Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 08.04.2021

Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 08.04.2021

Dopo varie settimane caratterizzate dalla debolezza del Nasdaq rispetto agli altri indici, ci troviamo oggi di fronte ad una situazione abbastanza omogenea. Con lo sprint dell’ultima settimana, infatti, anche l’indice tecnologico si è riportato a ridosso dei massimi storici, dove troviamo ormai stabilmente Dax ed S&P500. Anche il nostro FTSE MIB, dopo un 2020 di fatica e rincorsa agli altri listini, si riporta in questi giorni a ridosso di quei 25.000 punti che da Lehman Brothers in poi hanno rappresentato uno scoglio insuperabile.

Focalizzandoci brevemente sull’indice italiano, la fortissima resistenza dei 25.000 potrebbe essere il momento buono per un naturale rintracciamento dopo una lunga salita che da sotto 18.000 a inizio novembre l’ha portato a toccare 24.939 nei giorni scorsi.

Il mio portafoglio ad oggi è scarico di certificati con sottostanti azionari italiani (anche in virtù dell’autocall molto probabile di domani sul certificato di UBS con RJ2 finale), ma un eventuale discesa delle quotazioni potrebbe essere un buon momento di acquisto, soprattutto su certificati emessi a questi prezzi che quindi consentirebbero un ingresso a sconto sul nominale.

Venendo invece all’andamento del portafoglio, alla chiusura di ieri sera il rendimento dal 3 febbraio ad oggi era pari al 7,68% mentre ai prezzi attuali scende leggermente.

I best performer sono ormai noti, mentre un inciso va fatto su quello che ad oggi è il worst of del portafoglio, ovvero l’Athena di MS su Palantir.

Come già accennato più volte, la società americana è un sottostante poco utilizzato nelle strutturazioni ma sulla quale personalmente credo molto. Questo certificato è forse il più aggressivo in portafoglio, a causa dello strike fissato ormai al 30% più in alto rispetto ai prezzi attuali. Il titolo quota ora 22,95$ e il certificato di conseguenza vale 901€, contro un prezzo di acquisto di 960€. Essendo un athena, qualora il prezzo non tornasse sopra ai 32,58$ dello strike, non sarebbe previsto alcun premio ma solamente il rimborso a 1.000€, al mantenimento della barriera a 16,29$.

Motivo per quale ho deciso di inserire in portafoglio il certificato presentato ieri come certificato della settimana in questo articolo, da affiancare a quello già presente. Il nuovo Certificato è oggi acquistabile a 100€.

Si tratta di un Cash Collect con sottostanti Palantir e Salesforce. Premesso che tra le due reputo la società di Palo Alto quella più solida e affidabile, per i motivi spiegati nell’articolo, utilizzando la combinazione dei due prodotti abbiamo tre scenari:

  • qualora Palantir torni sopra i 33$, andremo a premio sull’athena, oltre ad incassare il flusso cedolare previsto dal cash collect;
  • se la quotazione rimane sotto i 33$ ma sopra ai 16,29$ della barriera dell’athena, incasseremo alla sua scadenza il nominale di 1.000 senza il premio, ma ci saremmo assicurati il rendimento dal cash collect;
  • qualora invece il prezzo di Palantir scendesse al di sotto della barriera dell’athena, avremo una parziale compensazione della perdita in conto capitale data dal flusso cedolare del cash collect fino alla sua barriera posta a 13,70$.

Questa è una strategia aggressiva basata sull’idea che il valore corretto di Palantir sia più elevato rispetto ai prezzi attuali e che possiamo quindi rientrare all’interno delle prime due casistiche. Un’operatività più conservativa invece potrebbe prevedere la liquidazione dell’athena qualora il prezzo dovesse recuperare qualche dollaro di quotazione. Come citato nell’articolo di ieri, il supporto dei 22$ ha sempre respinto in alto le quotazioni e se questo dovesse accadere nuovamente, anche il prezzo del certificato di MS si muoverebbe verso l’alto.

Sostituendo l’athena con il cash collect si va certamente ad abbassare il rendimento atteso sul singolo prodotto ma, d’altro canto, anche a ridurre notevolmente il rischio, visto lo strike e la barriera su livelli inferiori, mantenendo comunque un flusso cedolare del 15,32% annuo.

Inoltre, per chi non avesse preso posizione sull’athena è un’ottima occasione per entrare su un titolo poco battuto e con importanti prospettive, a prezzo decisamente migliori rispetto agli strike del primo prodotto.

Per quanto riguarda il resto del portafoglio non segnalo altre modifiche e rimando alla tabella seguente per il riepilogo delle posizioni e l’evidenza sui valori di possibile ingresso sui singoli certificati (per semplicità di visualizzazione ho nascosto i prodotti già andati in autocall).

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