S&P 500: anatomia delle correzioni

Deutsche Bank ha pubblicato un’interessante ricerca sulle correzioni dell’S&P 500. Dal 1928 ne sono state identificate 60 con le seguenti regole:

  • Inizio quando si registra un calo del 10% dai massimi di 52 settimane;
  • Fine quando non ci sono cali del 10% dai massimi a 52 settimane nei 30 giorni di negoziazione successivi.
Fonte: ricerca Deutsche Bank

La durata media di questi fenomeni è di 185 giorni, con una mediana di 52 giorni. In 10 casi, questo evento è durato solo 1 giorno. Altre 7 sono durate fino a 10 giorni.

Fonte: ricerca Deutsche Bank

Un altro dato interessante considerando le 59 correzioni (esclusa quella attuale): il 44% è avvenuto vicino a recessioni. Nel 12% delle volte gli Stati Uniti erano già all’interno di una recessione, mentre nel 32% dei casi l’evento si è verificato in un anno. Nel restante 56% non si è verificata una recessione.

Fonte: ricerca Deutsche Bank

Un’informazione interessante arriva dai ritorni medi, che a 12 mesi raggiunge il 7,7% dopo l’innesco di una correzione. L’intervallo è tuttavia ampio e gli outliers dopo i 6 mesi sono più negativi.

In passato, 17 correzioni si sono trasformate in bear market (calo finale di oltre il -20%), mentre 42 si sono fermate tra il -10% e il -20% (71,2%). 10 su 59 invece non sono mai peggiorate oltre l -10,5%.

Fonte: ricerca Deutsche Bank

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