Tesla e la crescente importanza del business dell'accumulo di energia

Gli analisti di Morgan Stanley ritengono che Tesla Energy genererà oltre 7 miliardi di dollari nel 2024, in aumento del 20% su base annuale. I margini della divisione supereranno quelli del business automotive e, guardando al futuro, potranno creare EPS di 0,50 dollari nel 2026 e di oltre 1 dollaro entro il 2030. MS presenta un prezzo obiettivo di 310 dollari su Tesla, con la componente Energy valutata 36 dollari (CAGR 2020-2040 del 24% e margine lordo atteso al 23% entro il 2030). 

Nello scenario positivo, questo business è visto raggiungere i 60 dollari, grazie ad un CAGR del 28% e un margine lordo del 25%, mentre in quello negativo si prevede una valutazione a 15 dollari, con un CAGR del 23% e un margine lordo del 20%.

Il settore dell’accumulo dovrebbe svilupparsi ad un ritmo più veloce rispetto a quello solare: tra il 2020 e il 2040 il primo potrebbe registrare un tasso di crescita composto annuo del 29%, mentre il secondo del 24%.

Il business dell’accumulo dell’energia



Morgan Stanley ritiene che l’accumulo di energia sia un elemento critico della transizione energetica, in quanto i mercati continuano a svilupparsi e basarsi su fonti intermittenti che richiedono un agente di bilanciamento per la domanda e l’offerta di elettricità. La diffusione totale stimata dello stoccaggio stazionario di energia per le batterie crescerà con un CAGR del 15% entro il 2030, raggiungendo i 200 GWh l’anno. Entro il 2040, le installazioni annuali in Cina, USA, India ed Europa raggiungeranno i 399GWh annui (CAGR 7% tra il 2030 e il 2040).


Fonte: ricerca Morgan Stanley

Guardando agli USA, si continua a registrare una forte domanda di batterie di accumulo FTM (scala di rete) e BTM (residenziale/commerciale), con il Paese che costituisce il mercato più grande per l’accumulo a livello globale. Le stime indicano che il potenziale possa passare dai 17 GWW del 2023 a 140 GW nel 2030.

Le aggiunte nette del mercato USA dello stoccaggio cresceranno con un CAGR del 17% nel 2023-2030 e del 4% nel 2030-2040. Ci sono diversi fattori che sostengono questa ipotesi, tra cui il miglioramento dell’economia delle energie rinnovabili e dello stoccaggio a batteria FTM e BTM; l’aumento dello stoccaggio necessario a gestire l’affidabilità della rete e l’intermittenza delle fonti rinnovabili; l’aumento della domanda di soluzioni per la decarbonizzazione nei settori commerciale e industriale, oltre alla domanda per le soluzioni di generazione distribuita al fine di ridurre le bollette; gli incentivi.


Fonte: ricerca Morgan Stanley

Gli Stati Uniti si trovano ad un punto di inflessione, in cui la domanda di elettricità crescerà notevolmente per via di: delocalizzazione dell’industria manifatturiera; aumento della domanda di veicoli elettrici; elettrificazione dell’industria pesante; l’IA generative e i data center. 

Sul fronte Gen AI e data center la domanda di energia stimata da parte di MS è di 337 TWh entro il 2027 (l’8% della domanda di elettricità del 2023). Insieme agli altri fattori, si dovrebbe osservare una crescita annua del 2% della domanda di energia elettrica (0% negli ultimi 15 anni). 

Più in generale, i benefici dello stoccaggio potrebbero essere più ampi del previsto, specie a mano a mano che l’energia solare ed eolica diventa una parte più importante della produzione di elettricità in USA. L’accumulo risolve infatti diversi problemi: lo sfasamento tra la produzione e il consumo e l’intermittenza. 

Un ruolo chiave lo giocheranno anche gli incentivi, che potrebbero sostenere il settore per oltre 10 anni.

Fonte: ricerca Morgan Stanley

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