Il Certificato della Settimana di Alessandro Pavan

Come fatto settimana scorsa nel caso di Moderna, oggi, in occasione della pubblicazione della trimestrale, ho deciso di soffermarmi su un’azione al centro di importanti movimenti nell’ultima settimana, analizzando un certificato di nuova emissione ad unico sottostante.

Sto ovviamente parlando di Palantir Technologies, società di software americana specializzata in analisi dei big data. Nel 2020 ha generato ricavi per $ 1,10 miliardi (+ 47% rispetto al 2019). Finanziariamente è in ottima salute: ha 2 miliardi in asset facilmente liquidabili/cash che coprono tranquillamente sia i debiti a breve (604M) che quelli a lungo termine (564M), vista l’esposizione totale al debito pari a 1,17 miliardi.

Dopo la notizia della liquidazione di parte della quota azionaria detenuta dai fondatori, e in seguito alla rotazione settoriale che ha colpito i titoli growth a favore dei value negli ultimi mesi, si è scaturito un sell off che si è tradotto in una discesa del prezzo di Palantir fino ai $ 18,47 toccati ieri, anche a causa delle preoccupazioni su un potenziale rialzo dei tassi nel breve termine.

Nonostante ciò, la società rimane comunque un’azienda solida e con possibilità di crescita future notevoli, data la tecnologia che ha sviluppato (finanziata dal governo statunitense) e al fatto che il software ha un vantaggio competitivo sulla concorrenza.

Palantir ha collaborato strettamente con il governo degli Stati Uniti nella lotta contro il terrorismo, aiutando le forze armate in zona di guerra e più di recente nella lotta contro la pandemia. In tal senso, hanno beneficiato della sua tecnologia anche la Grecia e l’Inghilterra. Sta inoltre ottenendo ottimi risultati anche nel settore privato: ha concluso accordi di partnership con IBM, Rio Tinto, PG&E, BP, Airbus e molti altri.

Nelle trimestrale appena pubblicata, gli utili risultano in crescita, nonostante non beneficino ancora degli accordi recentemente stipulati. I ricavi pari a $ 341M (+48,7% a/a) battono di $ 8,96M le previsioni. Il margine operativo rettificato del primo trimestre è pari al 34% contro una previsione del 23% e l’EPS pari a 0,04 contro 0,0366. Dati quindi positivi, anche se in seguito alla pubblicazione il titolo in pre market è sceso fino al -14% salvo poi recuperare con l’avvicinarsi dell’apertura di Wall Street.

Venendo al certificato di nuova emissione, il DE000VQ7NP06, ha esordito oggi in contrattazione e si acquista a 93,40€. A differenza degli altri prodotti su questo sottostante ha fatto strike a prezzi più bassi (20,61$) e di conseguenza, anche il livello barriera posto al 55% del prezzo iniziale è il più basso presente sul mercato, posta a 11,34$.

Il flusso cedolare annuo è pari al 13,16% con pagamento trimestrale. Data la scadenza non lontana, a novembre 2022, un acquisto al prezzo attuale permetterebbe un rendimento di quasi il 30% in 18 mesi, intorno al 19% annualizzato.

Andiamo ora a confrontarlo con alcuni degli altri prodotti presenti sul mercato, con i quali potrebbe essere interessante valutare uno switch oppure, nel caso in cui si voglia entrare ora su Palantir, siano meno preferibili rispetto a questa nuova emissione.

Al momento sono presenti 8 certificati che vedono Palantir come sottostante, oltre a quello citato in precedenza.

  • DE000HV4M9S0 di Unicredit: sigle stock, cedola incondizionata del 10,80% annuo e barriera a 14,466; il prezzo spot del certificato è leggermente inferiore; consigliato lo switch.
  • DE000MS8JNX2 di Morgan Stanley: single stock, athena con premio crescente del 7,5% ogni trimestre; il prezzo spot è molto lontano in quanto lo strike è a 32,58 e il titolo si muove ora vicino barriera; in questo caso non è conveniente lo switch ma il nuovo prodotto è preferibile in caso di nuovo acquisto in quanto a fronte di un rendimento più limitato, la barriera è molto più profonda.
  • DE000VQ7B561 di Vontobel: single stock, molto simile al nuovo prodotto ma con strike e barriera più alti e cedola incondizionata ma inferiore (13,16% contro 11,88%). In questo caso il prezzo spot del nuovo certificato è inferiore, non avendo cedola incondizionata; uno switch in questo caso permetterebbe sia di marginare sull’acquisto e vendita che di ottenere una cedola più elevata; consigliato lo switch;.
  • DE000VQ67WS2 di Vontobel: basket AMD, NVIDIA, Palantir (wo -21,07% sulla chiusura di ieri) con cedola del 18% annuo. Il prezzo gira sugli stessi valori del nuovo prodotto; una sostituzione in questo caso permetterebbe, a parità di prezzo, di ridurre l’esposizione al rischio limitandola solamente al sottostante più volatile, anche se con una cedola inferiore; consigliato lo switch per i più prudenti;
  • DE000VQ6DGC8 di Vontobel: basket Salesforce, Palantir (wo -19,13% sulla chiusura di ieri) con cedola del 15,32% annuo; il prezzo spot è inferiore rispetto al nuovo certificato e il flusso cedolare è superiore; in questo caso quindi non risulta conveniente lo switch anche vista la poca volatilità di Salesforce.

Rimangono poi altri tre certificati tutti di Vontobel su basket che però risultano troppo sbilanciati rispetto al sigle stock perché composti da panieri di azioni volatili e decorrelate che di consulenza restituiscono un cedola molto importante in virtù del maggiore rischio cui ci si espone. Li vediamo di seguito:

  • DE000VQ60U40: basket su Coinbase, Palantir Xpeng;
  • DE000VQ6PYC5: basket su Airbnb, Palantir, Uber;
  • DE000VQ7B538: basket su Fastly, NIO, Palantir, United States Steel.

Per concludere, data la buona trimestrale, il momento di elevata volatilità sul titolo permette di entrare su livelli di prezzo del certificato molto interessanti, nonostante la barriera sia ancora lontana. Risulta quindi un ottimo strumento per cavalcare la volatilità di questi giorni, ed avere un prodotto con un flusso cedolare notevole ma esposto ad un solo sottostante.

Una nota finale. Le valutazioni sulla convenienza sono state fatte sui prezzi nel momento in cui scrivo che ovviamente, data l’elevata volatilità di questo momento, potrebbero essere ben diversi da quelli che troverete nel momento in cui leggerete questo articolo.

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