S&P 500: tre nuovi scenari per il 2025

A fine 2024, numerosi analisti avevano fornito previsioni ottimistiche per le quotazioni dell’S&P 500. Tra questi vi era Barclays, che puntava a 6.600 punti entro fine 2025 per il principale indice di Borsa statunitense.

Fonte: ricerca Barclays

 

Ora l’opinione è cambiata e gli analisti hanno tagliato l’obiettivo a 5.900 punti, abbassando contestualmente l’outlook sugli EPS da 271 a 262 dollari.  

Fonte: ricerca Barclays

 

Il caso base (probabilità del 60%) ora vede gli utili subire un colpo dai dazi, contribuendo ad un rallentamento materiale nell’attività USA che però non arriva alla recessione. In generale, non sono previste altre escalation con la Cina e che le tariffe a Messico e Canada rimangano in essere fino a quando Trump non otterrà vittorie politiche materiali.

Il caso bull (25% di probabilità) prevede un ritiro dei dazi a causa dell’opposizione politica e industriale. Ciò allenterebbe le tensioni commerciali e i venti contrari alla crescita macroeconomica. In questo caso, l’S&P 500 potrebbe arrivare a 6.700 punti.

Il caso bear (15% di probabilità) implica che l’impatto completo delle tariffe su Canada e Messico, dazi reciproci e quelli alla Cina crei un freno molto più grande alla crescita degli EPS. Il PIL potrebbe andare in contrazione e l’S&P 500 entrerebbe in un bear market con target di fine anno a 4.400 punti.

Da un punto di vista settoriale, Barclays ha migliorato le previsioni sul comparto finanziario, promuovendo da neutral positive. Bocciati invece i settori dei beni discrezionali e industriali, i primi sono penalizzati dal deterioramento del sentiment de consumatori, crescita più bassa, dazi e inflazione più alta.

Gli industrals appaiono costosi su base storica e sono esposti al rischio tariffario e alla debolezza del PMI manifatturiero.

Fonte: ricerca Barclays

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