Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 15.10.2021

Se usassimo il VIX, l’indice della volatilità, per valutare l’andamento dei mercati nell’ultima settimana ci accorgeremmo di come i picchi vengano velocemente riassorbiti. Premesso che parlare di picchi quando l’indice si sposta da 17 a 20 è assolutamente relativo se pensiamo che a marzo 2020 è andato oltre gli 80. Solo negli ultimi sette giorni, in ben tre occasioni abbiamo visto questa oscillazione, con una discesa invece più marcata e prolungata a partire dalla serata di lunedì. 

Se guardiamo agli indici invece, vediamo una bella differenziazione geografica con Dax e FTSE MIB ben più avanti di giovedì scorso (15.350 contro 15.150 punti per l’indice tedesco e 26.200 contro 25.950 per quello italiano), mentre gli indici americani viaggiano ora, prima dell’apertura di Wall Street leggermente più attardati.

Con la positività presente sui mercati, sale anche il rendimento del mio portafoglio in certificati, che rispetto alla settimana scorsa segna un progresso di oltre un punto percentuale tornando a +9,68%. Da registrare solo uno stacco cedola, osservato in data 12 ottobre, sul certificato di Leonteq con Enel/Eni/Generali per un +2,25%, mentre è praticamente scontata la cedola sull’altro Leonteq, quello su Eni/Stellantis/Unicredit che rileva alla chiusura di questa sera con i due worst of a +14% dallo strike. Non vi è autocall in quanto la prima osservazione utile sarà la prossima, quella di gennaio 2022.

Tra i certificati in portafoglio, il peggiore rimane quello con worst of Alibaba, con un rendimento complessivo del -8,68%, ma nell’ultima settimana risulta il migliore, con un recupero del 4,27%, best performer dell’ultima ottava. Il prezzo del certificato si muove praticamente solo sull’azienda di Jack Ma, con il titolo sceso addirittura sotto la barriera capitale posta al 60% a 144$ e rimbalzato nel corso del mese di ottobre fino a tornare ai 167$ ieri, con un margine del 5% sulla barriera cedola posta al 65% a 156$. Va ricordato che il certificato ha anche in memoria la cedola di ottobre (2,02%). 

Come scritto nelle scorse settimane, ho mantenuto l’esposizione sui certificati con titoli cinesi in quanto ritenevo che il sell off che li ha colpiti fosse eccessivo e, appurato che la durata residua del prodotto dava ampio margine di risalita, ho preferito prendere drawdown sul prezzo del certificato piuttosto che liquidarlo in perdita. Ad oggi il gap si è di molto ridotto. Una volta riassorbita la perdita e riallineato intorno al prezzo di acquisto (al netto delle cedole incassate) valuterò il da farsi ed un’eventuale sostituzione.

Il rischio che spesso si corre con i certificati è quello di spaventarsi di fronte alla discesa dei sottostanti, dimenticando però che il vantaggio di questi prodotti rispetto all’investimento azionario è quello di darci protezione anche in caso di ribasso moderato dei titoli. In questo caso, visti i fondamentali di Alibaba, ho ritenuto molto basso il rischio che il titolo potesse prezzare sotto 156$ per un lungo periodo e per ora la scelta sembra pagare. Bisogna sempre fare un’analisi generale, non solo della struttura del prodotto, ma dell’andamento del titolo, dei suoi fondamentali e del contesto macroeconomico in cui è inserito.

Inoltre, l’esposizione in questo portafoglio era esclusivamente su un prodotto che pesa per il 5/6% sul totale. Se l’esposizione al singolo titolo o al mercato, quello cinese in questo caso, fosse stata superiore, probabilmente sarei andato ad alleggerire la posizione, ma essendo limitata non ho ritenuto fosse il caso.

Per concludere la parentesi, un altro modo di agire avrebbe potuto essere quello di liquidare il certificato in fase di discesa, intorno agli 85€, per andarlo poi a ricomprare più basso, in una sorta di trading sul prezzo. Ritengo però che per un’operatività di questo tipo i certificati non siano lo strumento migliore, in quanto influenzati anche da altri fattori oltre che dal prezzo del sottostante. Volendo fare trading sul titolo, in un’ottica di asset allocation allargata, avrei comunque mantenuto la posizione sul certificato, andando a speculare sul titolo con l’acquisto diretto del sottostante o, in alternativa, con l’utilizzo dei turbo certificate.

Infine, capitolo Beyond Meat. Per qualche istante avevo pensato di inserire il top bonus presentato settimana scorsa in portafoglio, ma avendo già due certificati con sottostante Beyond dove in entrambi rappresenta il worst of, ho preferito non espormi troppo al singolo titolo. Segnalo che dalla pubblicazione dell’articolo, il prezzo del titolo è salito da 102 a 105$ e il certificato da 104 a 109€. Il rendimento potenziale è sceso ora al 25%, rimane un signor rendimento, ma chi l’avesse acquistato settimana scorsa avrebbe già un gain di quasi il 5%, a testimonianza della rapidità di movimento del prezzo del certificato data la scadenza ravvicinata.

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