Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 06.05.2021

Come ormai avviene da diverse settimane, anche in questa i mercati non si sono fatti mancare la loro giornata di profondo rosso. Martedì infatti, dopo che Janet Yellen aveva paventato la possibilità di un rialzo dei tassi in caso di un eccessivo surriscaldamento dell’economia americana, si è scatenato un vero e proprio panic selling. Le vendite hanno colpito tutti gli indici e settori, in modo più o meno importante. I future di Dax e Nasdaq hanno lasciato sul terreno circa 350 punti in poche ore.

Ma come siamo ormai abituati, è bastato poco per ripartire. E’ stata infatti sufficiente la rettifica del Segretario al Tesoro americana, che ha ammorbidito i toni delle sue parole, per far rimbalzare gli indici, anche se con velocità diverse. Mentre l’indice tedesco infatti si è già riportato sui livelli di martedì mattina, appaiono più appesantiti i listini americani.

Questo slancio di volatilità ha però creato interessanti opportunità nel mondo dei Certificati.

Se da un lato, in ottica buy & hold, la discesa di qualche punto percentuale non ha effetti sulla strategia di lungo periodo che mira esclusivamente alla protezione dalle barriere, dall’altro, in ottica di trading le pesanti discese di alcuni sottostanti possono portare a prezzi interessanti all’acquisto alcuni prodotti.

Il caso emblematico è dato dal certificato della settimana segnalato nell’articolo di martedì con sottostante Moderna. L’impennata di volatilità sul titolo negli ultimi giorni, oltre alle vendite diffuse nella giornata di martedì, è dovuta alle prime ipotesi di non riconoscimento del brevetto sul vaccino Covid19 per permetterne una diffusione di massa anche nei paesi del terzo mondo. Questo però va in contrasto con l’accordo già firmato da Moderna con Gavi (ente compartecipato tra pubblico e privato per la distribuzione dei vaccini nel mondo) per una fornitura fino a 500 milioni di dosi. I dettagli su società e certificato sono consultabili in questo articolo.

Sulle scorte di quanto appena detto, il certificato (ISIN: DE000VQ7BPL2) è acquistabile a 94,40€, ha una barriera molto profonda e un rendimento di tutto rispetto per un prodotto con unico sottostante, pari al 10,32% annuo.

L’acquisto abbondantemente sotto la pari, con il titolo che in premarket gira intorno ai 156$ (circa 10% sotto strike) consente ottime possibilità di aumentare il rendimento potenziale, vista anche la breve durata data dalla scadenza ad ottobre 2022. Il certificato potrebbe andare già in autocall il prossimo ottobre in caso di recupero del prezzo di strike e garantirebbe un rendimento del 11,40% in sei mesi.

Con l’uscita della trimestrale che dovrebbe evidenziare buoni flussi di cassa e l’incremento della produzione e commercializzazione, l’acquisto a questo prezzo è un’opportunità interessante. Motivo per cui ho deciso di inserire questo certificato nel portafoglio. Nonostante la volatilità che caratterizza il titolo in questi giorni, le prospettive dei prossimi mesi e la barriera comunque lontana lo rendono appetibile.

Alla chiusura di ieri sera, il portafoglio segnava una leggera flessione rispetto alla settimana scorsa, con il rendimento che si attestava al +6,22%. Anche questa settimana non sono da segnalare osservazioni autocall, mentre ha staccato cedola il Vontobel su Alibaba/Amazon. Rimangono leggermente in sofferenza i due certificati su Palantir, ritornata in zona 21/22$ ma in entrambi i casi il margine sulle barriere è ancora molto ampio.

Torna leggermente sotto la pari Nexi, nel certificato sui pagamenti digitali che vedrà l’osservazione autocall ad inizio giugno. Con tutti e tre i rimanenti abbondantemente sopra strike, l’osservazione va fatta esclusivamente sul titolo italiano.

Per il resto, come evidente nella tabella riassuntiva, molti dei certificati nel portafoglio sono tornati su prezzi accettabili per l’acquisto. In alcuni casi ho rivisto tale valore in funzione del ribasso dei sottostanti.

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