. Beni non durevoli: beni con durata inferiore a tre anni (cibo, bevande, abbigliamento, carburante);
  3. Servizi: include servizi sanitari, abitativi, utilities e assicurativi.

In linea di massima, a fine 2024 i servizi pesavano per circa il 68,65%, i beni durevoli per l’11% e i beni non durevoli per il 20,34%. Ricordiamo che questi valori cambiano nel tempo.

Le differenze con l’indice dei prezzi al consumo

Negli Stati Uniti l’inflazione viene misurata anche tramite un altro indicatore: l’indice dei prezzi al consumo, calcolato dal Bureau of Labor Statistics. Le differenze con il PCE sono diverse: innanzitutto, il paniere di beni e servizi del CPI è pressoché fisso e viene aggiornato ogni 2 anni. Le categorie che hanno il peso maggiore sono cibo, trasporti e costi abitativi.

Il CPI utilizza anche dati provenienti da sondaggi condotti presso le famiglie, che ne aumentano la volatilità.

Come abbiamo già visto, il PCE utilizza un paniere che varia mensilmente e considera dati provenienti da diversi report.

Un’altra differenza risiede nel trattamento delle assicurazioni sanitarie, che nel PCE vengono calcolate considerando il fatto che spesso sono pagate dal datore di lavoro, con una ponderazione di circa l’1%. L’indice dei prezzi al consumo il peso è di circa lo 0,5%. Que

Perché è la misura di inflazione preferita dalla Fed

Dal 2012 la Federal Reserve ha designato il PCE core come il suo indicatore primario per l’osservazione dell’inflazione. Questo per diversi motivi, in primis la maggiore accuratezza nel tracciare i cambiamenti di spesa dei consumatori, fattore particolarmente importante quando si parla di un’economia dinamica come quella statunitense.

Oltre a questo, il PCE ha una copertura più ampia di beni e servizi rispetto al CPI, elemento che consente di avere un’immagine più completa.

La terza ragione riguarda il fatto che i dati del PCE vengono rivisti su base mensile: questo permette di rendere il dato più preciso nel tempo.

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