Il Certificato della Settimana di Alessandro Pavan

Oggi più che su un certificato della settimana mi sono concentrato su un titolo che dopo un periodo di turbolenza sembra aver trovato dei livelli di prezzo che hanno ridotto la sua volatilità. Sto parlando di Beyond Meat, l’azienda californiana che produce sostituti per la carne e prodotti caseari a base vegetale. 

Fondata nel 2009 da Ethan Brown, a Los Angeles, l’azienda nel 2013 inizia a vendere i propri prodotti nella catena di supermercati Whole Foods e dopo qualche anno, nel 2015, anche Walmart decide di aggiungere sui propri scaffali le sue carni a base vegetale.

Negli ultimi 3 anni, oltre ad aver aperto nuovi stabilimenti di produzione per stare al passo con la crescente domanda, ha iniziato a distribuire i propri prodotti sui mercati internazionali: partendo da Tesco nel Regno Unito e A&W in Canada, fino a raggiungere di recente anche Shanghai, insidiandosi quindi nel mercato cinese e più in generale avendo ora accesso al mercato asiatico.

A fine 2020 la società ha siglato accordi con alcuni tra i più grandi player nell’industria del fast food, proprio nel momento in cui le pietanze vegane stanno diventando un must nei menu di tutto il mondo. Beyond Meat ha infatti annunciato partnerships con i giganti del settore come McDonald’s e Yum! Brands (tra i quali comprende le catene di fast food KFC, Pizza Hut e Taco Bell). Parte dell’accordo tra Beyond Meat e McDonald’s prevede che l’azienda californiana sia fornitore privilegiato degli hamburger vegani; inoltre hanno deciso di co-sviluppare altri menu a base vegetale.

Il futuro di Beyond Meat fa ben sperare, e ce lo dimostra il fatto che a chiusura del primo trimestre di quest’anno, l’azienda è riuscita ad accumulare liquidità per un ammontare totale pari a 1,12 miliardi di dollari, registrando un aumento rispetto al trimestre precedente pari al 603%.

Il totale delle attività si attesta attorno ai 1,47 miliardi di dollari, mentre le passività hanno raggiunto i 1,21 miliardi di dollari a causa di un recente finanziamento per poco più di $ 1 miliardo. Nonostante ciò l’azienda risulta in ottima salute finanziaria, riuscendo eventualmente a far fronte ai propri obblighi senza grossi problemi.

Quotata a maggio 2019, ha visto la sua quotazione oscillare nel tempo tra un minimo intorno ai 70$ ed un massimo oltre i 200$. Dopo la naturale volatilità che segue l’IPO e superato l’ostacolo di marzo 2020, il titolo sembra avere trovato una sua dimensione, soprattutto dopo le due oscillazioni importanti viste nel primo semestre di quest’anno quando ha sfiorato i 200$ a fine gennaio, in piena onda euforica sul Nasdaq, salvo poi rintracciare molto più dell’indice e rimbalzare sul supporto dei 100$. Negli ultimi due mesi sembra aver ridotto di molto la volatilità, con un trading range compreso tra 135$ e 155$.

Oggi si trova nella parte bassa di questo trading range, per cui considero l’entrata oggi in un certificato che ha Beyond Meat come sottostante, un ottimo punto d’ingresso, che ci permette quindi di limitare il rischio intrinseco del titolo.

Il certificato in questione è un prodotto di Vontobel emesso a inizio luglio con isin DE000VQ811N9 con due sottostanti, per l’appunto Beyond Meat e McDonald’s. Sono due titoli appartenenti al medesimo settore, anche se graficamente non troppo correlati, vista l’estrema stabilità di McDonald’s e la volatilità di Beyond Meat. Proprio la costanza dell’andamento della catena di fast food, mi fa valutare il prodotto quasi come avesse un unico sottostante da osservare.

Il flusso cedolare è trimestrale e pari al 2,3%, per un rendimento annuo del 9,2%. Considerando la barriera al 60% del prezzo di strike (sia cedola che capitale), il prodotto permette di ottenere una buona remunerazione con un rischio non troppo elevato. La barriera di BM infatti, è posta ben al di sotto del supporto dei 100$ e per la precisione a 91,488$, mentre per McDonald’s è pari a 138,72 su valori ben lontani dai minimi di marzo 2020 a 165$ e su prezzi che il titolo non vede da aprile 2017.

A rendere ancor più interessante il prodotto è il prezzo di acquisto. Oggi infatti il prodotto quota in acquisto a 97,20$, con McDonald’s sopra strike e Beyond Meat in ritardo di circa il 9%. L’autocall dalla seconda osservazione, ovvero da dicembre, permette di incassare almeno due cedole in caso di mercato rialzista e, nel caso appunto questo si verificasse si potrebbe ottenere una performance del 7,61% (7,40 punti di profitto su 97,20 investiti dati da 2,8€ di capital gain e due cedole da 2,3€ per ogni certificato).

Dando uno sguardo poi al mercato, ho trovato alcuni prodotti con sottostante Beyond Meat e struttura paragonabile al certificato di Vontobel presentato sui quali potrebbe essere interessante valutare una sostituzione.

In primis il DE000UE856H1 di UBS, su Beyond Meat e Walmart con lo scopo di aumentare il rendimento atteso. Anche in questo caso, BM è affiancata da un titolo molto solido ma il rendimento è nettamente inferiore e pari al 1,75% trimestrale per un rendimento annuo del 7%, contro il 9,2% del certificato analizzato. Inoltre, ad oggi entrambi i titoli quotano sopra strike e, avendo appena incassato la cedola di luglio, il prodotto potrebbe andare in autocall ad ottobre. Quota oggi in denaro 991 e la sua sostituzione permettere quindi un flusso cedolare più elevato oltre all’acquisto ad un prezzo inferiore a quello di liquidazione.

In ottica di riduzione del rischio, vista anche la possibilità di autocall, potrebbe essere interessante una sostituzione anche sul DE000VQ3SJZ8. In questo caso i sottostanti, oltre alla citata BM, sono Carnival e Netflix. Un basket dunque molto più volatile, che ha già visto lo stacco della prima cedola del 3% a fine aprile e avrà settimana prossima la seconda osservazione con anche la possibilità di autocall. In questo momento Netflix e Carnival hanno un buffer rispettivamente del 6% e del 13% sullo strike, dove invece sta ballando Beyond Meat. Il flusso cedolare del 12%/anno non è così elevato, confrontando la natura dei due basket (Beyond/McDonald’s contro Beyond/Carnival/Netflix) e quindi potrebbe essere utile sostituirlo anche in caso di mancato autocall. Qualora invece il certificato scadesse anticipatamente, diventerebbe un’ottima alternativa per rimanere investiti sul titolo e reinvestire quindi la liquidità derivante dall’autocall.

Infine, un terzo esempio relativo solo alla diminuzione del rischio può essere il DE000VQ5TNN9. Anche qui, oltre a Beyond Meat uno dei due sottostanti è Netflix mentre il terzo è Expedia. Tre settori quindi molto decorrenti tra loro (food, travel e streaming), come nel caso precedente, ma in questo caso con due su tre sotto strike non sussistono al momento le condizioni per l’autocall. La prossima osservazione sarà a fine settembre, dopo aver già erogato una cedola del 3,6% a fine giugno. Il rendimento annuo qui è pari al 14,40%, quindi nettamente superiore al 9,20% del Beyond/McDonald’s ma con un profilo di rischio nettamente diverso. Il prezzo in denaro corrisponde a quello in lettera del certificato analizzato quindi non vi sarebbero plus/minus dalla sostituzione ma solamente un abbassamento del livello di rischio sul prodotto.

Riepilogando quindi, con McDonald’s a dare stabilità al certificato, l’osservazione è quasi totalmente orientata a Beyond Meat che si trova su livelli di prezzo significativi. Il flusso cedolare è interessante in virtù appunto del rischio limitato ad un solo sottostante ed alla profondità della barriera. Lo ritengo perciò un prodotto adatto a tutti i profili di rischio e credo rientri anche tra quelli che non richiedono troppa osservazione durante i mesi estivi.

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