Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 07.10.2021

Eh già, sembrava la fine del mondo… così cantava Vasco nella celebre canzone e questo era più o meno il tono di tanti trader nelle prime giornate di questa settimana quando gli indici segnavano un ribasso sostenuto prima dell’inversione di tendenza della giornata di ieri. 

Due i principali fattori che hanno consentito ai mercati di riportare il segno verde:

  • la dichiarazione di Putin sulla disponibilità della Russia ad aumentare le forniture di gas, che ha spinto al ribasso le materie prime energetiche dopo un rally impressionante nelle ultime settimane;
  • l’accordo tra repubblicani e democratici sull’innalzamento del tetto al debito americano (cosa che sembrava abbastanza scontata ma che i mercati hanno preso positivamente).

Oggi tutti i principali listini sono positivi e, se guardiamo a giovedì scorso, riportano tutti prezzi più elevati, nonostante picchi negativi abbastanza significativi. Il Nasdaq sta ritestando i 15.000 punti dopo esser sceso sotto i 14.400, il Dax supera i 15.200 dopo aver toccato quota 14.800 e anche il FTSE MIB torna in questo momento sopra ai 26.000 punti.

Dopo un mese di settembre estremamente negativo, con ribassi intorno al 5% sia nei listini americani che nell’Eurostoxx, questo inizio di ottobre non ha dato chiari segnali di direzionalità, ma una chiara conferma: se da una parte i mercati non hanno la forza di salire che avevano qualche mese fa, dall’altra non hanno nemmeno gran voglia di scendere, visto che ad ogni discesa si sussegue un pronto rimbalzo. La negatività di settembre potrebbe essere stata anche linfa vitale per un nuovo spunto rialzista. Le prossime settimane ce lo diranno.

La performance del portafoglio, alla chiusura di ieri esce ovviamente molto penalizzata in quanto rilevata alla chiusura del mercato italiano e sull’inizio del rimbalzo, oltre che con una volatilità molto più elevata (Vix a 23 contro 19 di oggi), e si assesta al +8,22%. Pochissimi segni positivi nella settimana e i soliti noti a segnare i ribassi più corposi: 

  • la discesa intorno ai 100$ di Beyond Meat (analizzata anche nell’articolo sul certificato della settimana) va a pesare sul cash collect con McDonald’s che perde il 3,83% nella settimana; con il certificato che prezza 86€ in acquisto, viste le considerazioni fatte sul titolo, potrebbe essere un ottimo prezzo in cui mediare la posizione;
  • lo storno di Palantir, tornato sotto i 24$ dopo essersi spinto fino ai 29$ porta in basso il prezzo dell’athena con una performance settimanale del -2,78%;
  • la costante sofferenza di Alibaba, scesa sotto barriera capitale, penalizza il cash collect che la vede come wo con una discesa del 2,54%; da segnalare però l’importante rimbalzo nella giornata odierna con l’azienda di Jack Ma a +8,93% con un valore di 157$. Se dovesse mantenere questa quotazione si riporterebbe anche sopra la barriera cedola posta a 156$ (barriera cedola 65% e barriera capitale 60%). Osservazione per lo stacco cedola mancato, in quanto alla data di osservazione, ieri, 6 ottobre, il valore di Alibaba era ancora al di sotto della soglia. Cedola che va quindi in memoria per la prossima osservazione del 6 gennaio 2022.

Come anticipato la settimana scorsa, con l’osservazione del 1 ottobre è andato in autocall il certificato di Vontobel su Salesforce e Palantir, acquistato esattamente sulla pari ha generato un rendimento pari esattamente alle due cedole, ovvero il 7,66% in 6 mesi. Molto probabilmente non ci saranno autocall nel mese di ottobre (a meno di un recupero di Enel di circa il 20%, cosa che ritengo abbastanza improbabile), motivo per il quale non vado a modificare la composizione attuale del portafoglio.

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