Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 09.07.2021

Giornata movimentata quella di ieri sui listini mondiali. Sono tre i fattori che, contemporaneamente, hanno dato impulso ad un movimento correttivo importante, soprattutto in Europa, con il DAX che era arrivato a perdere oltre il 2% ed il FTSE MIB oltre il 3% e tornato anche sotto i 24.500 prima di un timido rimbalzo. Sempre in rosso ma più tonici i listini USA, che dopo aver aggiornato nuovi massimi, lasciano sul terreno un 1,3%.

Da notare il balzo della volatilità, con il VIX che dopo essere arrivato anche in area 14,50 nei giorni scorsi, ha visto un rapido incremento nella giornata di ieri, passando da 16,20 a 21,29, prima di tornare a scendere sotto quota 18.

Ma cosa ha innescato questo brusco movimento? Dicevo tre fattori:

  • l’innalzamento del target di inflazione da parte della BCE (modifica più concettuale che sostanziale rispetto alla precedente linea guida) e il paventato rischio di allentamento del PEPP;
  • i dati sul lavoro del mercato USA, con i sussidi di disoccupazione in aumento e quindi un rallentamento del mercato del lavoro;
  • le crescenti preoccupazioni su una nuova risalita dei contagi che stanno portando a misure restrittive in molti paesi che le avevano accantonate.

Tra le tre è sicuramente la terza quella a destare maggiore preoccupazione in quanto la sola ipotesi di nuove chiusure o nuovi lockdown potrebbe inficiare pesantemente sui mercati nelle settimane a venire.

Vanno poi sempre pesate le misure. Ho letto vari titoli oggi come “Profondo rosso” o “Bagno di sangue”, ma chi li ha scritti non si è probabilmente accorto che i listini americani sono tornati sui livelli della fine della settimana scorsa, e sui valori di fine maggio quelli europei. Gli indici in questo 2021 ci hanno abituato a giornate di storno, anche importante, seguito da un vigoroso rimbalzo nei giorni successi. Attendiamo quindi le prossime sedute per capire la direzione che prenderanno.

Per quanto riguarda il portafoglio in certificati, alla chiusura di ieri la performance era scesa leggermente sotto al 10%, per la precisione a 9,66%, appesantita dalla discesa delle MidCap americane (vedi Palantir, Moderna e Beyond Meat), mentre con l’incremento della volatilità e la discesa di qualche sottostante della giornata di ieri, vedrà probabilmente un’ulteriore restrizione.

Anche in questa occasione vado ad aggiungere un certificato al portafoglio, grazie all’ottimo prezzo di entrata. Si tratta del certificato presentato martedì sull’automotive, che prevede un flusso cedolare annuo del 8% pagato trimestralmente, ma soprattutto barriere molto profonde al 60% del prezzo di strike. Il valore di acquisto, con lo storno di oggi è pari a 96,20, quindi abbondantemente sotto la pari, il che ci permette di aumentare di qualche punto percentuale il rendimento atteso.

Torna leggermente in sofferenza l’athena di Morgan Stanley su Palantir, con la discesa importante del titolo nella giornata di ieri, mentre torna a quotare sotto 90 anche il cash collect di Vontobel sui tecnologici DE000VP5SXK7 (Alibaba/Baidu/Alphabet/Netflix) che ha però rilevato con esito positivo l’osservazione per lo stacco cedola.

Per concludere, teniamo sempre a mente che il beneficio dei certificati rispetto all’acquisto diretto sull’azionario è quello di proteggere il capitale anche in caso di ribasso moderato dei titoli. In giornate come questa quindi, mai farsi prendere dal panico. Anzi, l’incremento di volatilità può incidere sul prezzo in misura anche maggiore dell’andamento dei titoli e quindi, un picco come quello odierno può rappresentare una buona occasione per entrare su certificati tenuti in osservazione o per incrementare le posizioni su altri già in portafoglio e che hanno visto magari scendere il loro valore.

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