Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 25.03.2022

Il Portafoglio in Certificati di Alessandro Pavan – 25.03.2022

Rimbalzo importante dei mercati che dai minimi segnano rialzi a doppia cifra sia in Europa che in America. In particolare, mentre gli indici del vecchio continente sono ancora al di sotto dei valori del 24 febbraio, giorno dell’invasione russa in Ucraina, i listini d’oltreoceano hanno ampiamente recuperato, con l’S&P500 e il Nasdaq saliti oltre il 5% su tali valori. Ma se gli indici stanno un po’ alla volta assorbendo lo shock, questo non avviene sulle materie prime, che rimango su prezzi altissimi e questo rimane al momento il più marcato effetto economico delle belligeranti azioni russe.

I mercati prezzano oggi la pace come già fatta, ma l’inflazione, il vero problema che attanaglia le economie occidentali oggi, si muove in ritardo di qualche mese, sia sui prezzi delle materie prime che sulle politiche monetarie messe in campo dalle banche centrali. Combattere l’inflazione è la priorità, anche a scapito della crescita economica.

Salita delle azioni e discesa della volatilità, con il VIX tornato in area 21, sono la panacea per gli investitori in certificati. I due effetti, combinati tra loro, hanno un effetto benefico sui prezzi dei titoli e questo è ben visibile anche nei certificati inseriti nel portafoglio.

Ad eccezione del certificato sul food delivery, che continua a soffrire i ribassi di Delivery Hero, tutti gli altri certificati si sono apprezzati nel corso dell’ultima settimana, con un rialzo del 7% per l’Alibaba/Nio (che lascia però oggi sul terreno qualche punto), del 5% il Lufthansa/Bayer/Volkswagen con scadenza ad agosto e del 4% quello su American Airlines.

Nel complesso si è notevolmente ridotto il drawndown che si attesta ora intorno al 13%.

Osservazione autocall nella giornata di martedì per il certificato di UBS su Leonardo, Ferrari ed STM. Acquistato a 903€ il 27 maggio 2021, ha erogato cedole per 85€ ed è stato rimborsato a 1.000, per un rendimento del 20,16% in dieci mesi (24,19% annualizzato).

In ottica di riduzione del rischio di portafoglio, come spiegato nel webinar di ieri sui diversi approcci da tenere in virtù del portafoglio in essere, ho deciso di sostituirlo con il certificato di Barclays sui bancari europei, che dopo una corposa discesa a fine febbraio, avevano abbozzato un rimbalzo, salvo poi stabilizzare le loro quotazioni. Il certificato si acquista a 95,60€, ha le barriere al 60% e Unicredit wo a -17%. Il prezzo è mantenuto non troppo sotto la pari dall’effetto one star, che aumenta la protezione garantendo il rimborso del nominale se alla scadenza anche solo uno dei sottostanti è sopra strike, indipendentemente dal valore degli altri tre che paradossalmente potrebbero anche essere tutti e tre sotto barriera. Il flusso cedolare è del 2,8% trimestrale per un rendimento annuo del 11,20%. La prima osservazione autocall è ad agosto e quello è il primo obbiettivo, puntando su un rimbalzo del settore grazie alla prospettiva di aumento dei tassi anche in Europa e, mi auguro, alla risoluzione del conflitto russo-ucraino.

Manca invece l’osservazione per lo stacco cedola il ZZN0, con Beyond Meat sotto barriera e 7,50€ in memoria per la prossima osservazione trimestrale di settembre.

Nell’immagine di seguito ho dovuto nascondere i prodotti chiusi per ragioni di spazio, quindi vedete riportati solamente i prodotti attualmente in portafoglio, ma trovate l’elenco completo nel file excel allegato.

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