Focus giornaliero: Spotify

Spotify si è unita a tutte le società tecnologiche che hanno licenziato i dipendenti annunciando un taglio del 6% della forza lavoro (circa 600 dipendenti). Inoltre, la società ha detto che Dawn Ostroff, Chief Content and Advertising Business Officer, lascerà il gruppo come parte della riorganizzazione. Alex Norström e Gustav Söderström, rispettivamente Chief Freemium Business Officer e Chief Research & Development Officer, prenderanno anche il ruolo di co-presidenti.

Le spese per i licenziamenti saranno comprese tra i 35 e i 45 milioni di euro, ma secondo gli analisti censiti da Bloomberg i margini riusciranno a ricevere la spinta. Inoltre, gli esperti si attendono un aumento degli abbonamenti sulla scia di Apple Music. Tra i problemi principali di Spotify vi è sicuramente quello dei pocast, business che dal 2019 è costato oltre un miliardo di dollari e potrebbe vedere dei ritorni solo nei prossimi 6-12 mesi circa.

Per dare una misura a quanto sta succedendo sulle società tech basate in USA è interessante guardare ai dati raccolti dal sito Layoffs.fyi, che evidenzia come nel solo 2023 siano stati licenziate 56.570 persone da 174 aziende del comparto tecnologico.

La situazione non si sta invece registrando, almeno per il momento, sulle compagnie di altri settori, come mostrato dal grafico di layoffstracker.com. Il motivo risiede principalmente sulla fase di euforia portata dal Covid, che ha portato ad un eccesso di assunzioni sulla speranza che la fase di crescita potesse continuare.

Tornando a Spotify, l'azienda è il leader del mercato dello streaming musicale. I dati raccolti da Statista mostrano come negli USA il 43% degli utenti che ascoltano musica in formato digitale utilizza i servizi dell’azienda: del 91% di coloro che conoscono il marchio, il 47% lo utilizza.

Inoltre Spotify gode di un vantaggio competitivo davvero interessante in termini di quota di mercato: si stima che nel 2022 abbia mantenuto la market share al 30.5%, dall'oltre 33% del 2021 (si veda il grafico di seguito).

Le attese di Tikr mostrano come i ricavi di Spotify possano passare da 11,763 miliardi di euro nel 2022 a 19,467 miliardi nel 2026, con un CAGR 2017-2026 del 18,9%. Le stime indicano inoltre come nel 2025 la società possa arrivare all’utile netto normalizzato, stimato a 56,32 milioni di euro e a 561,67 milioni nel 2026. I dati Bloomberg mostrano inoltre come gli utenti attivi al mese possano passare da 406 milioni nel 2021 a 653 milioni nel 2025 (di cui 264,82 milioni a pagamento e 398,39 milioni con la versione supportata dalle pubblicità).

Spotify riporterà gli ultili martedì 31 gennaio, come sempre vi aggiorneremo sulla trimestrale sul Canale Telegram gratuito "Cavalcare la volatilità".

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