Chi ha paura dell’aumento dei tassi?

Chi ha paura dell’aumento dei tassi?

Nell’ultima settimana di febbraio abbiamo assistito a una forte volatilità causata dall’aumento dei rendimenti sui titoli a lungo USA. Dalla paura dell’inflazione siamo passati alla paura di un rialzo dei tassi da parte della FED. Negli ultimi 10 anni ci sono altri 2 episodi di questo tipo di aumento dei tassi di tale velocità e portata:

  • nel 2013 quando i mercati ipotizzavano che la Fed potesse essere pronto a ridurre il QE;
  • nel 2016 dopo il referendum sulla Brexit.

Il mercato dei bonds vorrebbe forse un modello giapponese di controllo della curva dei tassi? La politica di Yield Curve Control (YCC) mira a controllare i tassi di interesse lungo una parte della curva, imponendo limiti ai tassi di interesse su determinate scadenze. Poiché i prezzi e i rendimenti delle obbligazioni sono inversamente correlati, questo implica anche un prezzo minimo per scadenze determinate. La Banca del Giappone ha implementato questa politica nel 2016 con l’obiettivo di superare il suo obiettivo di inflazione del 2%.

Che crediate o no all’implementazione di questa politica da parte dell FED, su Borsa Italiana sono disponibili diversi ETF (e avendo accesso a Xetra la scelta aumenta), sui titoli di stato USA. Vediamone alcuni a distribuzione dei proventi sulle varie scadenze:

  • iShares $ Treasury Bd 1-3Y   ( IBTS : IE00B14X4S71 )
  • Lyxor Core US Treas   3-7Y   ( US37 : LU1407888996 )
  • iShares $ Treas Bd    7-10Y   ( IBTM : IE00B1FZS798 )
  • Lyxor Core US Treas  10+Y   ( US10 : LU1407890620 )

Il valore di tutti questi prodotti è soggetto al cambio euro/dollaro ( ma sono disponibili anche prodotti a cambio coperto) oltre che all’andamento dei tassi e al rischio di credito degli USA. Partiamo da IBTS che ci permette una esposizione sulla parte breve della curva con duration molto bassa (1,8), per arrivare a US10 che ha una duration attuale 10 volte maggiore (circa 18). Il prodotto più interessante probabilmente è proprio il US10 data la sua grande reattività.

ETF2020201920182017201620152014
IBTS-5,58 %5,52 %6,27 %-11,82 %4,05%11,93 %14,01 %
US37-0,57 %8,56 %6,48 %-10,63 %4,19 %13,36 %18,95 %
IBTM0,67 %10,54 %5,59 %-9,94 %4,24 %13,29 %23,47 %
US107,89 %16,12 %3,32 %-4,83 %4,15 %9,99 %42,08 %
Performance negli anni solari – Dati: Quantalys

I Titoli di stato USA a lunga scadenza hanno un comportamento molto interessante perché generalmente sono debolmente o inversamente correlati con l’andamento dell’azionario USA: vediamo qui la correlazione a finestra mobile tra US10 e un ETF che replica l’indice S&P500 quotato su borsa italiana (SPY5 : IE00B6YX5C33).

Concludendo questi fondi sui titoli di stato USA sono prodotti utili sia come componente decorrelata nel portafoglio, sia per andare corti sui tassi, sia per puntare all’aumento dei tassi andando, se il vostro intermediario ve lo permette, short sugli ETF.

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