Il Certificato della Settimana di Alessandro Pavan

UBS torna ad emettere un certificato su un settore che ritengo particolarmente interessante, sia per la stabilità che ha dimostrato, che per il sicuro avvenire. Sto parlando dei pagamenti elettronici e di tutte quelle aziende impegnate nel processo di trasformazione dei sistemi di pagamento.

Nel mio portafoglio avevo un certificato su questa tematica, andato in autocall ad inizio giugno e subito sostituito da UBS con uno equivalente che però si è rivelato impossibile da acquistare, a causa della salita dei sottostanti che ha portato il prezzo in area 1.025, andando ed erodere metà del possibile rendimento prima dell’autocall.

Oggi l’emittente svizzero ci riprova. In emissione l'altro ieri 24 agosto, il certificato ha quattro sottostanti: Nexi, PayPal, American Express e Square. Non entro nel dettaglio dei titoli e rimando all’articolo di giugno qualora si volessero approfondire la natura e i business dei sottostanti.

Entrando nel merito del prodotto, con ISIN DE000UH0W2R1, la data di rilevazione iniziale era fissata il 23 agosto e quindi i prezzi di strike, alla chiusura dei relativi mercati sono i seguenti: Square 270,44 - American Express 160,45 - NEXI 17,80 - PayPal 276,98.

Al momento i titoli si muovono tutti intorno ai loro strike, senza grossi scossoni e infatti il prezzo del certificato è sulla pari. La cedola è pari al 2,22% a trimestre, per un rendimento annuo del 8,88%. La prima osservazione utile all’eventuale autocall è fissata alla seconda rilevazione, ovvero a febbraio 2022, il che assicura l’incasso di almeno due cedole. La scadenza, ad agosto 2024, dista tre anni e permette quindi di non rimanere esposti ad orizzonti temporali eccessivi.

L’aspetto più interessante, combinato al rendimento annuo quasi al 9%, è la barriera posta al 60% dei prezzi di strike. Data la solidità dei sottostanti e l’aspettativa sul settore, una barriera così profonda mi lascia molto tranquillo e mi fa considerare non troppo aggressivo il prodotto. In una scala di rischio lo definirei medio e quindi adatto a tutti i tipi di portafoglio.

Come di consueto, sono andato ad analizzare prodotti con struttura simile e medesimi sottostanti per valutarne pregi e difetti ed eventualmente valutare uno switch tra i prodotti. In particolare:

  • XS1575026890: medesimi sottostanti e strike simili (ad eccezione di Square), il certificato di Citigroup presenta si un rendimento più elevato, pari al 12% annuo pagato mensilmente, ma una barriera posta al 70%, anziché al 60% come quello di UBS. Personalmente reputo che un margine aggiuntivo di protezione del 10% valga di più rispetto a qualche punto di rendimento. Potrebbe essere utile valutare uno switch per chi volesse mantenere la medesima identità di prodotto, andando a ridurre l’esposizione al rischio;
  • DE000UE8VNF0: anche in questo caso stessi sottostanti, ad eccezione di NEXI sostituito da Visa, e stesso emittente UBS. Considerando equiparabili NEXI e Visa in termini di volatilità e quindi di contributo al rischio, la barriera nel certificato appena emesso è posta un 5% più in basso, al 60% anziché al 65% e garantisce quindi maggiore protezione. La finestra autocall sarà per entrambi i prodotti a partire da febbraio e il maggior rendimento del 2R1 viene compensato dall’acquisto sotto la pari del NF0. Il termine di confronto rimane quindi relativo alla barriera;
  • DE000VX0NF01: certificato di Vontobel, sempre con quattro sottostanti (AmEx, PayPal, Mastercard, Visa). Paniere leggermente diverso ma caratteristiche molto simili. Prezzo di acquisto sulla pari per entrambi, barriera al 60% prima autocall da febbraio 2022 ed emissione nei giorni scorsi. Differenza sostanziale il flusso cedolare che in questo caso è pari al 1,42% a trimestre per un rendimento annuo del 5,68% contro l’8,88% del certificato presentato. In questo caso, essendo anch’esso di nuova emissione l’ottica non è quella dello switch in quanto non presenta ancora volumi su Borsa Italiana, ma di scegliere il migliore tra le diverse opzioni presenti.

Riepilogando le caratteristiche principali quindi:

  • settore in costante crescita e sottostanti solidi, tutte con ottimi dati trimestrali nell’ultime rilevazioni delle scorse settimane e che hanno stornato dai massimi, aumentando quindi il buffer di sicurezza sulla barriera;
  • rendimento annuo pari al 8,88%, decisamente interessante considerando l’assenza di titoli “esotici” e la barriera profonda al 60% dei prezzi di strike;
  • prima finestra autocall dalla seconda rilevazione e possibilità di incassare almeno due cedole.

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